Ritardi e costi fuori controllo per il nuovo comando Nato
Tra le grandi sfide esposte dal segretario generale Anders Fogh Rasmussen presentando il rapporto annuale non poteva mancare il tema del nuovo quartier generale che l’Alleanza Atlantica sta realizzando a Bruxelles. Un’opera dai costi elevatissimi certo poco aderenti ai tempi di austerity e spending review che vivono gli Stati membri intorno alla quale si è accesa la settimana scorsa un’aspra polemica sui media belgi circa i tempi e i costi della costruzione della nuova sede del quartiere generale di Bruxelles. Partendo da dati pubblicati dal settimanale tedesco ‘Der Spiegel’, il quotidiano ‘La Libre Belgique’ ha parlato di “scandalo annunciato” per uno sforamento valutato in 245 milioni di euro rispetto ai costi di aggiudicazione e per i ritardi sui tempi di realizzazione, che inizialmente prevedevano la consegna della sede nel 2008, rinviata a fine 2013 ed ora stimata per metà 2015. Con un costo totale finale stimato tra gli 800 ed i 900 milioni di euro, a carico della Nato con un forte contributo dello stato belga. Al centro della questione, l’appalto vinto a giugno 2010 dal consorzio belga-olandese BAM Alliance con un’offerta da 458 milioni di euro, con un ribasso record di 192 mln rispetto alla stima di base da 650 mln per la realizzazione della nuovo quartier generale della Nato, gestita dal Ministero della Difesa belga per conto dell’Alleanza.
Gli specialisti del settore immobiliare consultati dalla ‘Libre Belgique’ e dall’agenzia Belga sono stati concordi nel definire il ribasso “irrealistico” per realizzare il progetto del consorzio belga-britannico di architetti (gli studi Assar e Skidmore, Owings&Merrill) che nel 2003 vinse il concorso internazionale per il nuovo quartiere generale. Superficie totale, 250.000 metri quadrati da realizzare nel quartiere di Evere, lungo l’arteria che porta all’aeroporto internazionale di Bruxelles, esattamente di fronte alla sede attuale. Che venne costruita in fretta e furia nel 1967 all’indomani del ritiro della Francia dalla struttura militare dell’Alleanza Atlantica voluto dal generale De Gaulle. Doveva essere una sede ‘provvisoria’. Tanto che la decisione di dotarsi di un nuovo quartiere generale venne presa nel 1999, con l’idea di inaugurarlo nel 2008. Ma solo nel 2002 fu designata l’area (40 ettari di una base militare belga dismessa) e lanciato il concorso di progettazione. E soltanto nel 2008 fu rilasciato l’ultimo permesso edilizio. Altri due anni per la procedura d’appalto, aggiudicato nel 2010. Oggi la struttura ondulata dei tetti, che ricordano colline artificiali per lo sci, e’ delineata e la struttura ha una forma riconoscibile.
Ma i tempi continuano ad allungarsi e la conclusione dei lavori, è slittata dalla fine dell’ormai passata fine del 2013 a non prima di metà del 2016. Fonti del consorzio costruttore spiegano che tempi e costi sono lievitati per “richieste e modifiche aggiuntive” ma anche per gli standard di sicurezza richiesti dalla Nato. Che impongono controlli su ogni persona e su ogni carico di materiale che entra ed esce dal cantiere. Spiegazione che però non convince i media. I dubbi si concentrano sui criteri del ribasso all’origine della conquista dell’appalto. Basati su quanto confidato da una fonte anonima del consorzio costruttore: “E’ bastato fare un’offerta bassa, ma non tanto da esporsi al rischio di esclusione, e poi affidarsi ai costi aggiuntivi…”.E’ lo stato belga “ad essere responsabile della gestione dei lavori” per la nuova sede della Nato e in quanto tale sta effettuando un’analisi della richiesta, da parte dei costruttori, di aver più tempo e più soldi per il loro completamento ha detto ieri Rasmussen affermando che la richiesta del consorzio costruttore “ci preoccupa” ma rifiutandosi di commentare le cifre in gioco visto che e’ in corso “una dura trattativa commerciale”. Per il biennio 2014/15 l’Italia gha recentemente stanziato 46,3 milioni di euro come ulteriore contributo nazionale alla costruzione del nuovo quartier generale.
(Con fonte ANSA)
Foto: AFP Virginia Mayo/NATO
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