Esclusivo – I primi F-35 ci costano un miliardo di euro

Quasi un miliardo di euro. E’ quanto complessivamente l’Italia sta pagando ed entro il prossimo 31 dicembre dovrebbe impegnarsi a versare per l’acquisto dei suoi primi 3 aerei d’attacco Lockheed Martin “Joint Strike Fighter” nella versione convenzionale F-35A e come acconto per i successivi 3 esemplari. Cifre e dettagli riguardanti costi e modalità di acquisizione degli F-35 italiani finora non resi noti ma che Analisi Difesa ha ottenuto da fonti riservate. In dettaglio, 396,4 milioni è a tutto giugno la cifra in corso di pagamento, mentre per i rimanenti 516 milioni è prevista lo sottoscrizione dei relativi impegni contrattuali entro il 31 dicembre. Ulteriori contratti per 60,3 milioni di euro saranno firmati sempre entro quest’anno come anticipi per altri 7 F-35A e per il primo F-35B a decollo corto e atterraggio verticale (STOVL) destinato alla Marina Militare.
Dal 2007 a tutto il 2017, quando terminerà il suo sviluppo, il Joint Strike Fighter americano viene acquistato a lotti annuali “a basso rateo di produzione”, una misura prudenziale sotto il profilo industriale che tuttavia ha tradito le intenzioni finendo per complicare tutto il programma e aumentare il costo del velivolo di oltre il 70 per cento. Ogni lotto annuale ha una “vita contrattuale” di 5 anni: inizia due anni prima del cruciale “Buy year”, il terzo, l’anno dell’acquisto vero e proprio nel quale l’impegno diventa definitivo e in caso di rinuncia scattano le penali, e termina con due anni durante i quali i velivoli ordinati vengono consegnati. Gli importi da corrispondere vengono rateizzati spalmandoli sui 5 anni per i contratti degli aeroplani e sugli ultimi 3 anni per quelli relativi al supporto logistico, che è assicurato dal sistema ALIS del quale Analisi Difesa si è occupata nei giorni scorsi con un ampio articolo.

Ecco in pratica che cosa succede durante questi 5 anni:
1) Il primo anno, quindi tre anni prima dell’inizio delle consegne, si firma un contratto di acquisto delle parti che richiedono più tempo per essere fabbricate, i cosiddetti Long-Lead Items (LLI). I pagamenti relativi a questo contratto, che copre il 6% del valore dell’aereo, avvengono in 2 rate annuali.
2) Il secondo anno, un anno prima del fatidico “Buy year”, si firma un contratto completo di acquisto degli aeroplani e dei loro propulsori. Questo contratto, chiamato Full Funding, copre un altro 14 % del costo finale e viene onorato con pagamenti rateizzati su 3 rate annuali, l’ultima delle quali viene versata al momento della consegna del velivolo.
3) A cavallo fra il secondo anno e il “Buy Year” si firma il contratto di acquisto degli equipaggiamenti di volo, del supporto a terra, dei simulatori e dei pezzi di ricambio. Il contratto viene onorato con 3 rate annuali, l’ultima delle quali da versare alla consegna. Viene altresì sottoscritto un contratto per il supporto delle attività di volo, per il training dei piloti e degli specialisti, che copre la vita operativa della linea di volo per un anno. Nel Buy Year in pratica ci si impegna nel procurement degli aerei di quel determinato lotto per un ulteriore 33%, arrivando così al 53% del suo valore.
4) Nel quarto e nel quinto anno avvengono le consegne dei velivoli al cliente e i pagamenti delle ultime rate dei contratti per il rimanente 47%.

