Conclusa la “Virtual Flag 2012”

Si è conclusa al C.O.A., Comando Operazioni Aeree di Poggio Renatico, l’esercitazione simulata “Virtual Flag 2012, che ha visto impegnate per due settimane oltre 200 persone, militari e civili, allo scopo di addestrarsi a pianificare, coordinare, condurre e controllare le operazioni aeree di ogni tipo previste durante una situazione di crisi internazionale. L’attività è stata condotta secondo la dottrina e gli standard procedurali NATO e con la partecipazione di circa 40 elementi stranieri, 30 appartenenti comunque al CAOC5 di Poggio Renatico (l’interfaccia dell’Alleanza del COA nazionale), e 10 provenienti da altre strutture atlantiche, come gli equivalenti CAOC8 di Torrejon in Spagna o il CAOC6 turco di Eskisehir. Lo scopo primario della complessa esercitazione e della collaborazione tra NATO ed Aeronautica Militare consisteva nella formazione congiunta del personale destinato a far parte, a partire dal 2015-2016, del JFACC (Joint Force Air Component Command) nazionale, una struttura interforze e potenzialmente multinazionale per la gestione del Comando e Controllo di un’eventuale operazione di risposta ad una crisi internazionale che avrà sede a Poggio Renatico. Il nostro Paese si è impegnato a mettere a disposizione dell’Alleanza questa risorsa pregiata entro il 2016, nel contesto NRF (Nato Responce Forces, le forze Nato di intervento). Un secondo obiettivo dell’esercitazione risiedeva nell’addestramento del personale suscettibile comunque di essere impegnato nelle attività aeree derivanti da uno scenario di crisi improvviso (come l’esperienza libica ha ben evidenziato) e di renderlo idoneo ad essere inserito efficacemente nei JFACC nazionali già operativi in Francia ed in Gran Bretagna, in qualità di augmentees. La “Virtual Flag 2012” si è svolta in due fasi successive: la prima, di orientamento, ha visto il personale familiarizzarsi con la struttura e le procedure del centro di comando e controllo, mentre gli elementi destinati a dare vita alla regia dell’esercitazione, l’EXCON (EXercise CONtrol), si è esercitato nell’utilizzo del sofisticato software NATO di simulazione, il Joint Planning and Execution Coordination Tool –JPECT. La seconda settimana ha visto lo svolgimento pratico dell’esercitazione, caratterizzata da un elevato grado di libertà di manovra della simulazione ed ambientata in un contesto CRO di risposta alle crisi. Nel presupposto addestrativo il nostro Paese, in seguito ad una risoluzione delle Nazioni Unite, iniziava con i propri alleati una campagna aerea finalizzata all’imposizione delle direttive della comunità internazionale. Le operazioni aeree venivano dirette, coordinate e controllate dal nostro JFACC. Il tutto avveniva nella simulazione secondo un ciclo operativo giornaliero di 12 ore, con l’obiettivo di giungere in breve tempo, con l’assegnazione di un maggior numero di risorse, alla piena capacità nell’arco delle 24 ore. Da segnalare la presenza, per la prima volta nel quadro di un’esercitazione di questo tipo, di una qualificata componente civile dell’ENAV, incaricata di addestrarsi a pianificare con il personale militare l’utilizzo coordinato degli spazi aerei in situazioni di crisi, al fine di limitare allo stretto necessario l’impatto delle operazioni militari sul traffico civile. Si tratta con ogni evidenza di una innovazione introdotta nel quadro delle “lezioni apprese”, di un’esigenza emersa con forza durante la recente crisi libica, dove peraltro già erano emersi gli eccellenti rapporti di collaborazione esistenti tra l’AMI e l’ente civile di controllo del traffico aereo.

Alberto ScarpittaVedi tutti gli articoli

Nato a Padova nel 1955, ex ufficiale dei Lagunari, collabora da molti anni a riviste specializzate nel settore militare, tra cui ANALISI DIFESA, di cui è assiduo collaboratore sin dalla nascita della pubblicazione, distinguendosi per l’estrema professionalità ed il rigore tecnico dei suoi lavori. Si occupa prevalentemente di equipaggiamenti, tecniche e tattiche dei reparti di fanteria ed è uno dei giornalisti italiani maggiormente esperti nel difficile settore delle Forze Speciali. Ha realizzato alcuni volumi a carattere militare ed è coautore di importanti pubblicazioni sulle Forze Speciali italiane ed internazionali.

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