News da Mosca

Agosto 2012

Antonov AN-124 per la Nato
Il consorzio russo-ucraino “Ruslan SALIS GmbH” dotato degli aerei Antonov An-124-100 si è nuovamente aggiudicato l’appalto per la fornitura di tutti i servizi di carico di trasporti strategici per la NATO nell’ambito del programma SALIS (Strategic Airlift Interim Solution). L’offerta congiunta per tale appalto fornita dalla Russa Volga Dnepr e dall’Ucraina Antonov Airlines è stata presentata lo scorso 4 aprile. Questo consorzio, già operativo per la NATO nel periodo compreso tra il marzo 2006 e l’aprile 2012, ha effettuato oltre 2100 voli per conto di diciotto paesi membri dell’organizzazione e consegnato in sei anni di attività oltre 120.000 tonnellate di carichi militari e civili.

140 turbofan AL-31F alla Cina

Secondo quanto riferito da Rosoboronexport, nell’anno in corso il Ministero della Difesa cinese ha formalizzato l’acquisto di 140 turbofan AL-31F per un contratto del valore di circa 700 milioni di dollari. Sarà la FSUE (Federal State Unitary Enterprise) Saljut con sede a Mosca la società che si incaricherà di consegnare i motori ai cinesi assicurandosi in tal modo una produzione continuativa fino al 2015. Nel corso degli ultimi due anni e mezzo la Cina ha acquistato turbofan russi per un valore di ben quattro miliardi di dollari; nel 2011 infatti, il governo di Pechino ha acquistato 150 motori AL-21F per i caccia Su-27, Su-30MKK e Su-30MK2, nonché per i rispettivi cloni cinesi, vale a dire gli Shenyang J-11 e J-15 (caccia imbarcato); inoltre, nel conteggio bisogna anche includere 186 motori D-30KP-2 destinati agli aerei da trasporto Ilyushin Il-76, ai bombardieri H-6 (copia del Tupolev Tu-16) e ai nuovi aerei di trasporto Y-20. Lo stesso CEO di Saljut, Vladislav Masalov, ha dichiarato che già lo scorso ottobre il numero totale dei motori consegnati alla Cina superava quota 1000, non celando una certa difficoltà della stessa Saljut ad adempiere i numerosi ordini nei tempi previsti, specialmente in virtù del fatto che potrebbe essere richiesto a breve un nuovo ordine da parte di Pechino. Sembra evidente che l’attuale livello tecnologico cinese non riesca a sopperire (qualitativamente parlando) alla grande richiesta di motori aeronautici da parte della Cina; l’affidabilità e la vita operativa del turbofan Shenyang WS-10 sembrano infatti decisamente inferiori al pariclasse russo.

Polo elicotteristico in Sud America

Forte della sua presenza in campo elicotteristico nel continente latino americano (Colombia, Venezuela, Ecuador, Perù, Brasile, Argentina) e centro americano (Cuba, Messico, Nicaragua), la Russia, secondo quanto espresso dal direttore del dipartimento economico della società Rostekhnologii, Sergey Goreslavsky, intende aprire nell’anno in corso un centro di riparazione elicotteristico. Strategicamente situato in Venezuela (essendo Caracas il più grande cliente di forniture militari russe), il polo tecnico fornirà piena assistenza agli elicotteri di fabbricazione russa in servizio sia in Venezuela che nell’intero continente sud e centro americano, contando di raggiungere la sua piena capacità operativa entro un periodo di 3 anni e garantendo in tal modo il ciclo completo di riparazione per qualsiasi elicottero di fabbricazione russa in tempi decisamente più brevi che in passato.

 Previsioni di vendite positive per i caccia Sukhoi
I caccia russi Sukhoi saranno gli aerei militari più esportati nel periodo “2008-2015”, secondo le previsioni fornite dal direttore del Centro per l’Analisi Globale sul Commercio delle Armi (CAWAT) Igor Korotčenko. Dalla relazione sulle esportazioni mondiali dei nuovi caccia presentata durante il salone aeronautico inglese “Farnborough 2012” emerge il primato dei caccia Sukhoi con ben 280 velivoli esportati per un valore 12,73 miliardi di dollari. Al secondo posto di questa classifica la statunitense Lockheed Martin con 204 esemplari ma con un valore superiore pari a 15,15 miliardi di dollari e al terzo posto quelli della società cinese Chengdu con 179 aerei per un valore di 3,37 miliardi di dollari.

 SU-35 per il Venezuela
Secondo quanto dichiarato dal presidente Hugo Chavez il Venezuela è interessato all’acquisto di nuovi caccia multiruolo Sukhoi Su-35. “Ho già inviato una lettera al governo della Russia – ha espresso il presidente venezuelano a Radio Nazionale – affermando che siamo pronti a prendere in considerazione la possibilità di acquisire caccia Su-35 nei prossimi anni al fine di aggiornare e rafforzare la nostra difesa” .  E’ evidente come le questioni di sicurezza e difesa nazionale continuano ad essere tra le priorità del governo venezuelano nella rete di protezione dell’indipendenza nazionale. Secondo risultati forniti nel 2011 dal CAWAT (Centre for Analysis of World Arms Trade – centro di ricerche nel settore del commercio delle armi, ente russo indipendente non-governativo), la Russia si conferma come il principale fornitore militare del Venezuela; ricordiamo per dovere di cronaca che Mosca ha finora venduto a Caracas (citando soltanto il settore aeronautico e tralasciando sistemi terrestri e armi portatili) ventiquattro caccia Sukhoi Su-30MK2V, trentotto elicotteri Mil Mi-17-V5 multiruolo da trasporto, dieci Mil Mi-35 “Hind-E” da attacco e tre Mil Mi-26T “Halo” da trasporto.

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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