Cessate il fuoco in Birmania?

Yangon (AsiaNews) – Con la sola eccezione del Restoration Council of Shan State (Rcss), 17 gruppi etnici sui 18 riuniti in questi giorni a Laiza, nello Stato settentrionale Kachin, hanno sottoscritto un “accordo” che potrebbe portare in futuro a un “cessate il fuoco su scala nazionale”. A promuovere l’iniziativa i padroni di casa della Kachin Independence Organisation (Kio), in un’area da tempo teatro di conflitti sanguinosi fra milizie ribelli ed esercito governativo. Hkun Okker, uno dei portavoce della Conferenza, sottolinea che “se i negoziati sulla bozza di cessate il fuoco saranno approvati, dal 2015 non si sentirà più il rumore delle armi” in Myanmar. Una data certo non prossima, ma che rappresenta una prospettiva positiva in un Paese frammentato e teatro di scontri – se non vere e proprie guerre – di natura etnica e confessionale.

Il solo gruppo presente alla Conferenza a non aver sottoscritto l’accordo è il Rcss, che chiede “più tempo” per consultare i partiti politici dello Stato Shan e i gruppi civici “prima di impegnarsi” nel piano di pace. Resta però viva la speranza che in un futuro prossimo anch’essi possano allinearsi agli altri gruppi minoritari. Assenti alla conferenza, sebbene invitati, lo United Wa State Army (Uwsa) e il National Democratic Alliance Army (Ndaa); tuttavia, a dispetto della mancata partecipazione i leader delle minoranze etniche riuniti a Laiza non disperano che “anche i rappresentanti Uwsa e Ndaa firmeranno, una volta che verranno spiegati loro i termini dell’accordo”. Finora hanno aderito alcuni fra i più importanti gruppi etnici dell’Unione del Myanmar, fra cui il Karen National Union (Knu) e il New Mon State Party (Nmsp).

Nei giorni scorsi anche la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi ha sottolineato l’importanza della Conferenza in corso nello Stato Kachin; in un’intervista ad AsiaNews, la “Signora” ha ricordato che “pace e unità” fra le diverse anime del Myanmar (a livello etnico e religioso) sono l’unica via per garantire un futuro “democratico” al Paese. Ancora oggi, infatti, nello Stato Kachin sono in corso combattimenti che finiscono per colpire la popolazione civile, causando vittime e migliaia di sfollati. Conclusi i lavori, una delegazione in rappresentanza dei gruppi etnici si è diretta a Myitkyina, dove è in programma a partire da oggi un incontro chiave (per le prospettive future di pace) fra leader Kio e rappresentanti del governo birmano.

Foto: combattente dodicenne delle milizie Karen (Southasiaspeaks)

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