GLI USA CONSEGNANO IL CARCERE DI BAGRAM AGLI AFGHANI

di Stefano de Paolis – ANSA – Al termine di un lungo braccio di ferro, le forze Usa hanno oggi trasferito formalmente alle forze afghane il controllo del grande carcere di Bagram e dei suoi circa 4.000 detenuti. E di certo non a caso, appena poche ore dopo, il segretario di Stato John Kerry e’ arrivato a sorpresa a Kabul per rilanciare a tamburo battente le trattative per un accordo bilaterale sulla sicurezza nel dopo 2014. Sulla scia di contrasti tra Stati Uniti e Afghanistan, che negli ultimi tempi sono arrivati alle stelle, il braccio di ferro sul carcere di Bagram, noto come ‘la Guantanamo afghana’, andava avanti da molte settimane. L’ennesimo rinvio sul passaggio definitivo delle consegne era scaturito dopo che il presidente Hamid Karzai, all’inizio di marzo, aveva detto di voler liberare i numerosi ”innocenti” che vi sono detenuti. Parole che hanno fortemente allarmato gli americani, soprattutto perché almeno 50 dei guerriglieri che vi sono detenuti sono ritenuti delle forze Usa ”estremamente pericolosi”. E anche perche’ ci sono dei dolorosi precedenti. Molti dei 46 ex detenuti di Guantanamo – quella vera, di Cuba – che sono stati riconsegnati negli scorsi anni alle autorità afghane sono stati liberati e sono tornati a combattere, sottolinea oggi il New York Times, citando in particolare il caso di Maulawi Abdul Qayum, che e’ diventato uno dei più importanti comandanti degli insorti nel Sud dell’Afghanistan. Ma con la fine del mandato presidenziale che si avvicina, il prossimo anno, per Karzai, che ne faceva una questione di ”sovranità”, era di fondamentale importanza avere il controllo del carcere e dei suoi detenuti, per acquisire un elemento di forza in vista di possibili colloqui con i talebani. Dallo scorso anno, i talebani hanno iniziato ad aprire un ufficio politico in Qatar per facilitare eventuali colloqui di pace, anche se si sono sempre rifiutati di parlare con il governo afghano. A sua volta, Karzai sta pianificando un viaggio in Qatar, e l’ufficio dei talebani sarà uno dei principali argomenti al centro dei colloqui con le autorità locali, come ha detto il portavoce del suo ministero degli Esteri citato oggi dal Wall Street Journal. ”Prima di aprire un ufficio, i talebani devono ufficialmente annunciare di aver cessato ogni rapporto con al Qaeda e che sono pronti a trattative dirette con i rappresentanti del governo afghano”, ha detto il portavoce. E la riconciliazione afghana é proprio uno degli argomenti in cima all’agenda dei colloqui di Kerry con Karzai, secondo quanto hanno riferito fonti Usa. Ma anche la riconciliazione con gli stessi Usa, dopo che Karzai ha accusato gli insorti di lavorare con gli americani per esercitare pressioni sul governo di Kabul e fargli accettare le condizioni di una presenza militare americana nel Paese contraria agli interessi degli afghani. O dopo il braccio di ferro in cui alla fine gli americani hanno accettato di ritirare le loro forze speciali da parte della provincia di Wardak. Ma in ballo c’é l’accordo a lungo termine, che definirà i rapporti tra Washington e Kabul quando le forze Usa e Nato si saranno ritirate, dopo il 2014. ”Tutto fa parte dell’accordo bilaterale sulla sicurezza”, ha affermato un funzionario Usa citato in forma anonima dal NYT, secondo cui ora é necessario ”guardare al quadro totale”

Foto Reuters

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