1^ Grande Adunata dei corazzati della caserma Zappalà di Aviano

Sabato 14 e Domenica 15 settembre 2013 si è svolta la 1^ Grande Adunata dei Corazzati della Caserma “Salvatore Zappalà” di Aviano (Pordenone). Quella grande caserma, per tutti coloro che vi hanno lavorato sia pure in epoche differenti e con compiti e responsabilità diverse, è stata nei suoi 45 anni di attività un luogo specialissimo. Forse irripetibile, sicuramente indimenticabile.
Nel corso del suo funzionamento l’infrastruttura è certamente stata una risorsa importante e significativa per l’intero Esercito Italiano. Nella vasta area un tempo utilizzata dall’Esercito e ora definitivamente restituita all’Aeronautica Militare e inglobata nell’aeroporto “Pagliano e Gori”, hanno avuto il loro quartiere numerose unità di carristi, bersaglieri e trasmettitori appartenute alla Divisione corazzata “Ariete”. Nel corso dei nove lustri di attività nella Caserma “Zappalà” di Aviano si sono avvicendati qualcosa come 90.000 soldati di leva provenienti da tutte le regioni d’Italia.
La manifestazione di metà settembre, promossa da un piccolo ma agguerrito comitato spontaneo, è riuscita a coinvolgere con il semplice “passaparola” veicolato su tutte le risorse disponibili su Internet un grandissimo numero di partecipanti di ogni età, provenienti da tutte le province d’Italia, moltissimi dei quali accompagnati dai loro familiari.
In totale, per questo appuntamento, un po’ insolito perché completamente autogestito e autofinanziato, ad Aviano si sono raccolte circa 700 persone che hanno riportato e diffuso nella cittadina della pedemontana pordenonese un’aria di entusiastica festosità in un clima di palpabile amicizia.
Si è trattato di un esperimento per certi versi insolito e forse un po’ azzardato che si è però concluso felicemente grazie all’attiva partecipazione di tutti coloro che vi hanno preso parte, tutti determinati a realizzare un evento improntato alla massima convivialità e genuinità; un’autentica opportunità di incontro a 18 anni dalla chiusura della caserma che dall’aprile 1950 al novembre 1995 ha ospitato e rappresentato i corazzati dell’Ariete.
La manifestazione si è articolata in due giornate. Il primo incontro nel sabato sera nella piazza del paese, allietato dalla fanfara dei congedati, ha consentito a tutti di rivedersi dopo diciotto anni e di “rompere il ghiaccio” in vista dell’adunata vera e propria che si è svolta la mattina della domenica quando, alle 0830 in punto, il cancello della nostra vecchia caserma è stato riaperto per consentire il rientro dalla lunga “licenza” e di schierarsi come un tempo, questa volta insieme ai familiari, nel piazzale “Europa” per assistere all’alza bandiera.


La fanfara della Zappalà, dopo aver rallegrato e riscaldato l’ambiente esibendosi anche in movimento “di corsa”, ha intonato magistralmente gli squilli  dell’adunata, la resa degli onori, l’inno nazionale seguito poi dall’inno del piave e dal silenzio a ricordo dei caduti e dei commilitoni che non sono più fra noi.
Dopo l’indirizzo di “bentornati” rivolto dal Comandante italiano dell’Aeroporto (Colonnello Valentino Savoldi) e dal Comandante statunitense della base aerea (Generale Jon Norman) si è scoperta la bella targa in bronzo che si è voluta lasciare a ricordo del ritorno nel luogo della nostra gioventù. Lo scoprimento della targa è stato, insieme all’alzabandiera, l’unico atto solenne di una manifestazione tutta caratterizzata dalla spontaneità più genuina e improntata alla massima semplicità e informalità. Tutto è stato infatti regolato unicamente dalle emozioni, dall’allegria, dall’entusiasmo e dalla soddisfazione – grandissima – di essere tutti insieme riusciti a realizzare qualcosa di veramente grande.
La giornata è proseguita con allegria crescente, sempre alimentata e sostenuta dalle note della nostra fanfara, nel corso dell’ottimo pranzo confezionato dalla proloco nella cornice del centro sportivo “Visinai” gentilmente messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Aviano che ha accolto i corazzati avianesi in modo affettuosissimo e impeccabile fino alla conclusione nel tardo pomeriggio al termine di una ricca lotteria i cui premi sono giunti da tutta Italia offerti da molti dei partecipanti.
Unico vero rammarico della giornata l’impossibilità di rivedere i carri armati su cui le generazioni di carristi e bersaglieri che si sono avvicendate nella Zappalà hanno operato negli anni del servizio militare e dei quali negli ampi spazi della vecchia caserma non è rimasta la benchè minima traccia.
Ma poco importa, perchè il risultato più importante di questa impresa memorabile sono le amicizie ritrovate e quelle nuove che nell’occasione sono nate e l’allegria dominante e dilagante che ha dato vigore ai nostri sorrisi e che ci ha tenuti ancora una volta legati uno all’altro, segno evidente che lo scorrere del tempo porta sì un po’ di nostalgia, ma non è mai inutile per chi crede in ciò che fa.

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