WASS tra innovazione e nuove strategie
Inserita nella galassia delle aziende del gruppo Finmeccanica, la WASS (Whitehead Alenia Sistemi Subacquei) dispone di un know-how di eccellenza sia nel settore dei siluri – pesanti e leggeri – sia in quello delle contromisure antisiluro. L’occasione per fare il punto su prodotti, tecnologie e innovazione è stata offerta da un recente incontro con la stampa in cui l’amministratore delegato di WASS, Alessandro Franzoni (in carica dallo scorso febbraio), ha delineato i tre assunti che caratterizzano la vision dell’azienda: tradizione, eccellenza e innovazione. La missione vede l’azienda come attore principale a livello nazionale e tra i più importanti sul piano internazionale nel mondo sofisticato della subacquea. I punti di riferimento per le future strategie sono stati sintetizzati in: prodotto di qualità persistente,innovazione e cooperazione. WASS intende rimanere un’azienda affidabile e orientata verso il risultato per dare ai clienti il prodotto che vogliono nel momento giusto non dimenticando che deve mantenere la persistenza cioè la garanzia della prestazione nel tempo. Un concetto che si innesta in quello dell’innovazione e della cooperazione. Quest’ultimo è di grande rilevanza per rimanere un player di successo. La cooperazione secondo Franzoni vuol dire “ricominciare a parlare in modo attivo comunicando con i nostri clienti sia quelli attuali e quelli che vorremmo avere facendolo con gli strumenti di ingaggio il più moderni possibili”. Circa la cooperazione è stata sottolineata la volontà di lavorare all’intermo dell’azienda con maggiore integrazione tra le sue diverse componenti ristabilendo il ruolo di alcune funzioni chiave tra cui il program management e quelle di modalità più collaborative e meno funzionali.
La collaborazione deve poi essere più stretta anche con il mondo dei fornitori avendo a mente come la realtà di WASS, dal punto di vista delle tecnologie, significhi per l’azienda il possesso della proprietà intellettuale di tutto quello che produce pur facendo realizzare da fornitori esterni alcune parti dei suoi prodotti. La vocazione dell’azienda è quella – almeno a Livorno – di integrare, assemblare, testare per poi consegnare il prodotto finale al cliente. Un ottimo risultato in questo senso è stato raggiunto con la creazione di un sistema a livello nazionale che ha dato all’azienda il possesso – a livello di sistema – della totalità delle tecnologie utilizzate nel nuovo siluro pesante (NSP), il Black Shark Advanced creando un network collaborativo aperto tra le aziende perché la penetrazione su mercati nuovi significherà la disponibilità a collaborazioni industriali. Attualmente molti clienti di riferimento della WASS e molti di quelli che in futuro si vorrebbe acquisire hanno un’ambizione di fondo che non si deve sottovalutare e cioè quella di sviluppare capacità di progettazione e costruzione autonoma di siluri.Ovviamente dalle analisi di merito è emerso che è controproducente ostacolare questa tendenza ma che risulta più proficua la forma della collaborazione perché i Paesi che hanno questa volontà prima o poi ci arrivano da soli magari con prodotti non performanti all’inizio ma che nel tempo potrebbero esserlo.
Quindi con una selezione dei paesi che manifestano questa intenzione (maggiori competenze e maggiori sbocchi commerciali) la WASS ritiene che assecondarli, condividere con loro la realizzazione di un qualcosa che man mano diventa un prodotto allo stato dell’arte potrebbe consentire all’azienda di allargare la propria base aumentando la sua capacità di crescita. Paesi che hanno annunciato di volere sviluppare capacità indigene sono la Corea del Sud, la Turchia e l’India, partiti con programmi di sviluppo di siluri domestici che se non vengono “inglobati” in qualche forma di collaborazione prima o poi raggiungeranno il loro scopo e saranno dei nuovi concorrenti. L’obiettivo di WASS è quello di dialogare con tutti puntando su una strategia di crescita, di sviluppo del prodotto e commerciale tenendo presente che e dimensioni del’azienda non consentono di fare tutto e tutto insieme.
In altre parole definita una visione, definiti degli obiettivi di crescita e di sviluppo quantitativo verranno attivate diverse tipologie di interventi per decidere quali dovranno essere le iniziative di sviluppo- prodotto, sviluppo-mercato e di sviluppo-alleanze che risulteranno essere le più fattibili. WASS è l’unica azienda europea presente nei segmenti siluri leggeri, siluri pesanti e contromisure con prodotti interamente di propria produzione: in quest’ottica Finmeccanica ha sempre condiviso la strategia dell’azienda, valorizzandone l’asset. Nella discussione è stato poi sottolineato come il siluro sia rimasto una delle poche armi strategiche e di deterrenza rimaste e tenendo conto che l’Italia non rientra nel gruppo di paesi costruttori ed esportatoti di sottomarini questo rende ancora più difficile l’attività della WASS; infatti non potendo offrire al cliente un pacchetto sottomarino-siluro come fanno ad esempio Francia e Germania, l’azienda deve avere la capacità di offrire prodotti sempre più allo stato dell’arte per convincere il potenziale cliente ad inserire un sistema d’arma che non sia indicato dal cantiere, un’eccellenza che sinora non è mancata. Una sinergia ricercata è quella con le piattaforme che viene sempre concepita come quella navale sia di superficie che subacquea ma molto importante sta diventando anche quella aerea specie con mezzi ad ala rotante nella lotta antisom dove viene vista come incremento del braccio d’azione dello strumento navale (i siluri leggeri sono integrati con gli elicotteri NH90 e AW.101) ma è stato evidenziato che il mercato risente dalle maggiori o minori forme di penetrazione che non dipendono dall’arma o dalla piattaforma ma bensì dalle volontà governative come nel caso australiano con il l’MU90 contro l’Mk.54 statunitense che lo hanno imposto con il binomio elicottero-siluro: in altre parole se si voleva acquistare un siluro si doveva acquistare anche l’elicottero con buona pace dei costi di esercizio che vedevano una piattaforma con due siluri.
