Terrorismo: fusione tra Mujao e gruppo Belmoktar

ANSA – L’emiro Moktar Belmoktar ha annunciato, oggi pomeriggio, la fusione del suo gruppo (la brigata di ”coloro che firmano con il sangue”) con il Movimento per l’unita’ e la jihad nell’Africa occidentale, il Mujao. L’annuncio con un comunicato inviato all’agenzia mauritana Ani. Il nuovo gruppo si chiama El-Mourabitoune e le due sue anime, come primo atto ufficiale, hanno confermato l’alleanza con al Qaeda nel Maghreb islamico. Belmoktar, sorprendentemente, ha anche annunciato un passaggio di mano dai ”vecchi” islamisti ai nuovi: ”pensiamo -ha scritto – che sia tempo di lasciate la direzione del progetto di jihad alla nuova generazione”. Ancora non reso noto il nome di chi prendera’ il comando della nuova formazione che, secondo alcune fonti, potrebbe essere un non algerino (come e’ invece Moktar Belmoktar) che ha combattuto gli americani in Afghanistan. Un profilo che, nonostante l’ indeterminatezza, paradossalmente restringe di parecchio il ventaglio di ipotesi, perche’ non sono molti coloro che possono vantare tale esperienza e di averla sfruttata nel Maghreb. Da parte sua, anch’esso con un comunicato all’agenzia Ani, il Mujao (che, in ossequio alla sua ‘ragione sociale’ agisce nell’Ovest dell’Africa, ma anche nelle regioni subsahariane) conferma la fusione. L’ingresso nel panorama del terrorismo islamico nel Maghreb di un gruppo che fonde la katibah di Belmoktar e il Movimento per l’unicita’ e la jihad nell’Africa Occidentale rischia di proporre un nuovo pericoloso protagonista. Il Mujao, che ha partecipato attivamente alla guerra nel nord del Mali, s’e’ specializzato nel tempo nell’esecuzione e nella gestione dei sequestri di persona, come quelli, ad esempio, di personale deplomatico algerino, rapito a Gao. Moktar Belmoktar, personaggio controverso approdato all’islamismo armato dopo un passaggio attraverso la criminalita’ comune, come il contrabbando di sigarette (Marlboro man il suo vecchio soprannome, prima di diventare ”il guercio”, per l’occhio perso combattendo in Afghanistan), ha da parte sua affinato notevoli capacita’ militari. E’ stato lui, infatti, a progettare, organizzare ed eseguire l’assalto al sito gasiero algerino di In Amenas, conclusosi con una strage di ostaggi, in maggioranza personale straniero delle compagnie energetiche.

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