Lockheed Martin contesta i “miti” dei media sull’F-35
Lockheed Martin contesta quanto riportato negli ultimi tempi da alcuni organi di stampa circa la situazione del programma F-35. L’azienda sembrerebbe prendere di mira soprattutto le affermazioni di alcuni ospiti della puntata di “Presa Diretta” andata in onda domenica 3 febbraio su Rai 3.“Alcuni media stanno riportando notizie relative all’F-35 Lightning II che non corrispondono a verità” si legge nella nota dell’azienda statunitense. “Riteniamo sia importante che i giornalisti abbiamo invece a disposizione i fatti. Ecco la verità sull’F-35. Ogni parte dell’envelope di volo è stata testata in volo e si dimostra pari o sta superando le attese in termini di performance. Siamo confidenti di raggiungere il completamento del programma di sviluppo previsto per il 2016. Continueremo a lavorare sul percorso di test così come è previsto nel programma.”
Il primo “mito” che LM intende sfatare riguarda il costo del velivolo. Indicato nel” in 200 milioni di dollari (146,5 milioni di euro) per ogni esemplare. L’azienda sottolinea invece che ”i velivoli fabbricati nei primi anni del programma costeranno più di quelli prodotti nella fase di piena produzione. Stimiamo per l’F-35A un costo pari 70 milioni di dollari (51,3 milioni di euro) a partire da quelli acquistati nel 2018.”
Anche i costi del casco, sempre indicati nello stesso programma in 2 milioni di dollari (1,4 milioni di euro) sono stati precisati. “Il costo attuale del casco è di 600mila dollari (439 milia euro) ed è incluso nel costo totale del velivolo. Prevediamo che questa cifra diminuirà nel tempo, in linea con la graduale maturazione della tecnologia del casco.” Inoltre, contrariamente a quanto affermato circa l’impossibilità di far volare l’F-35 senza il casco Lockheed Martin ha sottolineato che “ abbiamo eseguito oltre 4.000 voli e 5.000 ore di volo con il casco e il feedback che abbiamo ricevuto dai piloti presso la Air Force Base di Edwards, la Naval Air Station di Patuxent River, la Air Force Base di Eglin e presso l’impianto di produzione di Fort Worth, è che essi approvano in pieno il casco. In autunno sono stati compiuti test dedicati proprio al casco e i risultati sono stati positivi, a indicare che i margini di miglioramento rimasti sono molto ridotti. Alcuni upgrade specifici sono già in corso e il nostro obiettivo è di continuare su questa strada. Se necessario, l’F-35 può assolutamente essere pilotato anche senza l’ausilio del casco.”
Falso anche il “mito” che a velocità supersoniche la coda dell’F-35 prenda fuoco. “Questa informazione è chiaramente falsa. Nel corso dei test in volo, abbiamo rilevato che al limite dell’envelopesupersonico potevano verificarsi problemi di integrità del rivestimento esterno. Un nuovo procedimento di applicazione del rivestimento ha risolto il problema. Il nuovo procedimento è ora stato applicato a tutte le varianti. Infine LM contesta quanti sostengono che il software dell’F-35 sia un disastro. “Abbiamo concordato con il JPO un piano di sviluppo del software e lo stiamo portando avanti. I software finora provati sul campo, Block 1 e 2, stanno dando risultati molto positivi. Continuiamo a ottenere buoni risultati nei test in volo e feedback positivi da parte dei piloti al lavoro alla Air Force Base di Edwards, alla Naval Air Station di Patuxent River e alla Air Force Base di Eglin”.
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