Ancora sui Sukhoi 35 per la Cina
Secondo Mikhail Pogosyan, amministratore delegato del gruppo Sukhoi UAC, le probabilità di vendere il caccia Sukhoi Su-35 alla Cina sono molto alte, nonostante le normali preoccupazioni di violazioni della proprietà intellettuale. Rispondendo ai giornalisti che gli hanno chiesto informazioni sulla vendita dei Su-35 e dei problemi ad essi relativi in occasione del Singapore Air Show, Pogosyan ha dichiarato: “Troveremo senza dubbio un posto sul mercato cinese e sicuramente avremo modo di sviluppare un accordo che possa tutelare da eventuali contraffazioni”. Resoconti dei media russi, citando anonimi funzionari di Rosoboronexport, indicano infatti che l’accordo per 12/24 caccia Su-35 potrebbe essere firmato proprio nell’anno in corso.
Il timore in merito alle copie cinesi come già accaduto in passato con lo Shenyang J-11B basato sul Su-27 o lo J-15 basato sul Su-33, rimane certamente più vivo che mai negli ambienti militari russi. Ad ogni modo Pogosyan ha mostrato una certa sicurezza in merito dichiarando come: “la copia di un aereo che è stato prodotto cinque anni fa non è uno strumento di sviluppo e i nostri colleghi cinesi sono consci di questo; personalmente infatti non ricordo di clamorosi successi sul mercato di aerei copiati.
Gli aerei – ha proseguito – sono sistemi troppo complessi per poterne fare una buona copia”. Secondo Pogosyan infatti – “la duplicazione di tecnologie [non autorizzate] non consentirà mai a quell’industria aeronautica per la produzione di aerei lo sviluppo di uno standard di alta qualità.” Pogosyan ha fatto inoltre presente come la copia di mezzi altamente tecnologici prodotti da altri non è chiaramente un metodo per progredire; questa fornisce infatti solo qualche efficacia ai primi stadi dello sviluppo, ma successivamente è destinata a rimanere immobile se non si riesce a tenere gli occhi sul quadro generale dell’intera progettazione.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.