Impostato il secondo pattugliatore classe dattilo

Si è tenuta il 9 gennaio, presso lo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, la cerimonia di impostazione della seconda unità multiruolo commissionata dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto per la Guardia Costiera Italiana, la cui consegna è prevista per l’inizio del 2014. L’unità “Luigi Dattilo”, gemella di questa, è stata varata lo scorso dicembre presso lo stesso cantiere di Castellammare, e sarà consegnata nell’estate di quest’anno. Alla cerimonia era presente, tra gli altri, la Guardia Costiera Italiana con il Capo del IV Reparto Contramm. Franco G. Persenda, il comandante Claudio Ciliberti del Compartimento Marittimo Napoli, e delegati provenienti dal Capitaneria di Porto di Castellammare. Hanno presenziato anche alcuni delegati del Registro Italiano Navale.
Queste unità sono concepite per operare in mare aperto anche in condizioni meteo-marine particolarmente avverse e saranno impiegate per operazioni di ricerca e salvataggio, antinquinamento, antincendio e funzioni di controllo dell’immigrazione clandestina. Potranno inoltre operare con funzioni di centro e comando di operazioni navali complesse. Lunghe 94 metri, larghe 16, potranno raggiungere una velocità massima di circa 18 nodi, con un’autonomia di oltre 3000 miglia, per un dislocamento a pieno carico di circa 3600 tonnellate. Potranno ospitare a bordo un equipaggio di 38 persone, con possibilità di imbarcare ulteriori 12 tecnici e 60 naufraghi. Saranno dotate di quattro imbarcazioni veloci (gommoni a chiglia rigida) in grado di raggiungere i 35 nodi di velocità. Disporranno di un ponte di volo per elicotteri di tipo AB212 o AW139, sofisticati sistemi di comando e controllo, radar di ultima generazione in grado di scoprire e seguire eventuali macchie di inquinamento presenti sulla superficie del mare e di un ampio portellone poppiero che consente l’accesso e il trasporto di automezzi sull’ampio ponte di lavoro.
Il vero punto di forza di questi pattugliatori è l’aspetto innovativo dell’impianto propulsivo di tipo ibrido, che prevede una propulsione ausiliaria diesel-elettrica da utilizzare per le basse e bassissime andature, necessarie quando si eseguono operazioni di vigilanza e controllo per tempi prolungati, altrimenti impossibili da realizzare con la tradizionale propulsione.
Le unità risponderanno ai più avanzati requisiti certificati dal Registro Italiano Navale (RINA) e dal team tecnico del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Fonte: comunicato Fincantieri

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