Trasporto aereo: assetti ed esperienze dell’aeronautica militare

Reportage
La necessità di proiettare in tempi brevi il proprio strumento militare in teatri operativi ostili e lontani o difficili da raggiungere è un imperativo che negli attuali scenari deve sempre essere tenuto presente per qualsiasi tipologia di intervento. La nuova percezione della minaccia nei conflitti asimmetrici richiede un approccio globale al concetto del trasporto, basilare per garantire sia il rischieramento di uomini e mezzi che mantenere l’alimentazione della catena logistica. Il concetto dell’airlift capability è la chiave del successo nelle missioni fuori area in particolare e quindi un’esigenza da soddisfare impiegando le migliori risorse che una forza aerea può garantire. Questa esigenza operativa è stata fortemente recepita dall’Aeronautica Militare che l’ha tradotta in una delle sue nicchie di eccellenza attraverso l’impiego di tre assetti multiruolo come sono il KC-767A, il C-130J e il C-27J, caratterizzati da interoperabilità e complementarietà per gestire e garantire una risposta incisiva a livello strategico, tattico e medio raggio. In un momento di forti tagli al bilancio della Difesa la forza armata ha saputo esprimere con una ottimale gestione delle risorse disponibili una capacità di proiezione aerea di tutto rispetto a livello analogo se non superiore alle altre forze aeree europee sia sotto il profilo del trasporto vero e proprio che sotto il profilo del rifornimento in volo che con la flotta dei quattro KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare ha conseguito un primato per ora non eguagliabile in ambito NATO, senza dimenticare i KC-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa. Per avere un migliore quadro di insieme l’Aeronautica Militare ha organizzato lo scorso 5 dicembre un media day per presentare l’attività dello stormo di Pratica di Mare e poi a Pisa, sede della 46^.
Il 14° Stormo dispone di una flotta di quindici biturbina Piaggio P-180 Avanti suddivisi in macchine per trasporto leggero e radiomisure – quattro P-180 RM – equipaggiati questi ultimi con assetti del tutto nuovi. Ma il vero fiore all’occhiello è il Boeing KC-767A Tanker/Transport – derivato dal commerciale 767-200 Extended Range – che fornisce un’elevata autonomia di volo e di carico oltre alla capacità di rifornimento in volo quale receiver o tanker. Il nostro 767 ha l’unicità di avere i due sistemi di rifornimento con pod alari e centrale (probe and drogue – tubi e cestelli) con capacità di flussaggio rispettivamente di 1.818 litri al minuto e 2.727 litri al minuto e boom cioè ad asta rigida come usano di solito gli americani sui KC-135 e KC-10 con capacità di flussaggio di oltre 4mila litri al minuto. Il velivolo può essere allestito in tre diverse configurazioni – combi, cargo e full pax – con un carico utile fino a 25.000 kg; la configurazione combi è quella più versatile perchè consente di imbarcare fino a 100 passeggeri e 10 pallet militari standard NATO. I quattro 767 hanno consentito all’Aeronautica di acquisire capacità uniche nel trasporto strategico e nel rifornimento ed hanno superato le 4.000 ore di volo; ricordiamo che il velivolo è stato impiegato anche nelle operazioni Odissey Dawn e Unified Protector nei cieli della Libia. Nelle diverse configurazioni il 767 assicura il trasporto strategico in tutti i teatri operativi dove sono presenti le nostre forze armate, in particolare in Afghanistan, svolgendo il ruolo di key player: un assetto di rilevante valenza non attuabile in precedenza specie per la rapidità di intervento: Il velivolo per la sua grande autonomia non richiede infatti scali intermedi e quindi raggiunge le destinazioni assegnate in tempi più rapidi.
