Il Brasile sceglie il Gripen
Alla fine ha vinto il velivolo preferito dai piloti brasiliani. Il cacciabombardiere svedese Saab JAS 39 Gripen NG (Nuova Generazione) si è infatti imposto sul francese Dassault Rafale e lo statunitense Boeing F/A-18 Super Hornet nella gara brasiliana in ballo ormai da oltre dieci anni. La decisione è stata resa nota dal ministro della Difesa, Celso Amorin. Il jet svedese offerto in 36 esemplari al prezzo di 4,5 miliardi di dollari (1/1,5 miliardi in meno dei concorrenti) rimpiazzerà dal 2018 una cinquantina di anziani F-5 rimodernati da Embraer e destinati alla dismissione a partire dal 2017 e una dozzina di Mirage 2000 di imminente radiazione ottenuti nel 2005 dalla Francia per 80 milioni di dollari e impiegati come “gap-filler” in attesa della decisione circa il nuovo velivolo.
La scelta del velivolo svedese (che impiega però diverse componenti statunitensi incluso il motore General Electric) è dovuta a tre fattori specificati dal ministro della Difesa: il prezzo inferiore a quello dei concorrenti, il maggiore trasferimento di tecnologie alla società aeronautica brasiliana Embraer garantito da Saab rispetto a Boeing e Dassault e i minori costi di gestione. Le autorità brasiliane non hanno voluto rivelare “la classifica” tra i tre concorrenti ma è noto che i piloti brasiliani preferissero il jet svedese ai concorrenti. Washington aveva esercitato forti pressioni per favorire il Super Hornet anche se le recenti rivelazioni di Edward Snowden sullo spionaggio effettuato dalla National Security Agency ai danni dei vertici governativi brasiliani e della stessa presidenza non ha favorito le relazioni tra Brasilia e Washington.
La sconfitta brucia soprattutto a Parigi dove finora l’unico successo di export del Rafale riguarda l’India che non ha però ancora firmato il contratto per 126 velivoli in buina parte da assemblare in uno stabilimento indiano. Fin dalla presidenza di Nicolas Sarkozy i francesi hanno effettuato forti pressioni per vendere Rafale e fregate Fremm alle forze brasiliane ma la settimana scorsa, in occasione della visita di François Hollande a Brasilia, il presidente Dilma Rousseff aveva informato il suo ospite che il Rafale risultava “troppo oneroso” per il bilancio della Difesa brasiliano. La vittoria del Gripen è avvertita con ulteriore fastidio oltralpe perché il velivolo svedese aveva già sconfitto il Rafale nella commessa per il nuovo cacciabombardiere svizzero (22 esemplari).
La scelta basiliana risulta quindi equilibrata e si basa anche sulla considerazione delle potenziali minacce da affrontare che in Sud America non vedono presenti jet da combattimento così avanzati da giustificare una corsa al riarmo in questo settore. Con il Gripen NG i brasiliani disporranno del velivolo più avanzato del continente insieme ai Sukhoi Su-30 che il Venezuela ha acquistato in Russia. La scelta del Brasile va quindi letta nell’ottica della sostenibilità, cioè nel disporre di un velivolo i cui costi di gestione ne rendano possibile l’impiego prolungato e con un’elevata operatività. Il monomotore Saab è stato finora prodotta o ordinato in quasi 300 esemplari per le forze aeree svedesi (204), ungheresi (14), della Repubblica Ceca (14), del Sud Africa (26) e della Thailandia (12).
Foto SAAB
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