Cooperazione Italia-Russia per le costruzioni navali

Italia e Russia hanno “la possibilità di collaborare nella costruzione di navi, sia civili che militari”.  Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin a conclusione del vertice intergovernativo italo-russo a Trieste. “Vorrei farvi notare che questo testimonia un alto grado di fiducia” tra i due Paesi, ha detto il presidente russo, che ha citato anche le possibilità di cooperazione nei settori agricoli e automobilistico, esaminate durante i colloqui con il presidente del Consiglio Enrico Letta. In occasione dell’incontro bilaterale Italia – Russia Fincantieri ha annunciato la firma di un accordo mirato a definire il progetto per una nave da perforazione ad altissimo contenuto innovativo e tecnologico, e l’acquisizione di un contratto per la realizzazione di una piattaforma galleggiante semisommergibile per il trasporto di compartimenti di reattore di sottomarini nucleari. Fincantieri curerà insieme al Krylov State Research Centre, tra i più prestigiosi centri di ricerca navale a livello mondiale, il progetto per una nave da perforazione in grado di operare in condizioni particolarmente impegnative, nel pieno rispetto dell’ambiente e della sicurezza degli equipaggi. L’unità, un’avanzatissima “drill ship”, sarà in grado di navigare in condizioni di ghiaccio spesso fino a 1,5 metri, con temperature ambientali di – 40°C e con un autonomia operativa di 4 mesi.

Per esplorare forme di collaborazione in diversi settori della navalmeccanica, a luglio di quest’anno Fincantieri e il centro Krylov hanno firmato un accordo quadro che abbraccia diversi comparti, tra cui quello dell’offshore. A distanza di soli quattro mesi le due società raccolgono il primo importante risultato concreto del loro impegno, con il memorandum sottoscritto oggi.
L’intesa riveste una notevole importanza per due motivi. In primo luogo perché il progressivo arretramento dei ghiacci renderà accessibili nel medio-lungo periodo vaste riserve di idrocarburi, di estremo interesse per le maggiori società petrolifere internazionali. Le basse temperature e la presenza di ghiacci infatti, in mancanza di tecnologie adeguate, hanno costituito finora il maggior ostacolo per accedere a tali risorse. Ma c’è un altro aspetto che apre prospettive molto importanti per Fincantieri, pronta a rispondere alla sempre crescente domanda energetica proveniente dal mercato dell’oil&gas (vale a dire quello delle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale): la Russia, infatti, prevede di acquistare entro il 2030 alcune decine di mezzi come quelli oggetto dell’accordo, il cui valore unitario può superare il miliardo di dollari.

Fincantieri ha annunciato inoltre di essersi aggiudicata il contratto con RosRAO, l’Impresa Federale Statale Unitaria per il trattamento di rifiuti radioattivi, per la realizzazione di una piattaforma galleggiante semisommergibile per il trasporto di compartimenti di reattore di sottomarini nucleari.
Questa unità, che sarà costruita nei cantieri italiani del Gruppo con consegna entro la fine del 2015, avrà una lunghezza di 82 metri, una larghezza di 27 e una portata di 3.000 tonnellate. Sarà destinata al trasporto di materiale speciale tra l’area di stoccaggio e i cantieri nel mar bianco antistanti alla penisola di Kola. La commessa acquisita da RosRAO, fa seguito all’accordo di collaborazione del 2003 stipulato fra il Governo russo e quello italiano per lo smantellamento di sommergibili nucleari e la gestione sicura dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare irraggiato, definito nel quadro del progetto Global Partnership – avviato in occasione della riunione del G8 nel 2002 a Kananaskis (Canada). Tra le aree di intervento identificate da tale accordo sono stati individuati alcuni progetti, tra cui quello per la realizzazione di una nave multifunzionale destinata al trasporto di combustibile nucleare e rifiuti radioattivi provenienti dallo smaltimento dei sommergibili nucleari russi. Questa nave, denominata “Rossita”, è stata consegnata presso lo stabilimento Fincantieri di Muggiano nell’estate del 2011.

Fincantieri è uno dei più importanti complessi cantieristici al mondo, che in oltre 200 anni di storia della marineria ha costruito oltre 7.000 navi. È leader mondiale nella costruzione di navi da crociera ed operatore di riferimento in altri settori, dalle navi militari ai cruise-ferry, dai mega-yacht alle navi speciali ad alto valore aggiunto, alle riparazioni e trasformazioni navali e offshore. Il gruppo, che ha sede a Trieste, conta complessivamente quasi 20.000 dipendenti, di cui 8.100 in Italia, 21 stabilimenti in 3 continenti e ricavi complessivi per 4 miliardi di euro. Di recente infatti il Gruppo, perfezionando l’acquisizione di STX OSV – società, quotata alla borsa di Singapore e rinominata oggi VARD – ha raddoppiato le sue dimensioni, diventando il quarto costruttore navale di riferimento su scala mondiale alle spalle dei primi tre, tutti coreani, e l’unico produttore occidentale per diversificazione e presenza in tutti i settori ad alto valore aggiunto in grado di confrontarsi con i giganti asiatici. Negli Stati Uniti opera tramite la controllata Fincantieri Marine Group (FMG). La società, che serve clienti civili e governativi fra cui la Marina Militare e la Guardia costiera statunitense, conta tre cantieri (Marinette Marine, Bay Shipbuilding, Ace Marine), tutti situati nella regione dei Grandi Laghi. Negli Emirati Arabi, Fincantieri è presente con Etihad Ship Building, una joint venture insieme a Melara Middle East e Al Fattan Ship Industries, i cui obiettivi sono la progettazione, produzione e vendita di differenti tipi di navi civili e militari oltre ad attività di manutenzione e refitting. Dal 2002 ad oggi Fincantieri ha costruito, o ha in ordine, oltre 100 navi di tutti i tipi, per un valore che supera i 25 miliardi di euro, sviluppando decine di prototipi nei diversi segmenti di business in cui opera.

(Con fonte TMNews e comunicato Fincantieri)

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