Bilancio difesa in crescita nel 2013

Il ministero della Difesa potrà contare nel 2013 su un aumento delle risorse assegnate in bilancio di circa un miliardo di euro. La Nota Aggiuntiva alo stato di previsione per la Difesa” presentato al Parlamento a fine ottobre (ma curiosamente non ancora reso pubblico) non è un documento “definitivo” anche se contiene già le valutazioni sull’impatto della legge di stabilità  in fase di approvazione alle Camere. Rispetto all’anno in corso il bilancio della Difesa previsto crescerà nel 2013 da 19,96 miliardi a 20,93 in crescita anche rispetto ai 20,55 miliardi del 2011. Tra le diverse voci del Bilancio subiscono contrazioni minime la funzione Sicurezza Interna (Arma dei Carabinieri) che scende da 5,89 a 5,76 miliardi, le Funzioni Esterne da 99,9 a 99,2 milioni mentre aumenta di un terzo la spesa per le Pensioni provvisorie del personale in Ausiliaria, in salita da 355,9 milioni a 430,6.  La Funzione Difesa, che alimenta Esercito, Marina e Aeronautica e assorbe la gran parte del Bilancio, vede un incremento dei fondi dai 13,61 miliardi del 2012 (anno in cui si registrò il punto minimo di stanziamenti) a 14, 64, oltre un miliardo in più anche se l’incremento potrebbe ridursi di 236 milioni a 14,41 miliardi (poco più dei 14,36 stanziati nel 2011) in seguito an tagli previsti dalla legge di Stabilità. Decurtazioni concentrate alla voce Investimenti, cioè all’acquisto di nuovi equipaggiamenti, che nel 2013 potrebbe vedersi ridotti i fondi dai previsti 3,63 miliardi a 3,4 comunque in netto aumento rispetto ai 2,48 dell’anno scorso quando a questa voce venne tagliato un miliardo rispetto ai 3,45 miliardi del 2011. Nonostante i tagli già attuati sul numero di militari in servizio, in calo l’anno prossimo da 180 mila a 177 mila unità soprattutto per effetto dei ridotti arruolamenti, la voce di spesa per il personale continua a salire con 9,68 miliardi contro i 9,61 del 2012 e i 9,46 del 2011.  Penalizzato invece sarà ancora una volta l’Esercizio, cioè la voce che copre i costi i gestione, manutenzione e addestramento. Poiché i costi fissi di gestione di caserme e infrastrutture non sono comprimibili in breve tempo il taglio allo stanziamento (1,33 miliardi contro 1,52 dell’anno scorso) colpirà soprattutto la manutenzione e l’addestramento ripercuotendosi negativamente su capacità operative e disponibilità dei mezzi. L’anno prossimo quindi ci sarà maggiore disponibilità per acquisire nuove armi ed equipaggiamenti ma ci saranno meno fondi per addestrare il personale a usarli o semplicemente per fare il pieno di carburante ai mezzi. Lo stesso documento della Difesa del resto ammette che “il deterioramento della capacità operativa assumerà a breve termine (uno o due anni) profili di particolare criticità”. L’anno prossimo inoltre caleranno da 1,45 a un miliardo, anche i fondi ad hoc per le missioni all’estero con i quali è stato finora finanziata la preparazione specifica dei reparti destinati a operare in Afghanistan, Balcani e Libano. L’incremento dei fondi nel 2013 azzera (o ne riduce sensibilmente l’impatto) i tagli triennali previsti dal governo Berlusconi e applicati già quest’anno. “L’aumento del 5,8 per cento della previsione di bilancio della Difesa indica che, nonostante l’Italia permanga in recessione, non verranno ripetuti i pesanti tagli registrati quest’anno” ha scritto Tom Kington sul magazine specializzato statunitense Defence News  Il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola lamenta però che “cinque anni fa il bilancio della Difesa era pari all’1,31 per cento del Pil, oggi è invece pari all’1,27. Se poi facciamo riferimento ai fondi che vanno alle Forze armate e cioè alla Funzione Difesa, la percentuale nel 2007 era pari allo 0,94 per cento e oggi è pari allo 0,87” ha detto intervenendo in Senato il 19 novembre aggiungendo che “in termini reali, cioè tenuto conto dell’inflazione, il calo è stato ancora più forte. Possiamo parlare di una riduzione del 20-25 per cento”. Anche considerando i fondi del Ministero dello sviluppo economico assegnati ad alcuni programmi militari si raggiunge al massimo l’1 per cento del Pil “ ben al di sotto dell’1,6 per cento della media europea”.  La Nota aggiuntiva traccia poi le previsioni di spesa per i prossimi anni che vedono assegnazioni al Bilancio complessivo della Difesa per 20,48 miliardi nel 2014 e per 21,02 miliardi nel 2015 mentre la Funzione Difesa riceverà negli stessi anni rispettivamente 14,25 e 14,77 miliardi.

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Foto AGI

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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