NEWS DA MOSCA

Un altro lotto di Su-30MK2 per l’Indonesia
Secondo quanto riferito da Anatoly Isaykin, amministratore delegato di Rosoboronexport, l’Indonesia avrebbe acquistato un lotto supplementare di sei caccia Sukhoi Su-30MK2. I dettagli del contratto non sono stati svelati; lo stesso Isaykin si è limitato ad aggiungere che l’accordo include inoltre un numero imprecisato di motori Saturn AL-31F e altre attrezzature militari. Ricordiamo per dovere di cronaca che nell’autunno del 2010 il Ministro della Difesa indonesiano Purnomo Yusgiantoro aveva dichiarato che Giacarta avrebbe acquistato un totale di 180 caccia Sukhoi nei successivi venti anni in modo da formare 10 squadroni di caccia di fabbricazione russa.  Il 29 dicembre 2011 fu firmato il contratto per sei Su-30MK2 del valore di circa 500 milioni di dollari; a tal proposito, mentre scriviamo, giunge notizia della consegna tramite un volo cargo Antonov An-124-100 di due esemplari di Su-30MK2 presso la base di Sultan Hasanuddin Makassar riguardanti il suddetto contratto. Nell’agosto dello scorso anno tuttavia, il Segretario Generale del Dipartimento di Difesa Errys Heryanto fece un passo indietro dichiarando che l’Indonesia non avrebbe più acquistato altri caccia russi per sopravvenute carenze di fondi che avrebbero a malapena soddisfatto il rinnovo della flotta aerea da trasporto militare. Nel dicembre 2012 la situazione è però radicalmente mutata con l’accordo firmato tra Vnesheconombank e il Ministero della Difesa indonesiana che ha assicurato al paese asiatico una linea di  credito d’esportazione di circa 400 milioni di dollari per un periodo di sette anni. Il recentissimo contratto riguardante i sei Su-30MK2 è senza dubbio il frutto di questo nuovo accordo tecnico-economico tra Russia e Indonesia.

Prove tecniche del BrahMos sui Su-30MKI indiani
Inizierà quest’anno l’integrazione del missile da crociera indo-russo BrahMos sulla flotta dei 40 caccia da superiorità aerea Sukhoi Su-30MKI dell’Aeronautica Militare indiana (IAF). Il missile BrahMos (acronimo dei fiumi delle due nazioni, Brahmaputra e Moscova), la cui versione terrestre e marina è già stata sperimentata con successo, ha incontrato degli inconvenienti tecnici così come affermato da Sivathanu Pillai (amministratore delegato e direttore generale della joint venture aerospaziale BrahMos): “La versione da lancio aereo pesa 2,5 tonnellate e pertanto si renderà necessario rinforzare la struttura del velivolo e contemporaneamente contenerne il peso; sarà indispensabile inoltre – ha proseguito Pillai – rinforzare i piloni subalari su cui verrà agganciato il missile stesso.”Secondo Pillai tali prove verranno eseguite e ultimate entro la fine del 2013, mentre già nel 2015 avverrà l’introduzione operativa sui Su-30MKI indiani.

