Urinò su talebani morti. Marine non si pente: “lo rifarei"

ANSA – Gli capitasse, lo rifarebbe di nuovo. Joseph Chamblin (nella foto), il sergente dei Marines che nel 2011 urinò sui cadaveri di combattenti talebani dopo che un suo collega era stato ucciso in una esplosione, ha spiegato a una tv americana le ragioni del suo gesto: “Siamo tutti esseri umani e i Marines non sono Boy Scout. Chi non lo avrebbe fatto se avesse perso il fratello o la madre? Chi non avrebbe voluto vendetta?”. Chamblin e’ stato processato e degradato da una corte marziale per il suo ruolo nell’episodio che fu ripreso in un video diventato di pubblico dominio. Uno di soldati viene immortalato nel filmato mentre dice con voce in falsetto: “Have a great day, compagno”. Il video creo’ sensazione in Afghanistan in un momento delicato: gli Stati Uniti stavano cercando di rilanciare colloqui di pace con i Taleban. L’azione dei Marines fu condannata dal presidente afghano Hamid Karzai. Il sergente Chamblin ha detto a Channel 9, una tv della North Carolina, che il suo gesto non fu premeditato. Il Marine ha detto anche di non essersi chiesto, all’epoca, se l’atto di urinare sui cadaveri di nemici non avrebbe messo in ulteriore pericolo le truppe Usa. “Se ho rimpianti? Accidenti, no”, ha aggiunto il militare proclamando che lo rifarebbe di nuovo: “Non vorrete che i Marines diventino una squadriglia di Boy Scout? O preferite che siano dei duri capaci di ammazzare chi cerca di approfittare di noi e di uccidere americani? Scegliete, perche’ non potete avere tutte e due le cose”.

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