Bala Boluk: gli italiani cedono l'ultimo avamposto afghano
Questa mattina gli ultimi militari italiani hanno lasciato definitivamente la base operativa avanzata (Forward Operative Base – Fob) “Tobruk” di Bala Boluk, ultimo avamposto della Transition Support Unit South (TSU-S), l’unità italiana che ha concluso il processo di transizione della responsabilità della sicurezza della provincia di Farah alle forze afghane. I bersaglieri del 6° reggimento di Trapani, ultimo reparto alla guida della TSU-S (che ha operato per quasi 7 anni nella provincia), hanno consegnato nelle mani del colonnello Nazar Mohammad Qerleq, in rappresentanza dell’Afghan National Army le “chiavi” della base, che ospiterà la sede del 6° kandak (battaglione operativo) della 2^ brigata del 207° corpo d’armata dell’esercito afghano. La chiusura di questa base è stata realizzata grazie ad una complessa attività operativa di “retrograde” (ripiegamento), pianificata e condotta dal Regional Command West su base brigata meccanizzata Aosta.
L’ultimo convoglio, composto da 138 uomini a bordo di 32 mezzi militari e 14 veicoli per il trasporto dei materiali, è partito da Bala Boluk alle prime luci dell’alba ed è stato scortato lungo l’itinerario dagli elicotteri d’attacco italiani A129 Mangusta della Task Force Fenice, nonché dagli aerei senza pilota Predator, che hanno consentito il monitoraggio dell’intera operazione. Dallo scorso 10 agosto nella Fob “Tobruk” di Bala Boluk hanno operato, oltre ai bersaglieri trapanesi del 6° reggimento, i genieri del 4° reggimento guastatori di Palermo e una compagnia genio del 5° reggimento guastatori di Macomer (NU); infine, le trasmissioni per il comando e controllo all’interno dell’area di responsabilità e quelle strategiche con l’Italia sono state assicurate da un plotone di trasmettitori del 2° reggimento trasmissioni alpino di Bolzano.
La cessione agli afghani di Fob “Tobruk”, che segue a tre settimane di distanza quella della chiusura della base “Dimonios” di Farah, segna anche il rientro in Patria di circa 400 militari italiani, come parte del ridimensionamento del dispositivo del contingente che proseguirà fino alla fine del 2014 come stabilito dall’Alleanza durante il summit di Chicago del maggio 2012. Con il ritiro da Balo Boluk, postazione strategica sulla Ring Road, le truppe italiane msantengono solo due basi in Afghanistan Occidentale presso gli aeroporti di Herat e Shindand dove sono schierati poco meno di 2 mila militari, cioè il livello di forze che verrà mantenuto fino alla conclusione della misione di Isaf, nel dicembre 2014. Dall’anno successivo le forze italiane assegnate all’operazione triennale di addestramento e supporto alle truppe afghane conterà “al massimo 800 militari” come ha dihiarato nei giorni scorsi il ministro della Difesa, Mario Mauro.
(Con fonte ISAF RC West)
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