Ma vediamo cosa coprono i 396,4 milioni di euro in corso di pagamento e gli ulteriori 516 per cui dovremmo impegnarci entro dicembre.
a) 6° Lotto (3 F-35A per l’Aeronautica Militare). Dal 2009 – quando il Parlamento approvò l’acquisto degli F-35 e la costruzione della FACO – fino ai primi di quest’anno sono stati sottoscritti impegni per 323 milioni di euro per i primi 3 aerei e i relativi motori. E’ poi stato firmato il contratto di supporto logistico per complessivi 26,5 milioni di euro. I primi di giugno Segredifesa ha autorizzato la Rappresentanza militare italiana presso l’Ufficio di Programma JSF di Washington alla firma dell’Unedfinitized Contract Action per il sì definitivo all’acquisto di questi aerei, il primo dei quali inizierà l’assemblaggio a Cameri il 18 luglio e verrà consegnato nel novembre 2015. Rientrano in questi ultimi accordi per il 6° lotto i contratti di completamento degli aerei e dei relativi propulsori per complessivi 45 milioni di euro e del supporto logistico, per altri 68 milioni; contratti questI di cui è attesa la firma entro Natale. Facendo il totale dell’ammontare di tutti questi contratti (i 323 e 26,5 milioni già in pagamento, più i 45 e i 68 da sottoscrivere entro l’anno), si ottiene la cifra complessiva di 462,5 milioni di euro, che divisi per 3 fa 154,1 milioni di euro ad aereo. Una cifra molto distante dai 97,9 milioni dichiarati a dicembre in Parlamento dal Segretariato Generale della Difesa/Direzione Nazionale Armamenti, e che sale ulteriormente se vi si sommano le quote dei costi sostenuti per la nostra adesione al programma e per la costruzione della FACO.

b) 7° Lotto (altri 3 F-35A sempre per l’Aeronautica Militare). Nel 2011 sono stati firmati i contratti per i pezzi di ricambio (LLI) dei velivoli e dei motori, per un totale di 47,4 milioni di euro. Entro dicembre 2013 ne verrà sottoscritto un altro sempre per aerei e motori per circa 314 milioni di euro, e un altro ancora per la logistica di circa 89 milioni.
Come s’è accennato sono già stati versati anticipi per i 4 F-35A dell’8° lotto a basso rateo e per i 4 del numero 9 (3 F-35A e un F-35B) . Ecco il dettaglio: l’anno scorso sono stati firmati i contratti per le parti di ricambio (LLI) di aerei e propulsori dell’8° lotto per complessivi 38,1 milioni di euro, mentre nel primo scorcio di quest’anno è stato autorizzato il contratto per i pezzi di ricambio a lunga consegna dei 3 F-35A e per la prima rata del primo F-35B del nono lotto, per un totale di 22,2 milioni.

Riassumendo, se si sommano gli impegni finanziari per i primi 14 aerei sottoscritti a tutto giugno e quelli attesi entro dicembre, si ottiene un totale di 973,2 milioni di euro, ai quali, per completare l’iter di acquisto, dovranno aggiungersene circa altrettanti. Da segnalare infine l’elaborazione da parte dello Stato Maggiore della Difesa di un piano di consegne dei 90 F-35 previsti più “prudente” di quello di Segredifesa. Rispetto a quest’ultimo, entro il 2019 verrebbero acquistati 11 aerei in meno (fra i quali i primi 5 F-35B STOVL per l’Aeronautica), da recuperare poi nel periodo 2020-2025, quando saranno stipulati contratti “multiyear” e comperati aeroplani più “maturi” oltreché – si spera – molto meno cari dei primi.

Silvio Lora LamiaVedi tutti gli articoli

Nato a Mlano nel 1951, è giornalista professionista dal 1986. Dal 1973 al 1982 ha curato presso la Fabbri Editori la redazione di opere enciclopediche a carattere storico-militare (Storia dell'Aviazione, Storia della Marina, Stororia dei mezzi corazzati, La Seconda Guerra Mondiale di Enzo Biagi). Varie collaborazioni con riviste specializzate. Dal 1983 al 2010 ha lavorato al mensile Volare, che ha anche diretto per qualche tempo. Pubblicati "Monografie Aeree, Aermacchi MB.326" (Intergest) e con altri autori "Il respiro del cielo" (Aero Club d'Italia). Continua a occuparsi di Aviazione e Difesa.

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