Nuove aerocisterne e aerei da trasporto Ilyushin per la VVS
Secondo l’agenzia RIA Novosti il Ministero della Difesa e la russa UAC (United Aircraft Corporation) sarebbero vicine all’accordo per la fornitura di nuove aerocisterne Ilyushin IL-78 (codice NATO “Midas”) da destinare alla VVS. La fonte citata dall’agenzia non specificherebbe però il numero dei quadrireattori, anche se negli ambienti vicini al Ministero della Difesa si parla di un massimo di 31 esemplari del velivolo Ilyushin. Attualmente il prezzo di listino di un Il-78 è di circa 116 milioni di dollari e pertanto l’ammontare di un eventuale contratto per 31 esemplari supererebbe i 3 miliardi e mezzo di dollari. L’Il-78 è un’aerocisterna quadrireattore sviluppata in U.R.S.S. nei primi anni ’80 e basata sulla cellula dell’aereo da trasporto strategico Ilyushin Il-76 (“Candid” per la NATO).  Il primo volo ebbe luogo il 26 giugno 1983, mentre l’ingresso in servizio avvenne l’anno successivo.  Attualmente sono circa 53 gli Il-78 operativi nel mondo e 19 invece quelli attualmente in servizio con la VVS.Cinque sono le varianti del velivolo Ilyushin: l’Il-78T (che può operare nella duplice configurazione di trasporto merci o aerocisterna), Il-78M (dotata di tre serbatoi di fusoliera permanenti e dunque dedita esclusivamente alle missioni di rifornimento in volo), Il-78ME (versione da esportazione della precedente), Il-78MKI (variante della M, dotata di sistemi israeliani di trasferimento carburante e in dotazione all’Indian Air Force) e infine la versione MP in dotazione alla Forza Aerea Pakistana e fornita di serbatoi amovibili. Oltre al carico di combustibile maggiorato rispetto all’Il-76, l’Il-78 ha due serbatoi rimovibili da 18.230 litri installati nel vano carico, il che porta ad avere un carico trasferibile pari a 85.720 kg con i serbatoi supplementari e di 57.720 kg senza serbatoi aggiuntivi.  Il rifornimento in volo che può essere condotto con tre aerei in volo contemporaneamente è controllato dalla postazione del cannoniere di coda dalla quale (ovviamente) sono state rimosse le dotazioni di armamento. Per tale scopo vengono utilizzate le sonde di rifornimento tipo UPAZ-1A (Il-78) o UPAZ-1M (Il-78M) poste sull’esterno delle ali e nella parte posteriore della fusoliera. Diversamente, l’Il-78 a terra può rifornire quattro velivoli simultaneamente sfruttando i tubi carburante riposti al suo interno.  Riguardo al suddetto contratto è presumibile ipotizzare che le nuove aerocisterne potrebbero essere basate sulla recente versione modernizzata dell’Il-76, in altre parole la MD-90A, conosciuta anche come Il-476 e attualmente in produzione presso gli stabilimenti Aviastar siti a Ulyanovsk. Ricordiamo per dovere di cronaca che l’Il-476 è un aereo da trasporto dotato di un sistema digitale dei controlli di volo, glass cockpit, nuova avionica e motori Aviadvigatel PS-90A-76.  La firma del contratto tra il Ministero della Difesa e la UAC per l’acquisto di 39 esemplari da consegnarsi entro il 2020 (come già descritto su AD nr. 133, novembre 2012 Nuovi Il-476 per le forze armate russe) è avvenuta agli inizi di ottobre 2012. Tuttavia, secondo le dichiarazioni fornite a tal proposito dal Col. Gen. Vladimir Benediktov a capo del Comando Aviazione da Trasporto Militare, entro il 2020 ci sarà sicuramente un’opzione per ulteriori nove velivoli, per un totale di 48 Il-476.

Gli indiani ordinano 12 Mil Mi-17V-5
Durante l’Aero India Show 2013 tenutosi a Bangalore dal 6 al 10 febbraio Rosoboronexport ha registrato un nuovo ordine indiano relativo a 12 elicotteri Mil Mi-17V-5. Nel dettaglio si tratterebbe di tre elicotteri in configurazione da trasporto VIP e nove per la Guardia Costiera indiana. Ricordiamo per dovere di cronaca che questo nuovo ordine si aggiunge a quello firmato nel 2008 relativo a 80 Mi-17V-5 (per un valore del contratto superiore a 1,3 miliardi di dollari) e che alla data odierna Russian Helicopters ha consegnato finora 36 velivoli poiché le consegne sono iniziate solo nel 2011. Dal 1971 l’India ha finora acquistato ben 124 elicotteri Mi-8, nel 1986 ha proseguito con l’acquisto dei Mi-17 (versione aggiornata e potenziata del Mi-8); successivamente, nel 2000, la nazione asiatica ha siglato un contratto per l’acquisto di 40 Mi-17 (per un valore di 170 milioni di dollari). Ricordiamo che il Mi-17V-5 è stato costruito appositamente per le esigenze del Ministero della Difesa indiano: è dotato di nuove turbine Klimov VK-2500 che riescono ad operare efficacemente in condizioni di volo hot and high, consentendo così di operare in tutta tranquillità nelle zone più remote e inospitali del paese asiatico.  Per questa versione del Mi-17 è stato sviluppato un nuovo autopilota, un radar meteorologico allo stato dell’arte, un nuovo sistema di NVG (night vision goggles – occhiali per visione notturna) e di un sistema di navigazione che mostra tutte le informazioni di pilotaggio e navigazione su quattro schermi multifunzionali a colori (MFD), riducendo così in modo significativo il carico di lavoro dell’equipaggio. Con un peso al decollo di 13.000 Kg, il Mi-17V-5 può trasportare 36 soldati equipaggiati o 4.500 Kg di merci. Russian Helicopter ha dichiarato in occasione del salone aerospaziale indiano che vorrebbe espandersi anche nel mercato civile indiano, dove questi nuovi mezzi sono decisamente più rari. Attualmente infatti, anche se la flotta indiana di elicotteri civili è passata  dai 117 esemplari (nel 2002) ai quasi 300 dello scorso anno, essa comprende soltanto sei velivoli Mi-17.  “La flotta [civile] indiana ha bisogno di rinnovarsi” – ha dichiarato Dmitry Petrov, direttore generale di Russian Helicopter, lasciando intendere che ci sono prospettive per la vendita di 50 velivoli Mi-17 agli operatori civili indiani; in tal senso gli obiettivi principali di tale vendita sarebbero le aziende locali del settore minerario ed energetico, in particolar modo quelle del petrolio e del gas.