Sulla base di Pratica di Mare ha poi sede il Centro Addestramento Equipaggi (CAE Multi Crew) che dipende dal Comando Forze Mobilità e Supporto che ha il compito primario di svolgere la fase propedeutica di conversione operativa, unica e standardizzazione per tutto il personale navigante destinato alle linee di mobilità e supporto. La fase dell’addestramento ha una durata di circa due mesi e prevede una fase teorica ed una pratica fatta al simulatore di volo; l’affluenza al CAE Multi Crew è di circa 100 piloti frequentatori ogni anno; in considerazione del fatto che è presente una aliquota di piloti di altre forze armate nei cento, il simulatore “lavora” per 1.500 ore all’anno.
Il media day è poi “atterrato” a Pisa, sede  della 46^ Brigata Aerea. Il briefing di presentazione è stato fatto dal gen. B.A. Aurelio Colagrande che ha illustrato come la Brigata assicuri sia il trasporto strategico che tattico, all’interno e fuori dai confini nazionali. In precedenza la 46^ era annoverata come Aerobrigata Trasporti e dal 1980 al 2000 tra gli altri compiti assegnati è stata  impegnata anche nella lotta agli incendi boschivi, un compito svolto fino all’immissione in linea del C-130J che sostituiva il C-130H. Attualmente la Brigata è strutturata su tre Gruppi di Volo, il 2° (Lyra) e 50° (Vega) su ventuno macchine C-130J e C-130J-30 (versione allungata) e 98° Gruppo (Lupo) con dodici C-27J Spartan. La 46^ Brigata Aerea è operativa per 365 giorni all’anno per 24 ore al giorno, “ovunque e in qualsiasi condizione” come recitano i vari interventi.
I conflitti asimmetrici, gli interventi fuori area e le varie situazioni di rischio che punteggiano il panorama geostrategico attuale impongono l’impiego di uno strumento militare in grado di operare nell’ambito di strutture net-centriche capaci cioè di coniugare tra loro diversi tipi di capacità e il trasporto aereo è essenziale e determinante per assicurare la necessaria flessibilità a delle forze expeditionary di operare in un contesto globale. L’Aeronautica Militare ha saputo avviare un processo di trasformazione perfettamente aderente alle risorse disponibili per disporre di una forza bilanciata, più piccola ma in grado di espletare al meglio le sue capacità per i compiti che le sono stati assegnati. Il trasporto aereo, per i nuovi mezzi di cui dispone, è divenuta una nicchia di eccellenza dove il C-130 e il C-27 garantiscono il trasporto strategico, tattico e all’interno del teatro operativo mentre il 767 è considerato un moltiplicatore di capacità dato che può essere anch’esso rifornito in volo aumentando quindi il suo raggio d’azione ed è in grado di effettuare contemporaneamente missioni di rifornimento in volo e trasporto logistico nella configurazione mista. Si è quindi “creata” una interazione tra il 14° Stormo (KC-767) e la 46^ Brigata Aerea (C-130/C-27) sviluppando le necessarie sinergie per avere uno strumento logistico di elevata capacità: il tanker arriva a destinazione ed il suo carico può essere poi portato a bordo di C-130 o C-27 che raggiungono siti da rifornire in località dove non esistono piste adatte al KC-767 o dove non esistono che piste semi-preparate vicino alle eventuali basi avanzate (FOB). I C-130 ed i C-27 sono in grado di trasportare uomini e mezzi, pallets, carichi pericolosi (hot cargo), effettuare evacuazione sanitaria (MEDEVAC) in ambito di casevac e stratevac; lancio di paracadutisti con operazioni HALO/HAHO, combo airdrop (uomini e materiali). Per il lancio di materiali entrambi i velivoli sono abilitati al container delivery system mentre solo il C-130 può effettuare il joint precision aidrop system (JPADS) che consente di lanciare i carichi con paracadute ad ala e quindi orientabili nella discesa con piattaforme con GPS che riescono a raggiungere le FOB lasciando il carico a pochi metri dalle posizioni. Ovviamente il lancio di materiali può essere effettuato anche a bassa quota, si tratta però di sapere quanto materiale si vuole lanciare perché in relazione al profilo di volo se si scende di quota il carico è inferiore per peso di quello lanciato da quote superiori. Sia il Super Hercules che lo Spartan sono in grado di operare da piste semi-preparate con diverse tipologie di terreno. Gli equipaggi di questi velivoli sono in condizione di operare anche di notte grazie ai visori notturni (AN/AVS-9): il sistema di illuminazione interna ed esterna e in cabina è visibile solo per chi indossa i visori notturni (night goggles) e come capacità ulteriore di operare di notte, gli equipaggi si stanno addestrando ad operare lo stesso su piste semi-preparate già predisposte e in un prossimo futuro su piste assolutamente buie senza alcuna predisposizione. I due velivoli sono dotati di un sistema di difesa sia attivo che passivo e alcuni punti sensibili del cockpit sono protetti da una corazzatura balistica.
