Armi pakistane per i ribelli siriani… in lotta tra loro
L’Arabia Saudita sta negoziando con il Pakistan per fornire ai ribelli siriani armi anti-aeree e anticarro, capaci di rovesciare gli equilibri di forza sul terreno. Lo riferiscono all’agenzi France Presse fonti vicine al dossier nella Penisola Arabica. In occasione di una visita lampo la settimana scorsa nel nord della Siria, il capo della Coalizione nazionale dell’opposizione, Ahmad Jarba, ha promesso ai ribelli che “armi efficaci sarebbero arrivate presto”. Secondo le fonti, l’Arabia Saudita si procurerà queste armi dal Pakistan che produce la propria versione di missili cinesi terra-aria a corta gittata (Manpad) chiamati Anza (nella foto), copie degli SA-7 Strela, e armi anticarro. Nessuna conferma ufficiale è stata fornita dai due Paesi ma sembrerebbe trattarsi delle stesse forniture di cui riferì nei giorni scorsi anche Analisi Difesa. I nuovi equipaggiamenti dovrebbero favorire la resistenza dei ribelli siriani indeboliti dagli attacchi dei lealisti e dai dissidi interni. Dopo le diatribe circa la leadership interne all’Esercito Siriano Libero con la rimozione dal comando del generale Selim Idriss respinta dallo stesso e da alcuni comandanti, scontri interni si registrano anche tra i gruppi jihadisti.
Un kamikaze della formazione Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (Isil), “scomunicata” da al Qaeda, si è fatto saltare in aria uccidendo insieme ad altri 6 miliziani, Abu Khaled al-Soury, conosciuto come Abu Omair al-Shamy, comandante del gruppo salfita Ahrar al-Sham. Al-Sour era stato uomo di Osama bin Laden in Afghanistan e poi Iraq ed ora era considerato vicinissimo all’attuale n.1 di al Qaeda, l’egiziano Ayman al-Zawahiri. Lo stesso che lo scorso anno lo aveva designato quale mediatore tra le diverse anime dell’opposizione jihadista. Forse proprio per questo suo ruolo, nemico numero uno di Isil anche se al Soury a gennaio aveva rifiutato di unirsi al fronte comune dell’opposizione contro Isil. La sua uccisione non potrà che alimentare ulteriormente gli scontri tra le diverse anime dell’opposizione, per la gioia di Bashar al Assad, che anche grazie alle divisioni tra i suoi nemici continua a riguadagnare terreno. Due ribelli hanno riferito che l’azione ha visto 5 miliziani di Isil fare irruzione nel quartier generale di Aleppo di Ahrar al-Sham, aprendo il fuoco sulle guardie del copro di Al-Soury, mentre un sesto si è fatto saltare in Siria” “Sheikh Abu Khaled era un’importante figura del jihad (guerra santa), ha combattuto gli americani in in Iraq and in Afghanistan. Uccidendolo loro (Isil) hanno fatto un regalo agli americani, un regalo gratuito”, ha dichiarato un miliziano vicino al gruppo al-Sham.
Foto: Press TV
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