News da Mosca
Russian Helicopters svela il drone convertiplano
La russa VR-Technologies (una consociata di Russian Helicopters) ha completato lo scorso mese il primo test di volo per un modello di drone convertiplano il cui progetto era stato svelato lo scorso agosto durante il salone aerospaziale MAKS 2015.
Alexander Okhonko CEO di VR-Technologies ha dichiarato con soddisfazione: “Lo sviluppo di questo speciale velivolo è iniziato lo scorso anno. Da allora abbiamo raggiunto risultati incoraggianti e pertanto abbiamo già avviato la successiva fase delle prove di volo”.
Benché l’obiettivo principale del progetto fosse la realizzazione di un banco di prova volante al fine di determinare l’efficienza di progettazione dell’innovativo layout e la ricerca di soluzioni innovative da applicare a futuri progetti, il convertiplano non pilotato avrebbe attirato l’attenzione di potenziali clienti quali agenzie governative, compagnie petrolifere e del gas per compiti di monitoraggio e controllo ambientale in aree particolarmente ostiche per il sorvolo di mezzi volanti convenzionali. Questo velivolo è in grado infatti di effettuare decolli e atterraggi verticali come un elicottero ma a differenza di questo effettuare spostamenti orizzontali di trasporto merci o passeggeri a velocità nettamente superiori agli elicotteri tradizionali.
Attualmente i test del convertiplano sono eseguiti dalla Russian Helicopters e dalla VR-Technologies presso il nuovissimo Innovation Center di Skolkovo; una giovane società che si occupa di innovazione e sviluppo di tecnologie start-up in ogni ambito (biomedicina, informazioni, nucleare, efficienza energetica, spaziali e delle telecomunicazioni).
Consegnato in Uganda il Mi-171E VIP
Il Governo ugandese nell’ambito di un contratto firmato lo scorso anno con la società statale russa Rosoboronexport, ha preso in consegna un elicottero Mil Mi-171E in configurazione trasporto VIP.
Secondo Russian Helicopters, il velivolo in questione dispone di una cabina di lusso con rivestimenti in pelle e legno pregiato in grado di ospitare fino a 12 passeggeri. All’interno dell’elicottero, oltre ad un notevole miglioramento dell’isolamento del rumore e delle vibrazioni, è stato disposto un guardaroba, un angolo snack bar, una toilette e un vano bagagli.
Un nuovo sistema di condizionamento dell’aria con maggior efficienza e peso ridotto è stato installato inoltre al fine di garantire una temperatura confortevole sia nella cabina piloti che in quella passeggeri.
L’elicottero è stato dotato infine di moderni display widescreen, visori NVG per la sicurezza dei voli notturni e un nuovo sistema di avviso di prossimità al terreno (TAWS).
Secondo i media locali il governo ugandese avrebbe stanziato una cifra pari a 3,7 milioni di dollari per l’acquisto di questo nuovo elicottero presidenziale.
Assemblata la prima fusoliera dell’An-132
Si fanno sempre più intensi i rapporti tra l’Arabia Saudita e il bureau ucraino di progettazione aeronautica Antonov; dopo il recente acquisto di 30 An-178 da destinare all’Aeronautica di Riyaddi cui abbiamo parlato nello scorso febbraio, la società ucraina in un comunicato stampa ha confermato di aver completato il montaggio della prima fusoliera An-132.
Sono stati avviati recentemente i lavori per l’assemblaggio finale del velivolo che includerà l’unione degli altri componenti strutturali (le ali, la coda, i piloni e le gondole) alla fusoliera principale.
Il velivolo, che deve essere utilizzato come dimostratore, dovrebbe essere completato entro la fine del 2016 dopo l’installazione dell’avionica e dei sistemi di volo rimanenti. Successivamente, in base agli accordi siglati lo scorso anno, sarà la saudita Taqnia Aeronautics ad occuparsi della realizzazione degli An-132 come parte dei requisiti di compensazione del programma di acquisizione di sei velivoli.
La Royal Saudi Air Force ha deciso infatti di utilizzarne 4 per le operazioni SAR e 2 per la guerra elettronica.
L’An-132, una versione totalmente rinnovata dell’An-32 “Cline”, è dotata di un’abbondante componentistica occidentale tra cui motori PW150A turbo-prop della canadese Pratt & Whitney Canada, avionica Honeywell, APU Hamilton Sundstrand e sistemi vari Liebherr.
Secondo l’accordo in questione la produzione degli An-132 inizierà tra il 2017 e il 2018 e nel contempo, la stessa Taqnia Aeronautics si occuperà del supporto dei nuovi An-178 sauditi così come degli An-148.