Su-35 alla Cina
Vyacheslav Dzirkaln, vice direttore del Servizio federale di cooperazione tecnico-militare (FSMTC), in occasione del salone aerospaziale IDEX 2013 tenutosi negli Emirati Arabi Uniti dal 17 al 21 febbraio ha dichiarato che Russia e Cina hanno firmato un accordo sulla fornitura di caccia multiruolo Sukhoi Su-35. Tali affermazioni potrebbero a questo punto significare la conclusione di un dibattito controverso iniziato qualche anno fa (a tal proposito rimandiamo agli articoli Russia e Cina: quasi accordo sui caccia Su-35 apparso su AD nr. 127 – aprile 2012 e Russia e Cina: ancora impasse sui Su-35 apparso su AD nr. 128 – maggio 2012). Ha dichiarato a tal proposito Dzirkaln che – “Le cose stanno andando per il verso giusto e l’elaborazione del relativo contratto sarà avviata a breve”; benché lo stesso non abbia poi specificato le date per la firma del contratto e il numero di esemplari di Su-35 da fornire alla Cina, Dzirkaln ha tuttavia fatto presente che i caccia saranno consegnati assemblati e che pertanto non si avvierà alcuna produzione su licenza.

 L’Iraq conferma i contratti stipulati con Mosca
Secondo quanto dichiarato dal capo degli Esteri iracheno Hoshyar Zebari, l’Iraq non rifiuterà i contratti di armi stipulati con Mosca nel 2012 per un valore complessivo di oltre 4 miliardi di dollari, ma sarebbe solo in attesa dell’approvazione del bilancio finanziario da parte del governo locale. Il contratto in questione, che farebbe della Russia il secondo fornitore di armi in Iraq dopo gli Stati Uniti, prevedeva la vendita di un numero imprecisato di caccia Mig-29, di trenta elicotteri Mil Mi-28N e di 42 sistemi antiaerei Pantsir-S.

La Russia consegnerà sette MiG-29K in India nel 2013
In riferimento a quanto espresso dal direttore del FSMTC (Servizio Federale per la cooperazione tecnico-militare) Alexander Fomin, la Russia consegnerà quest’anno sette MiG-29K all’India. “Abbiamo completato con successo il primo contratto, tutti i 16 caccia sono stati consegnati. Inoltre, quattro caccia su 29 (in riferimento al secondo contratto, N.d.A.) sono già stati consegnati nel 2012. Quest’anno abbiamo in previsione di consegnare altri sette caccia “, – ha dichiarato Fomin. Per dovere di cronaca ricordiamo che il primo contratto per la fornitura di 16 caccia MiG-29K/KUB è stato firmato nel 2004 a seguito dell’accordo intergovernativo indo-russo sul potenziamento della portaerei Vikramaditya; il contratto aggiuntivo per la consegna di ulteriori 29 MiG-29K è stato firmato invece nel marzo del 2010, anche se i primi caccia sono stati consegnati alla Marina indiana alla fine del 2009 (quest’ultima ha accolto ufficialmente il caccia imbarcato il 19 febbraio 2010). Lo stesso Fomin non ha espresso alcun parere ufficiale sulla data di completamento del secondo contratto relativo ai rimanenti diciotto MiG, facendo presente i problemi che attualmente stanno ostacolando la consegna della portaerei Vikramaditya (prevista tra la fine del 2013 e gli inizi del 2014); in tal senso – ha dichiarato Fomin – “si renderà estremamente necessario armonizzare le consegne sia dei caccia sia della stessa portaerei”. Tale spiegazione ha un valido motivo se consideriamo che nel momento in cui la nazione indiana prende in carico un caccia, decorrono immediatamente la sua garanzia e conseguentemente la relativa assistenza post vendita. Il MiG-29K, nasce come caccia di generazione “4++” e oltre alle necessarie modifiche per operare dalle portaerei (semiali pieghevoli, carrello irrobustito, potenziamento dei motori, sonda per il rifornimento in volo retrattile, ipersostentatori a doppia fessura ingranditi e gancio d’arresto), il “Fulcrum” utilizza il 15% di materiali compositi nell’intera struttura, è dotato di fly-by-wire digitale con sistema di controllo multiplo ridondante e inoltre possiede una significativa riduzione della traccia radar. L’armamento, infine, che spazia dai missili aria-aria (6 a medio raggio RVV-AE o 8 a corto raggio R-73E), ai missili guidati aria-superficie (4 Kh-31A o 4 Kh-35E, antinave o 4 Kh-31P antiradar), fino alle bombe guidate (4 Kab-500r) oltre al classico cannone da 30mm GSh-301, fa del MiG-29K un caccia di tutto rispetto capace di missioni operative ad ampio spettro.

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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