L’India incrementa ancora l'import di armi
Nonostabnte il blocco a tutti i contratti in atto con società straniere fino a dopo le elezioni politiche di maggio decretato dal Ministro della Difesa AK Antony, l’india resta saldamente in testa alla classifica dei maggiori importatori mondiali di armi con un incremento del 111 per cento nel periodo 2004/2013 decretato dallo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). Un dato riferito al volume di armamenti importati dall’estero (per il 75 per cento dalla Russia, per il 7 per cento dagli Stati Uniti) ma non il valore finanziario delle commesse. Dal riarmo indiano il SIPRI non deduce una politica estera particolarmente aggressiva di Nuova Delhi ma solo la necessità di rimpiazzare mezzi e materiali ormai obsoleti
Tra i programmi principali vi sono l’acquisto dei cacciabombardieri Rafale e dei sistemi connessi a questa commessa, la fornitura di 272 Sukhoi SU-30 MKI, i rifornitori Airbus A 330 MRTT, i cargo Boeing C-17 Globemaste e Lockheed Martin’s C-130J nella versione Special Operations, gli elicotteri russi Mi 17 V5 e i tre radar AWACS israeliani Phalcon. Sono poi incorso ricerche e accordi per lo sviluppo con la Russia del Multirole Transport Aircraft (MTA) e del cacciabombardiere di quinta generazione Fifth Generation Multirole Perspective Aircraft (noto inizialmente come Fifth Generation Fighter Aircraft). Altri programmi riguardano l’acquisto di elicotteri cargo CH-47 e da attacco AH-64D Apache, cannoni da 155 millimetri M-777 (da finalizzare) e i velivoli da pattugliamento marittimo P-8 Poseidon.
Foto: Sukhoi 30 indiano ( planesandchoppers.com)
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