“La spada di Alessandro”
“La Spada di Alessandro. Nuove Vie della Seta e crisi Mediorientale” questo il titolo del Convegno di Studi che si è tenuto Sabato 19 gennaio u.s. a Pergine Valsugana (Trento), organizzato dal Centro Studi “Vox Populi” e dalla rivista “Il Nodo di Gordio”, pubblicata dall’omonimo think tank di analisi geopolitica. Una giornata nel corso della quale è stata analizzata, in diverse prospettive, l’attuale situazione della regione mediorientale, stretta tra il conflitto che da tempo travaglia la Siria ed i nuovi fuochi di guerra che, ad occidente, infiammano il Mali. Scenari solo apparentemente lontani, in realtà strettamente connessi fra loro, come ha spiegato Gianandrea Gaiani – direttore di “Analisi Difesa” – nella sua relazione di apertura. Anzi, intrecciati in un groviglio di interessi economici e politici internazionali che stanno facendo della regione che va dal Medioriente sino al Sahel nordafricano il banco di prova di nuove strategie geopolitiche contrastanti. In sostanza il terreno privilegiato del Grande Gioco, per dirla con il vecchio Kipling, fra le Potenze. Una partita nella quale il controllo dei Media e dell’informazione, ovvero il Soft Power conta ormai quanto e più delle stesse armi. E lo storico militare Federico Prizzi – autore del saggio “Al Manar. La guerra psicologica di Hezbollah” – ha analizzato proprio questo aspetto degli attuali “conflitti asimmetrici”, partendo da quanto accaduto, nel recente passato, in Libano. Libano che è stato, per altro, al centro dell’attenzione del Convegno, anche perché, come ha sottolineato Daniele Lazzeri, Chairman de “Il Nodo di Gordio”, “il Paese dei Cedri rappresenta da sempre il fegato del Medio Oriente. Il luogo sul quale finiscono con lo scaricarsi e rendersi palesi tutte le tensioni della regione. La situazione libanese, resa particolarmente pericolosa dal conflitto siriano, è stata analizzata in particolare da Talal Khrais, corrispondente dall’Italia della televisione libanese “Al Manar”, che, per altro, ha registrato e trasmesso l’evento. E sul tema sono tornati, in ottiche differenti, un po’ tutti i relatori. Nell’ottica della comunicazione e della distorsione della stessa, Manuela Donghi di Class TV; in quella dell’utilizzo del Soft Power come arma di pressione geopolitica ed economica, Augusto Grandi del Sole 24Ore; e del Libano, travagliato da un’alterna ed interminabile sequenza di conflitti e “paci” precarie, hanno parlato Roberta Di Casimirro di Radio RAI1 e l’architetto Ruggero Da Ronch, già sergente paracadutista nella I missione italiana, mentre il Comandante Andrea Liorsi, Direttore dei Corsi dell’Istituto di Studi Militari Marittimi di Venezia, ha affrontato, sia nell’ottica storica, sia in quella della diretta esperienza personale, il tema della presenza dei militari italiani nelle diverse missioni libanesi. Ha chiuso il Convegno, Andrea Marcigliano – Senior Fellow de “Il Nodo di Gordio” – con una disamina dei possibili scenari futuri che gli attuali conflitti sembrano preparare.
I servizi TV dell’evento sono disponibili ai seguenti link:
Class TV: http://www.youtube.com/watch?v=MpqZdmonc7w&feature=player_embedded
Trentino TV: http://www.youtube.com/watch?v=hVzYVErLiDE&feature=player_embedded
La rassegna stampa e il materiale del convegno sono consultabili su:
www.vxp.it
www.NododiGordio.org
Federico PrizziVedi tutti gli articoli
Antropologo, Polemologo e Storico Militare specializzato nell'applicazione degli studi antropologici alla guerra non convenzionale e alle PSYOPs, è anche Civil-Military Cooperation (CIMIC) Subject Matter Expert. Tra le numerose pubblicazioni è autore di "Cultural Intelligence ed Etnografia di Guerra" (2021), "Al Manar, la Guerra Psicologica di Hezbollah" (2012), "I Manifesti Armati. Analisi delle tecniche di attrazione nella guerra psicologica" (2010). Collabora con Università, Think Tank e Centri Studio in Europa e Africa.