Ariete contro tutti alle Olimpiadi russe dei tank

Il 4 agosto di quest’anno, quando le Olimpiadi invernali di Sochi saranno finite da un pezzo, atleti con le uniformi da carristi provenienti dagli eserciti di decine di Paesi si sfideranno nei pressi di Mosca in una sorta di olimpiadi dei carri armati, nota come Tank Biathlon, un vero e proprio campionato per tank ed equipaggi articolato su diverse manches che si terrà fino al 9 agosto nel poligono di Alabino e vedrà anche la partecipazione dei carri italiani Ariete C.1. Una sorta di “Giochi senza frontiere” per reparti corazzati riservata finora a equipaggi russi e di Paesi ex-sovietici ma che quest’anno per la prima volta ha visto invitati  anche Paesi della Nato quali Stati Uniti, Germania e Italia.

All’edizione dell’anno scorso parteciparono equipaggi di Russia, Bielorussia, Armenia e Kazakistan che si sfidarono utilizzando tutti i T-72, carro prodotto in circa 20 mila esemplari in Russia e (su licenza) in una mezza dozzina della cinquantina di Paesi che lo hanno adottato tra gli anni ’70 e ’90. Dipinti con vivaci e poco marziali colorazioni (guarda il video) da competizione (rosso, blu, giallo, verde) i T-72 erano più simili ai “carrarmatini” del Risiko che ai tank che tanto timore incutevano agli alleati della Nato quando  un’invasione sovietica dell’Europa era ancora considerata possibile. Come ha sottolineato ITlog Defence  le competizione tra carri armati di diversi Paesi non sono una novità e tra il 1963 e il 1991 le sfide tra plotoni corazzati dei Paesi aderenti alla NATO e al Patto di Varsavia si svolgevano sia nell’URSS che in Occidente dove godeva di vastissima popolarità il Canadian Army Trophy.

La Russia dispone ancor oggi di uno dei più imponenti strumenti corazzati del mondo con 3mila carri T-90/T-72 aggiornati in servizio e 12 mila T-80 e T-72 in riserva in un’epoca in cui la gran parte dei Paesi Occidentali e soprattutto gli europei hanno ridotto al lumicino le loro forze corazzate per ragioni economiche e per il limitato impiego di questi mezzi nelle attuali teatri operativi caratterizzati per lo più da operazioni anti insurrezionali. Per il Tank Biathlon di quest’anno Mosca ha invitato decine di Paesi a inviare i propri equipaggi e carri armati a sfidarsi in diverse prove di velocità, manovra (incluso lo slalom di ostacoli e l’attraversamento di buche, rampe, trincee, guadi….), tiro da fermo e dinamico con cannone e mitragliatrici contro bersagli che simulano mezzi terrestri ed elicotteri nonché prove riservate agli equipaggi.

Ogni nazione partecipa con 4 carri e altrettanti equipaggi, tre per la competizione e uno di riserva.  Per ragioni logistiche e finanziarie molti Paesi invieranno a Mosca solo gli equipaggi e utilizzeranno i carri armati messi a disposizione dall’esercito russo per gli ospiti che ovviamente utilizzano lo stesso tipo di mezzi. E il caso delle repubbliche ex sovietiche di Kazakhistan Tagikistan, Bielorussia, Kirghizistan e Armenia ma anche di Slovenia, Serbia, Angola, Venezuela, Nicaragua e Vietnam i cui eserciti sono dotati di carri russi T-72 o loro varianti locali. L’armata russa ne metterà a disposizione dei concorrenti la versione più aggiornata oltre al più moderno T-90, principale carro dell’esercito russo di oggi (guarda il video). I cinesi pare parteciperanno con i Type 99 mentre gli statunitensi porteranno ad Alabino 4 l‘M1A2 SEP Abrams, i tedeschi i Leopard 2A7 , carro che verrà probabilmente impiegato anche dai greci che ne hanno sviluppato una versione nazionale.

Gli equipaggi cechi utilizzeranno invece i T-72 prodotti a Praga e dotati di strumentazione occidentale incluso il sistema computerizzato di tiro di Galileo Avionica (Selex ES) adottato anche dal carro italiano Ariete di Oto Melara.  La partecipazione italiana, annunciata qualche settimana or sono dall’ambasciata a Mosca, vedrà impegnati quattro carri Ariete C-1 con gli equipaggi del 132° reggimento della Brigata corazzata Ariete dove sarebbero attualmente in corso le “selezioni” degli equipaggi per la competizione. Armati con un cannone da 120 millimetri come gli altri carri armati occidentali (quelli russi impiegano il calibro 125 millimetri) gli Ariete C-1. sono stati realizzati in 200 esemplari per il solo esercito italiano che li ha impiegati in operazioni belliche solo durante la missione in Iraq.Carenze di fondi e la priorità accordata, anche in termini finanziari, ad altri mezzi ritenuti più necessari per la missione in Afghanistan avevano ridotto sensibilmente la disponibilità di Ariete operativi.

L’anno scorso l’Esercito ha però rivitalizzato la componente corazzata varando un programma che prevede di mettere in riserva 50 tank, ammodernarne al più presto altri 50 per eventuali necessità dettate da operazioni oltremare e in un secondo tempo anche gli ultimi cento. Un aggiornamento auspicabile per garantire buone capacità di combattimento e sopravvivenza in situazioni belliche ma condizionato dalla ristrettezze di bilancio.Attualmente sembra sia già stato finanziato il kit di protezioni contro gli ordigni improvvisati e le mine che verrà testato e poi applicato anche a un certo numero di cingolati da combattimento Dardo mentre è in fase messa a punto il “requisito operativo” per l’ammodernamento più ampio dell’Ariete che dovrebbe includere anche nuovi sistemi elettronici di visione e puntamento.

I 4 carri che parteciperanno al Tank Biathlon sono stati inviati agli stabilimenti Oto Melara per la messa a punto anche se i mezzi non verranno “truccati” perché devono mantenere le caratteristiche standard. La Tank Biathlon riproporrà, ma solo in termini sportivi, il confronto tra T-72 e Abrams che caratterizzò l’ultima grande battaglia campale tra mezzi corazzati, non lontano da Bassora, in Iraq nel 1991. L’ultimo confronto tra corazzati italiani e russi risale invece all’inverno del 1942 e vide i nostri carri leggeri L-6 sopraffatti dai ben più potenti T-34 sovietici. Non è detto che finisca così anche al Tank Biathlon.

Foto Tank Biatrhlon 2013: Ministero Difesa Kazakhstan, Esercito russo

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