Fusione con EADS: BAE SYSTEMS teme la penalizzaizone nelle relazioni con gli USA
AGI – Bae Systems potrebbe abbandonare il progetto di fusione con il gruppo aerospaziale europeo Eads per non danneggiare le proprie relazioni privilegiate con il Pentagono. E’ quanto riporta il ‘Financial Times’. I due gruppi intenderebbero prorogare al 10 ottobre il termine per giungere a un accordo sull’integrazione proprio in virtu’ delle problematiche politiche che pesano su un’operazione da 35 miliardi di euro. All’indomani dell’annuncio delle trattative era stato proprio il governo britannico a esprimere perplessità sul matrimonio tra i due giganti della difesa, temendo ripercussioni sull’alleanza militare tra Londra e Washingotn. Il nodo principale, spiega una fonte vicina alla compagnia albionica, riguarda lo ‘Special Security Arrangement’ (Ssa), ovvero l’accordo che regola le commesse concesse dal Pentagono a Bae. Il protocollo prevede che tutti gli alti dirigenti di Bae in America abbiano nazionalita’ statunitense ed e’ meno restrittivo rispetto a quello firmato da Eads, che oltreoceano puo’ lavorare a progetti sensibili solo per procura, attraverso una societa’ con sede in Usa che lavori fornendo pochissime informazioni alla delegante. Bae teme quindi che, fondendosi con Eads, perderebbe quel rapporto privilegiato e quella liberta’ di manovra che le ha permesso di diventare il maggior fornitore di armi degli Usa, dove la compagnia inglese fattura 14 miliardi di dollari all’anno e impiega 40 mila persone. Negli Stati Uniti Eads ha invece un giro d’affari di appena 1,4 miliardi di dollari e impiega circa 3 mila persone, un mercato limitato anche dai conflitti con il campione nazionale americano Boeing, storico rivale nel settore dell’aerospazio, dove Eads e’ attiva con la corazzata Airbus. I timori di Bae appaiono del resto perfettamente giustificati alla luce delle voci che filtrano da Washington. “La difesa Usa preferisce lavorare con Bae piuttosto che con Eads e Bae insieme”, ha spiegato al ‘Financial Times’ un legale impiegato nei processi autorizzativi legati ai programmi militari del governo, “Bae ha avuto molto successo nel gestire le sue relazioni con gli Usa, Eads e’ un altro paio di maniche e un gruppo composto da Eads e Bae verrebbe trattato piu’ come Eads che come Bae”. Dubbi sulla fusione stanno iniziando a sorgere anche a Berlino, sia pure per motivazioni, come intuibile, di carattere opposto. Secondo un documento interno, diffuso dall’agenzia Reuters, che sta girando negli uffici della cancelleria tedesca, il progetto di integrazione tra Eads e Bae non prevede che i governi dei paesi coinvolti abbiano il diritto di essere consultati in merito alle decisioni operative e non offre garanzie sufficienti contro scalate ostili. Il governo tedesco, che è il maggior ‘azionista’ di Eads, sostiene inoltre che il gruppo europeo dovrebbe controllare il 70% della nuova societa’ lasciando il 30% a Bae, laddove il piano attuale prevede una proporzione un rapporto di forza di 60 a 40.
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