GLI STATI UNITI SCHIERANO UN LASER ANTI DRONI NEL GOLFO

da Il Sole 24 Ore del 9 aprile
La Marina statunitense dispiegherà nel Golfo Persico, a bordo della nave Ponce, una nuova arma laser sperimentale in grado di abbattere droni, distruggere piccole motovedette e barchini d’assalto e accecare i sensori di aerei ed elicotteri. Il Laser Weapons System Demostrator svilppato dalla Us Navy, reduce da ben 12 successi nei test contro bersagli reali (guarda il video) verrà testato in un contesto operativo perfettamente idoneo alle sue potenzialità. Nelle acque ristrette del Golfo Persico il punto di forza dell’Iran in un eventuale confronto con la Quinta Flotta statunitense è rappresentato dall’ ampio numero di piccole imbarcazioni d’assalto (gli “sciami navali” dei pasdaran), droni ed elicotteri che potrebbero venire impiegati contro una o più navi statunitensi considerate bersagli paganti per il lorio valore simbolico e militare. La USS Ponce è certamente una delle navi più rappresentative della flotta statunitense schierata nel Golfo: una vecchia portaelicotteri da assalto anfibio trasformata in nave deposito per una serie di elicotteri e mezzi navali cacciamine grazie al suo ampio ponte di volo e al bacino allagabile interno. In caso di crisi o di conflitto con l’Iran la Ponce e i suoi mezzi hanno  il compito di mantenere aperto lo stretto di Hormuz bonificando le mine che l’Iran potrebbe seminare in quelle acque. Per questo proprio questa nave rappresenterebbe un bersaglio prioritario che per la sua difesa potrà contare sul nuovo cannone laser da 32 milioni di dollari. Un’arma idonea, a differenza di missili e artiglieria, a gestire eventuali progressive escalation in una crisi militare poiché l’intensità del suo raggio può essere modulata per mettere fuori uso radar e sensori come per incendiare velivoli teleguidati e piccole imbarcazioni. “Dotare di laser le navi di superficie della Marina potrebbe portare a cambiamenti nella tattica navale, nella progettazione delle navi e nei piani di approvvigionamento per le navi da guerra, apportando una innovazione tecnologica paragonabile all’avvento dei missili imbarcati nel 1950 ” sottolinea il rapporto del Congressional Research Service del Parlamento di Washington citato dal New York Times. Il rapporto evidenzia anche gli attuali limiti della nuova arma: perdita d’efficacia in caso di maltempo perché il fascio può essere disturbato o disperso dal vapore acqueo, fumo, sabbia e polvere. Inoltre il bersaglio deve essere ben visibile e questa limitazione impedisce per ora di impiegare il laser contro bersagli a una distanza “oltre l’orizzonte”. I concetti di sviluppo delle armi laser ne prevedono l’impiego contro jet da combattimento, missili da crociera e missili balistici anche se queste capacità non sono ancora alla portata del dimostratore installato sulla nave Ponce. Il laser in ogni caso rappresenta un’arma difensiva più economica dei missili imbarcati sulle navi per proteggerle da attacchi aerei, missilistici e navali. E non ha problemi di munizioni poiché l’energia necessaria viene fornita dai generatori delle navi.

Gianandrea GaianiVedi tutti gli articoli

Giornalista bolognese, laureato in Storia Contemporanea, dal 1988 si occupa di analisi storico-strategiche, studio dei conflitti e reportage dai teatri di guerra. Dal 1991 al 2014 ha seguito sul campo i conflitti nei Balcani, Somalia, Iraq, Afghanistan, Sahara Occidentale, Mozambico e Sahel. Dal febbraio 2000 dirige Analisi Difesa. Ha collaborato o collabora con quotidiani e settimanali, università e istituti di formazione militari ed è opinionista per reti TV e radiofoniche. Ha scritto diversi libri tra cui "Iraq Afghanistan, guerre di pace italiane", “Immigrazione, la grande farsa umanitaria” e "L'ultima guerra contro l’Europa". Presso il Ministero dell’Interno ha ricoperto dal 2018 l’incarico di Consigliere per le politiche di sicurezza di due ministri e un sottosegretario.

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