"Operazione Coorte" per addestrare le reclute libiche

Cassino – “Supportare la libera Libia nel creare forze armate efficienti che siano un riferimento per la democrazia e la sicurezza è una lezione appresa da tutti i teatri operativi dall’Iraq all’Afghanistan. La vera sicurezza, la vera pace nasce  dalla disponibilità di forze che siano un riferimento per il Paese.” A Cassino con queste parole il Capo di stato maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, ha evidenziato i lineamenti dell’Operazione Coorte con cui l’Esercito italiano addestrerà le forze armate e di sicurezza libiche nel quadro di un accordo bilaterale di cooperazione militare tra Italia e Libia, accordo che fa parte di una specifica richiesta del governo di Tripoli nell’ambito dell’iniziativa G8 Compact per ricostruire la struttura delle forze armate e di sicurezza libiche. L’operazione vede coinvolti altri Paesi oltre all’Italia per l’addestramento di circa 15mila libici (Italia 2.000 unità, Regno Unito 2.000 unità, Turchia 3.000, Stati Uniti 8.000 che verranno addestrati presso basi statunitensi Bulgaria) ma l’Italia è il primo Paese ad avere iniziato una serie di attività formative e addestrative.

I 341 soldati libici giunti a Cassino il 10 gennaio scorso seguiranno un programma addestrativo di 24 settimane articolato in 14 settimane iniziali in atto (10 gennaio-20 aprile) presso l’80° Reggimento Addestramento Volontari (RAV) di Cassino (Frosinone) per un addestramento base di fanteria leggera fino a livello di plotone ed una fase successiva di approfondimento di 10 settimane a Persano (Salerno) in via di definizione dove il personale libico acquisirà le competenze specifiche per operare a livello compagnia di fanteria leggera. Il personale libico  si compone di 16 ufficiali, 18 sottufficiali e 307 militari d truppa, militari provenienti in maggior parte dalla Cirenaica mentre i prossimi contingenti di reclute, della stessa consistenza numerica, proverranno da Tripolitania e Fezzan. A Cassino l’Esercito schiera 299 militari per il supporto logistico e 157 per l’addestramento. L’attività formativa deve conseguire l’obiettivo di fornire al personale libico la necessaria capacità per operare nell’ambito della squadra di fanteria leggera in attività operative classiche con modalità di addestramento per attività pratica in esecuzione per imitazione.

L’Operazione Coorte ha avuto inizio ad ottobre 2013 quando un team di istruttori dell’Esercito è stato inviato in Libia; successivamente un secondo team di addestratori italiani ha selezionato, insieme alle autorità locali, il personale idoneo ad essere inviato nel nostro Paese. “Si tratta di un’attività molto importante anche per il nostro Paese, per il nostro Esercito che si pone in prima linea nell’attività internazionale di sviluppo e cooperazione” ha sottolineato il generale Graziano che ha poi ricordato come le sponde del Mediterraneo sono di diretto interesse per il nostro paese. I militari libici presenti a Cassino non saranno stati presi necessariamente dalle fila dei ribelli ma non appartengono all’esercito libico precedente la rivoluzione. Graziano ha poi sottolineato come i libici “creano un esercito per tutte le funzioni militari possibili e noi stiamo creando una compagnia di fanteria come base addestrativa e capacitiva per svolgere tutte le attività” e successivamente, consolidata la confidenza nell’iter addestrativo, si potranno poi svolgere azioni di combattimento, controllo del territorio, sicurezza, azioni di concorso alle forze di polizia: in altre parole un addestramento capillare di grande spessore frutto dell’esperienza che la nostra forza armata ha acquisito in tutti i teatri operativi in cui è stata chiamata ad operare.

Si tratta anche di un’ulteriore prova culturale per l’Esercito che ha realizzato una cornice adeguata all’operazione in cui sono stati inseriti tutti quegli elementi necessari per il personale musulmano (video) come la creazione di un’area dedicata alla preghiera e alle abluzioni, alla selezione di cibo confacente alle necessità dei libici e così via. L’operazione Coorte è poi importante anche per il fatto che dopo avere addestrato questa prima aliquota di militari libici questi saranno in grado di trasmettere gli insegnamenti acquisiti ai loro commilitoni in Libia creando quel circolo virtuoso che dovrebbe garantire la creazione di un moderno ed efficiente esercito libico. Quello dell’addestramento inserito in accordi specifici tra Stati con l’impiego di istruttori a cui viene demandato il compito di formare i quadri degli eserciti locali viene considerato un o dei compiti principali che in futuro potranno essere richiesti alle nostre Forze armate  perché aiutare la formazione di uno strumento militare adeguato in aree di crisi e conflittuali potrebbe contribuire a risolverle senza interventi militari esterni. A breve partiranno per la Libia altri 30 istruttori che avranno il compito di selezionare la seconda aliquota di militari libici da trasferire in Italia. L’onere finanziario complessivo dell’addestramento in Italia, completamente a carico del governo libico, è di circa 50 milioni di euro per una durata di 18 mesi.

Foto: Stato Maggiore Esercito

Video: TNMews

Federico CerrutiVedi tutti gli articoli

Nato a Roma, dove risiede e lavora, ha iniziato la sua carriera giornalistica nel 1965 con la rivista Oltre il Cielo occupandosi di spazio sia civile che militare e con la testata Ali Nuove. Nel 1971 ha iniziato a lavorare con Alata e dal 1979 con Difesa Oggi della quale divenne caporedattore lavorandovi fino al 1998. Ha collaborato con Rivista Aeronautica, il quotidiano Europa, il Centro Militare Studi Strategici (Cemiss) e svolto alcune attività con il SIOI. Dal 2001 è defence editor di Analisi Difesa.

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