Nuovo ordine di Mi-171Sh per il Bangladesh
Dopo aver ultimato lo scorso anno le consegne di cinque elicotteri Mi-171Sh ordinati nel 2014 dal Bangladesh, Mosca avrebbe stipulato un nuovo contratto per un ulteriore lotto di sette Mi-171Sh da consegnare allo stato asiatico.
Alexander Shcherbinin Deputy, CEO di Russian Helicopters, ha dichiarato all’agenzia RIA Novosti che gli esemplari in questione sono al momento in via di realizzazione presso lo stabilimento Ulan-Ude Aviation Plant e che le consegne saranno ultimate entro la fine dell’anno in corso.
Il Mi-171Sh è un derivato da esportazione del Mi-171; è alimentato da due motori turboalbero Klimov TV3-117VM ed è utilizzato per il trasporto merci e per il trasporto aereo delle forze d’assalto; una volta convertito per tale compito può trasportare fino ad un massimo di 32 soldati completamente equipaggiati per un carico massimo di 4000 kg. L’elicottero può essere configurato per eseguire fuoco di supporto alle truppe, scorta delle colonne militari, operazioni MedEvac e per le operazioni generiche in tutte le condizioni climatiche “hot and high”. Attualmente sono due gli stabilimenti Russian Helicopters addetti alla produzione del Mi-171Sh: Kazan Helicopters e Ulan Ude Aviation Plant.
SR-10: il primo addestratore leggero privato russo
Per la prima volta nella storia dell’aviazione russa un ufficio di progettazione aeronautica privato ha creato un addestratore che potrebbe competere con velivoli della stessa classe realizzati dalle controparti statali.
L’addestratore leggero monomotore subsonico SR-10, secondo le dichiarazioni rese da Maxim Mironov direttore dell’ufficio KB-SAT (Sovremyenne Aviatsyonne Technologiy – Tecnologie Moderne per l’Aviazione), potrebbe entrare in produzione già dal 2017.
Totalmente realizzato con componenti nazionali, l’SR-10 è dotato di una particolare configurazione alare a freccia inversa e si propone di inserirsi nella fascia intermedia tra gli addestratori basici a elica Yak-152 e gli avanzati Yak-130.
Secondo Mironov, l’SR-10 sarebbe l’aereo ideale per sostituire i vecchi addestratori a getto L-29 Delfin nonché un aereo particolarmente vocato all’acrobazia aerea poiché l’elevato uso di materiali compositi avrebbe portato ad un alleggerimento del peso complessivo del velivolo che, combinata ad una linea aerodinamica particolarmente pulita, gli conferisce una manovrabilità paragonabile a quella dei moderni caccia di 4^ generazione: l’SR-10 sarebbe in grado di eseguire tutte le acrobazie aeree con un sovraccarico G compreso tra 8 e -6.
Gli sviluppatori si aspettano che la Difesa russa possa adottare per la prima volta nella storia un velivolo sviluppato da un ufficio di progettazione privato realizzato senza il coinvolgimento di fondi pubblici.
E proprio il Ministero della Difesa è in attesa della fine dei test in volo e, in caso di successo, sarebbe interessato all’acquisto dei primi quattro esemplari. Mironov avrebbe stimato nelle esigenze della Difesa russa un requisito per 100 SR-10 nei prossimi quattro anni. L’SR-10 avrebbe destato persino l’interesse di un certo numero di paesi stranieri che attualmente utilizza i vetusti L-39; in questo caso l’economia di costi e di esercizio del nuovo velivolo porterebbe il potenziale di esportazione dell’addestratore ad ala a freccia a circa 200 macchine.
Due piattaforme Beriev A-50 Phalcon per l’India
Il governo indiano ha approvato il bilancio per l’acquisto di due ulteriori sistemi radar aviotrasportati (AEW) presso la Israel Aerospace Industries (IAI).
L’approvazione da parte del Consiglio di acquisizione del Ministero della Difesa indiano (DAC), prevede un budget di circa 1,2 miliardi di dollari per l’acquisto di due aerei da trasporto Ilyushin Il-76 idonei all’installazione del radar israeliano Phalcon.
Nel 2004 l’India acquistò tre piattaforme modificate di Il-76 che furono successivamente consegnate tra il 2009 e il 2011, fermo restando un’inclusa opzione per ulteriori velivoli.
Secondo fonti militari locali New Dehli sarebbe intenzionata ad acquistare altri Il-76 presso l’uzbeka Tashkent Mechanical Plant (ex TAPO nonché denominata anche VP Chkalov). Queste cellule saranno successivamente modificate dalla società russa Beriev sita a Taganrog (azienda da sempre incaricata della realizzazione degli aerei AWACS Il-78) e dalla israeliana IAI Elta che installerà il sistema radar Phalcon. Questi ulteriori due velivoli che includeranno sensori aggiornati saranno comunque in grado di operare con i tre Beriev A-50 Phalcon attualmente in servizio con l’Indian Air Force.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.