Oro alla patria in Ucraina?

Le forze armate ucraine sono state poste “in stato di massima allerta di combattimento”. Lo ha annunciato segretario del Consiglio Nazionale di Sicurezza e Difesa di Kiev, aggiungendo che e’ stato ordinato anche lo schieramento del grosso dell’esercito lungo i confini dell’Ucraina con la Russia per proteggere l’integrita’ territoriale del Paese. Ma la mobilitazione costa e il governo ucraino a corto di denaro, pezzi di ricambio e carburante per il suo esercito e la neocostituita Guardia Nazionale ha attivato nei giorni scorsi un servizio telefonico per consentire ai propri cittadini di donare con un sms cinque grivnie (meno di 40 centesimi di euro) alle forze armate. Il numero da chiamare è il 565, e il servizio è pubblicizzato da uno spot televisivo che recita “Sosteniamo il nostro esercito, salviamo il Paese. L’esercito è con il popolo, il popolo è con le sue truppe”. Il ministro dell’Interno di Kiev Arsen Avakov ha reso noto che nel giro di due settimane saranno in servizio 15.000 uomini della Guardia nazionale suoi 60 mila previsti mentre sarebbero già 40 mila le domande di arruolamento. Tra le “attrezzature militari di tipo tecnico” che il governo ucraino ha ammesso di ricevere dai Paesi NATO per sostenere le forze armate di Kiev vi sono 300 mila razioni K statunitensi e tonnellate di carburante dalla Polonia. Il Parlamento ha stanziato 6,9 miliardi di grivnie (530 milioni di euro) come misura urgente per rafforzare l’apparato militare finanziata con il taglio della spesa sociale e probabilmente con una nuova tassa proposta dal premier Arseni Iatseniuk che colpirà i cittadini “più ricchi” che colpirà gli interessi dei depositi superiori a 50.000 grivnie (meno di 4.000 euro). La misura  dovrebbe riguardare, secondo il premier, “il 10% della popolazione”.

Dopo gli attacchi russi alle basi ucraine in Crimea, con la “cattura” del comandante delle Marina di Kiev contrammiraglio Serghei Gayduk, la Nato ha espresso il timore che Mosca possa avanzare nelle regioni orientali dell’Ucraina dnell’ambito di una “strategia” più ampia tesa a esercitare il proprio controllo sulla regione. Lo ha detto il Segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Anders Fogh Rasmussen a Washington. “La nostra principale preoccupazione in questo momento è sapere se  (il presidente russo Putin) andrà oltre la Crimea, se la Russia interverrà nelle regioni orientali dell’Ucraina”. Una valutazione che ha probabilmente indotto  il Pentagono a inviare truppe nelle Repubbliche Baltiche per “rassicurarle” dopo l’annessione russa della Crimea. ”Stiamo studiando una serie di misure supplementari per accrescere il ritmo e la portata della nostra cooperazione militare, con una rotazione di forze americane nella regione del Baltico per esercitazioni terrestri e navali e per missioni di addestramento”, ha detto il vice presidente Usa, Joe Biden, dopo aver incontrato a Vilnius la presidente della Lituania, Dalia Gribauskaite e il vice presidente della Lettonia, Andris Berzins.

La Germania ha imvece compiuto un passo ulteriore nelle sanzioni contro la Russia per l’annessione della Crimea sospendendo la vendita di simulatori di combattimento a Mosca. Lo ha annunciato il vice cancelliere, Sigmar Gabriel, secondo il quale non e’ opportuno al momento che la societa’ tedesca Rheinmetall consegni a Mosca tecnologia militare avanzata per 120 milioni di euro ordinati due anni fa. “Il governo tedesco considera l’esportazione dei simulatori di combattimento alla Russia inaccettabile nelle attuali circostanze”, ha annunciato in una dichiarazione Gabriel. Anche il governo francese aveva espresso la possibilità di rivedere il contratto da un miliardo di euro per la consegna di due portaelicotteri d’assalto anfibio tipo Mistral alla Marina russa di cui la la prima, in base al contratto, dovrebbe essere consegnata in autunno.

Foto: truppe ucraine nei check point ai confini con la Crimea (Ministero Difesa Ucraino)

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