I caccia svizzeri decollano solo in "orario d'ufficio"
A causa delle restrizioni al bilancio, gli aerei militari svizzeri sono operativi solo nelle ore di ufficio e per questo nessun jet si è alzato in volo per scortare l’aereo dell’Ethiopian airlines dirottato su Ginevra. Il volo Et 702 era originariamente diretto a Roma e in Italia è stato intercettato e scortato dai Caccia dell’Aeronautica Militare italiana fino al passaggio di consegna con la difesa aerea francese. Gli aerei militari francesi, che hanno il diritto di sorvolo in Svizzera ma senza poter usare armi, hanno scortato il Boieng 767 verso Ginevra. Il portavoce dell’aviazione svizzera Laurent Savary ha spiegato all’agenzia stampa Ats che gli aerei militari elvetici non si sono alzati in volo perché l’incidente è avvenuto fuori dalle ore di servizio, le uniche durante le quali gli aerei sono operativi a causa di per restrizioni al bilancio (l’ultimo taglio alle spese correnti pari a 42 milioni di euro risale all’inizio dell’anno) e all’impiego del personale. il portavoce ha spiegato che la flotta aerea dei caccia svizzeri F-18C/D Hornet ed F-5E/F Tiger in attesa dell’arrivo del Saab Jas 39 Gripen i cui primi esemplari dovrebbero entrare in servizio nel 2016) è attiva solo ed esclusivamente dalle 8 alle 12 e dalle 13,30 alle 17 mentre le basi aeree sono rigorosamente chiuse anche “in tutto il fine settimana.
I cieli svizzeri sono costantemente controllati dai radar ma l’indisponibilità di velivoli da intercettazione per ben 16 ore al giorno lascia aperti varchi potenzialmente pericolosi tenuto conto che solitamente ogni Paese mantiene almeno due o tre coppie di caccia sempre pronte al decollo su emergenza proprio per far fronte a dirottamenti o intrusioni nello spazio aereo nazionale che, l’11 settembre 2001 insegna, potrebbero anche indicare una minaccia terroristica. Karin Suini, portavoce del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (il Ministero della Difesa) ha reso noto che nel 2020 è prevista l’attuazione del “Progetto Ilana” che prevede il potenziamento dei controlli del traffico aereo e l’aumento del personale assegnato alla sicurezza dei cieli elvetici. Fonti vicine agli ambienti militari hanno confermato ad Analisi Difesa che la decisione di limitare a determinate fasce orarie la disponibilità dei caccia è stata di natura esclusivamente politica e determinata dall’intento di ottenere risparmi sul bilancio della Difesa.
Il Boeing 767 etiopico è stato dirottato dal co-pilota, che ha approfittato di un’assenza del pilota. “Quando il capitano è andato alla toilette, il co-pilota si è chiuso nella cabina di pilotaggio”, ha detto il portavoce della polizia di Ginevra, Eric Grandjean. Poco dopo l’atterraggio nella città svizzera, il dirottatore è uscito da un oblò della cabina di pilotaggio e si è consegnato alle autorità chiedendo asilo politico. “Le sue chance (di asilo) non sono molto alte”, ha commentato Pierre Maudet, responsabile della sicurezza nel governo del cantone. Secondo la procura, l’uomo rischia 20 anni di carcere per sequestro e violazione della sicurezza aerea. Intanto il ministro etiopico dell’Informazione, Redwan Hussein, ha chiesto scusa ai passeggeri fra i quali 139 italiani, 11 statunitensi, quattro francesi e due tedeschi.
Con fonte ATS
Foto: AP e Aeronautica Svizzera
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