Pirateria: sempre più contractors sui mercantili

(Adnkronos/Bloomberg) – Sono sempre di più le navi mercantili in transito nel Golfo di Aden con guardie armate a bordo, militari regolari o come accade dallo scorso anno, privati. Il 30 per cento delle navi in transito lo scorso agosto era protetto da guardie armate, era il quattro per cento nel febbraio del 2011, il primo mese in cui I Centro per la sicurezza marittima dell’Ue- Corno d’Africa ha iniziato a raccogliere dati. Il sistema è rischioso e costoso (la deterrenza è costata nel 2011, 1,8 miliardi, secondo i dati della organizzazione non governativa americana Oceans Beyond Piracy) ma sembra funzionare: dal gennaio all’agosto di quest’anno, gli attacchi da parte dei pirati sono stati 79, contro i 191 dello stesso periodo dello scorso anno. E dal 27 luglio, non sono più stati denunciati attacchi, segnala l’International Maritime Bureau. Tuttavia, ”è inevitabile che quando hai a bordo gente armata, senza una tradizione di mare alle spalle e impaurita, e con un equipaggio impaurito, si commettano degli errori” denuncia John Boreman, direttore del gruppo commerciale International Association of Independent Tanker Owners. Le navi mercantili che ogni anno transitano dal Golfo di Aden dall’Asia all’Europa e viceversa sono 23mila: dal 2008, (da allora, i pirati hanno effettuato oltre 800 attacchi, sequestrato oltre 170 navi, con 3.400 marinai ostaggio e 25 fra loro uccisi) le navi di almeno 22 paesi hanno iniziato ad avere protezione a bordo, ma è dallo scorso anno che le compagnie armatrici hanno iniziato a fare ricorso ai contractors.

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