Danimarca: caccia in cambio di investimenti

Proiettato verso l’acquisto di un prodotto industriale capace di ridare slancio ad una economia fortemente indebolita dalla crisi finanziaria internazionale, il governo danese si prepara a scegliere il velivolo che dal 2015 sostituirà i General Dynamic F-16AM e F-16BM che oggi formano la flotta militare danese. Il neo-ministro della Difesa, Nicolai Wammen, spera che il Fighter Replacement Program (FRP) possa concorrere al rilancio occupazionale del settore industriale della Difesa, un comparto che lo stesso Wammen definisce strategico per la crescita economica di un piccolo paese come la Danimarca: ” I quattro candidati verranno informati circa i nostri obbiettivi e sarà chiaro che se non ci sarà una ricaduta in termini di posti di lavori noi non compreremo aerei da nessuno dei quattro concorrenti”. I concorrenti che si siederanno al tavolo delle trattative dovranno anche rispondere alle richieste degli industriali danesi che per massimizzare i vantaggi di crescita economica a lungo termine del contratto vogliono che il governo garantisca la possibilità di eventuali nuovi accordi con il futuro fornitore. Inoltre, per seguire il cammino dell’FRP, la Danish Defense & Security Industries Association (DDSIA) ha già fatto sapere che terrà una serie regolare di meeting con i rappresentanti delle società in gara. Partner del progetto Joint Strike Fighter, per il quale fino ad oggi ha versato 200 milioni di dollari, nel 2010 la Danimarca ha congelato l’acquisto di 65 F-35 per motivi di  bilancio. Il programma di aggiornamento della linea di volo della Royal Danish Air Force risale al 2005; nel 2007 la gara aveva subito un primo stop a causa del ritiro del consorzio Eurofighter, dichiaratosi sfavorito rispetto ad un’azienda come Lockhead Martin che, per evidenti motivi, gode del sostegno degli Stati Uniti.

Ora però il governo di coalizione guidato da Helle Thorning-Schmidt è intenzionato a non ripetere gli errori del passato e per questo e deciso a valutare sia l’aspetto tecnico-operativo del velivolo che andrà a sostituire la fotta di F-16, sia i vantaggi diretti e indiretti che un contratto di tale portata potrà portare al paese. Il numero esatto di caccia per i quali si va a concorrere verrà ufficializzato entro la prossima primavera, ma si parla comunque di 24-30 velivoli per i quali Coopenaghen è pronta a stanziare dai 3,8 ai 5,5 miliardi di US$, cifra nella quale potrebbe rientrare anche l’acquisto di un certo numero di UAV, Le quattro offerte sul tavolo riguardano il Boeing F/A-18E/F Super Hornet, il Lockhead Martin F-35 Lightning II Joint Strike Fighter, il Saab Gripen-DK NG e l’Eurofighter Typhoon.

Fonte: IT Log Defence / Defence News

Foto: F-16 danese

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