Il 21 novembre scorso il Ministero della Difesa (MoD) olandese ha annunciato l’acquisto di quattro MQ-9 Reaper, aeromobile a pilotaggio remoto (UAV) progettato dalla General Atomics Aeronautical Systems (GA-ASI) come velivolo con funzioni di cacciatore e killer di target strategici, ricognitore, sorveglianza e raccolta informazioni intelligence. Scelto perché ritenuto l’unico drone capace di soddisfare le esigenze operative  della Royal Netherlands Air Force (RNLAF), operare a quote medie ed elevate ed effettuare missioni di durata superiore alle ventiquattro, il Reaper olandese verrà acquistato in versione non armata e sarà equipaggiato con sensori elettro-ottici ed infrarosso (EO/IR), sistema SAR (Synthetic Aperture Radar) per il riconoscimento dei bersagli a terra, siano essi statici o in movimento, e videocamera mobile a colori.
Oltre alla Grand Control Station (GCS) per il controllo del velivolo a distanza, i quattro UAV destinati alla RNLAF saranno dotati, su specifica richiesta, di un radar a più ampia copertura e di un set strumentale per specifiche esigenze Signal Intelligence (SIGINT).
L’intenzione olandese di acquisire una flotta di velivoli a pilotaggio remoto con caratteristiche operative simili a quelle del Reaper  risale ai primi anni duemila, ad un progetto congiunto Francia-Olanda per la realizzazione di un UAV MALE (Medium Altitude Long Range) che venne abbandonato nel 2006 per divergenti scelte tecniche e per dell’elevata crescita dei costi. L’attenzione del MoD olandese cadde subito sul drone prodotto dall’azienda californiana General Atomics, il Predator B poi ribattezzato MQ-9 Reaper, ma per evidenti motivi di bilancio dovuti agli effetti della crisi internazionale ci vollero alcuni anni prima che il parlamento desse il via libera all’acquisto. Oltre alla RNLAF, l’MQ-9 è utilizzato da US Air Force, US Navy, US Department of Homeland Security (DHS), dalla NASA, dalla Royal Air Force (RAF) e dall’Aeronautica Militare Italiana.

Fonte IT log Defence