Rimane in essere il consorzio Eurotorp che dopo alcune incertezze si è invece rafforzato e si sta lavorando ad un programma di aggiornamento dell’MU90 (sviluppato e commercializzato da Eurotorp, joint venture WASS, DCNS e Thales); in considerazione che in giro per il mondo ve ne sono oltre 1.000 sarebbe estremamente allettante presentarsi sul mercato con una proposta credibile di aggiornamento dei sistemi operativi ma soprattutto di una riduzione dei costi operativi rilanciando il mercato per questo siluro. E’ prematuro parlare di uno sviluppo di un siluro pesante anche con Eurotorp rilanciato ma nel frattempo la WASS ha sviluppato due programmi di ricerca e sviluppo su pila e batteria (energy e power) che hanno consentito di italianizzare tutte le tecnologie del siluro pesante. Svincolandosi da tutte le tecnologie francesi sul siluro pesante l’azienda ha sviluppato come detto una nuova pila e una nuova batteria: la batteria è già stata provata in mare con notevole successo mentre la pila è in fase di test in laboratorio e dalla metà dell’anno prossimo farà le prove in mare: oggi sul siluro pesante la WASS è autosufficiente. Molto dipenderà dal tempo necessario per mettere nel mercato il nuovo Black Shark Advanced (BSA).
WASS è confidente di firmare il contratto di serie con la Marina Militare per l’anno prossimo in quanto serve alla forza armata per i nuovi sommergibili classe U212A e per l’azienda per dare sostanza al nuovo progetto. Per quanto attiene le batterie per il Black Shark Adavanced è stata sviluppata una batteria primaria Al-AgO (alluminio-ossido di argento) ed una secondaria basata sulla tecnologia Li-Po (litio-polimeri), entrambi i prime-item in precedenza non erano nazionali.La batteria al litio-polimero possiede una tecnologia che le rendono facilmente modellate in base alla richiesta delle specifiche applicazioni: la novità sta nel fatto che l’elettrolita è costituito da un gel invece che da un liquido mentre la struttura esterna delle celle galvaniche non è realizzata con un contenitore metallico ma in una struttura a sacchetto (pouch-cell). La nuova tecnologia sostituisce quella basata su argento-zinco più costosa e di solito impiegata per la di propulsione dei siluri da esercizio. La batteria Li-Po a parità di peso e dimensione offre il 100% in più di contenuto energetico e il 70% in più di potenza. Il BSA presenta una nuova testa di guerra insensitive (in sviluppo), un nuovo cestello solidale (effettuati test e qualifica), nuovi apparati di manutenzione avanzata (in sviluppo).
Si è parlato nuovamente della cortina lineare rimorchiata Black Snacke , un sonar trainato passivo per individuare i siluri in arrivo. Più compatta e corta rispetto ad altre cortine, è indicata anche per navi di piccolo tonnellaggio; il sistema è composto da una parte immersa e da una di superficie. Altra capacità di questa cortina è quella di poter essere integrata con lanciatori, contromisure e C2, integrando un sottosistema completo che può essere stand-alone o che può essere facilmente inserito nell’ambito di un sistema globale da combattimento di una nave.Un’altra nicchia di eccellenza che WASS sta sviluppando è quella delle piattaforme a controllo remoto (unmanned underwater vehicles) per cui si sta elaborando una famiglia tra cui spicca il V-FIDES (veicolo Filoguidabile per l’Identificazione e la DEtezione Subacquea), progetto di ricerca per la messa a punto di innovative piattaforme subacquee che possono essere impiegate come ROV a guida remota o come AUV come piattaforma autonoma. L’AUV “Long Endurance” può essere impiegato per la prospezione di ampie zone di fondale, per la mappatura di oggetti di interesse, per operazioni di intelligence rilasciandolo in acque ostili. Questa piattaforma consente di operare anche in campo civile per eseguire prospezioni e rilevazioni ambientali su aree estese e per tempi prolungati grazie alla sua grande autonomia. Il ROV “Ausiliario” può essere impiegato per la sorveglianza subacquea e collegato ad una piattaforma di superficie unmanned è in grado di effettuare operazioni di bonifica da mine in aree già mappate da un AUV “Long Endurance”. Questo ROV, in campo civile, per le sue capacità si presta ad essere impiegato in attività di biologia marina e archeologia subacquea.
Federico CerrutiVedi tutti gli articoli
Nato a Roma, dove risiede e lavora, ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1965 con la rivista Oltre il Cielo occupandosi di spazio sia civile che militare e con la testata Ali Nuove. Nel 1971 ha iniziato a lavorare con Alata e dal 1979 con Difesa Oggi della quale divenne caporedattore lavorandovi fino al 1998. Ha collaborato con Rivista Aeronautica, il quotidiano Europa, il Centro Militare Studi Strategici (Cemiss) e svolto alcune attività con il SIOI. Dal 2001 è defence editor di Analisi Difesa.