Record di export per le armi “Made in Russia”
Dopo aver raddoppiato il fatturato dell’export di armi ed equipaggiamenti militari, passati dai 6 miliardi di dollari del 2006 agli oltre 13 del 2011, Mosca ha stabilito un nuovo record nell’anno appena conclusosi raggiungendo i 15,16 miliardi di dollari di esportazioni. Un risultato che vede la Russia seconda solo agli Stati Uniti (oltre 50 miliardi di dollari di esportazioni nel 2012) e davanti ai più importanti Paesi europei anche se, considerando tutti i 27 partners, la Ue complessivamente ha esportato prodotti militari per 49 miliardi di dollari nel 2011. Il fatturato russo ha superato delll’11,8 per cento le previsioni, stimate 13 miliardi di dollari nel giugno scorso quando erano già stati firmati contratti per 6,5 miliardi. I dati sono stati resi noti dal direttore del Servizio federale per la cooperazione tecnico-militare, Alexander Fomin. “Si tratta di dati preliminari” ha spiegato il direttore, in attesa di quelli definitivi che dovrebbero essere annunciati tra fine gennaio e i primi di febbraio. Il mese scorso il presidente Vladimir Putin aveva anticipato che il volume delle esportazioni per il 2012 avrebbe superato i 14 miliardi di dollari. In confronto all’anno precedente – fa notare l’agenzia Ria Novosti – l’export militare è cresciuto di 2 miliardi di dollari. Secondo quanto riferito da Fomin, rispetto al 2003, il volume di esportazioni nel settore è triplicato e oggi la Russia può contare in questo settore su un portafoglio di ordini superiore ai 46 miliardi di dollari. Nel 2012 Mosca ha acquisito nuovi clienti nel settore della difesa: Ghana, Oman, Tanzania e Afghanistan. Nel caso di Kabul, che ha ordinato una settantina di elicotteri Mi-17, la commessa verrà saldata dagli Stati Uniti, principale sponsor dell’esercito afghano in vista del ritiro delle truppe alleate dal Paese asiatico. Mosca ha in corso contratti con oltre 80 Paesi (erano 55 nel 2011) ma il principale cliente è l’India che ha acquistato aerei Sukhoi, navi da guerra, missili antinave e antiaerei, radar e ha affittato il sottomarino nucleare Nerpa. Nuova Delhi è attualmente il maggior importatore di armi del mondo ed è un tradizionale cliente di prodotti militari russi anche se negli ultimi mesi ha lamentato la scarsa efficienza del sottomarino Nerpa (ribattezzato Chakra dagli indiani ) e il forte ritardo nella messa a punto della portaerei Vikramaditya, ex Admiral Gorshkov appartenuta alla flotta russa. I mercati asiatico e medio orientale, in pieno boom nell’acquisizione di armi, sono i più ricchi anche per le armi “made in Russia”. Tra i clienti più importanti, con commesse superiori al miliardo di dollari, vi sono Cina, Algeria, Iraq, Malaysia, Vietnam, Bangladesh, Iran e Siria ma anche il Venezuela. I prodotti più richiesti sono i cacciabombardieri Sukhoi 27 e Sukhoi 30, elicotteri MI-17 e Mi-35, i sistemi di difesa antiaerea e antimissili S-300, i sottomarini tipo Kilo, le batterie antiaeree Tor M-1, carri armati T-72 e blindati BMP-3.
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Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli
Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.