I C-130J (-30) sono stati impiegati anche in missioni del tipo Cieli Aperti per il controllo e ricognizione, nel periodo Guerra Fredda, dei paesi del blocco comunista ad opera di aerei della NATO dedicati. Nel settore di ricerca e salvataggio (SAR) questi velivoli possono essere attrezzati con un modulo roll on/roll off montato sulla rampa di carico con canotto che viene poi filato a mare; questo tipo di missione è indicata anche come Oceanic SAR che viene espletata in caso di accompagnamento di nostri velivoli in volo sull’Oceano Atlantico per rischierarsi negli Stati Uniti o in Canada per esercitazioni. I C-130 possono anche espletare missioni FARP (Forward Arming and Refuelling Point) per trasporto carburante in aree remote. Nelle operazioni in Afghanistan è stato immesso un C-27J dedicato alle operazioni delle forze speciali che fino ad un anno fa operavano solo con elicotteri e l’introduzione di un assetto ad ala fissa ha comportato anche la creazione di una struttura adeguata per gestirlo e per pianificare le missioni. La 46^ Brigata Aerea è stata presente in tutte le operazioni fuori area che ha visto coinvolte le nostre forze armate, segnatamente in Iraq e tuttora in Afghanistan (un C-130 e due C-27) e lo è stata anche nell’operazione Unified Protector nei cieli della Libia con contributi sia di tipo logistico che di rifornimento in volo con i KC-130J. Per le esigenze logistiche i C-130J hanno portato a termine oltre 60 missioni per più di 500 ore di volo mentre i C-27J hanno portato a termine 50 ore di volo. Nelle missioni di air-to-air refuelling (AAR) i KC-130J hanno effettuato oltre 200 ore di volo rifornendo i nostri velivoli impegnati come AMX, Tornado e Eurofighter. Ricordiamo che il KC-130J è un tanker tattico in grado cioè di rifornire sia aerei convenzionali che elicotteri; le missioni di rifornimento possono essere fatte anche di notte e si sta procedendo alla messa a punto della qualificazione per il rifornimento dei C-27 e dei C-130 per il momento al simulatore. Per quanto attiene agli elicotteri (HAAR) sono state condotte prove di rifornimento in volo con elicotteri EC-725 Caracal dell’Armée de l’Air francese, un’attività propedeutica per acquisire il know-how necessario in attesa che anche la nostra forza armata si equipaggi con elicotteri Combat SAR come la versione dedicata dell’AW.101. Si tratta di un’attività complessa ancora tutta da fare e sarà senz’altro un assetto importante da affiancare ai KC-767 e che merita un approfondimento specifico che sarà trattato successivamente.

Foto Isaf/RC-W

Federico CerrutiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma, dove risiede e lavora, ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1965 con la rivista Oltre il Cielo occupandosi di spazio sia civile che militare e con la testata Ali Nuove. Nel 1971 ha iniziato a lavorare con Alata e dal 1979 con Difesa Oggi della quale divenne caporedattore lavorandovi fino al 1998. Ha collaborato con Rivista Aeronautica, il quotidiano Europa, il Centro Militare Studi Strategici (Cemiss) e svolto alcune attività con il SIOI. Dal 2001 è defence editor di Analisi Difesa.

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