Tre fronti per il terrorismo in Egitto

Adnkronos/Aki – L’Egitto è esposto alle minacce del terrorismo su tre fronti: ”dall’est, dall’ovest e dal sud, ovvero dalla Libia, da Gaza e dal Sudan” e il timore è quello di nuovi attacchi ”soprattutto durante la campagna elettorale per le presidenziali”. A parlare è il generale egiziano Hosan Sowelem, ora in pensione, ex direttore del Centro strategico di Studi strategici per le Forze Armate egiziane. Dopo l’attentato a Taba, rivendicato da Ansar Beit al-Maqdis, e le minacce dell’organizzazione di nuovi attacchi, il generale Sowelem denuncia i ”finanziamenti che arrivano dal Qatar al gruppo terroristico, che appartiene ad al-Qaeda, e’ sostenuto da Hamas e ha la sua base principale a Gaza”. ”Esercito e polizia – afferma in un’intervista telefonica ad Aki – Adnkronos International – stanno lanciando operazioni contro gruppi terroristici nel Sinai che vengono da Gaza e sono sostenuti da al-Qaeda. E ora si guarda anche a est, alla Libia”. Il ”settore orientale” della Libia del dopo Gheddafi, sottolinea con un esplicito riferimento alle ”zone di Tobruk e Bengasi, e’ sotto il controllo dei Fratelli Musulmani, che vogliono vanificare i nostri sforzi nel Sinai lanciando attacchi anche dalla Libia”.

Lo scorso dicembre, dopo la destituzione dell’ormai ex presidente Mohamed Morsi, il governo egiziano ha dichiarato i Fratelli Musulmani un gruppo terroristico. Da allora migliaia di militanti e decine di figure di spicco del movimento sono finiti in carcere in Egitto. ”Siamo esposti – prosegue Sowelem nella sua analisi – anche ad azioni terroristiche dal Sudan”, il terzo fronte. Il generale fa riferimento a una ”fabbrica di missili a sud di Khartoum, che appartiene all’Iran, dove vengono sviluppati missili che arrivano poi in Sinai attraverso il deserto”. Il pensiero vola al grande complesso di Yarmuk, a 11 chilometri dalla capitale sudanese, colpito da una serie di esplosioni la notte del 23 ottobre 2012. Le autorità sudanesi non ebbero dubbi nell’attribuire la responsabilità di quanto avvenuto all’attacco di jet israeliani. In questa situazione, in Egitto l’obiettivo di Ansar Beit al-Maqdis, sottolinea il generale, è ”vanificare gli sforzi del nostro Esercito nel nord e nel sud del Sinai” e l’attacco di Taba è stato sferrato ”proprio a pochi giorni dall’apertura a Berlino della Fiera internazionale del Turismo”.

Il gruppo ”ha subito molte perdite durante l’ultimo anno a causa delle operazioni dell’Esercito nel nord del Sinai – prosegue – Ora vogliono spostare le loro attività terroristiche nel sud del Sinai e vogliono colpire e far saltare i flussi turistici perche’ questa e’ la stagione del turismo nel Sinai, soprattutto nell’est e nel sud”. ”Ci aspettiamo nuovi attacchi nei prossimi mesi – conclude – soprattutto durante e dopo la campagna elettorale per le elezioni presidenziali”. Una data per il voto non è stata ancora annunciata, ma il voto dovrebbe tenersi entro l’estate. Il nuovo uomo forte dell’Egitto Abdel Fattah al-Sisi, capo delle Forze Armate e ministro Difesa, è già corteggiato da più parti per la successione al presidente ad interim Adly Mansour

 

vignetta: cartoonmovement.com

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