Blindati antimina Lazar II serbi per il Pakistan
L’industria della Difesa serba ottiene un successo inatteso sul mercato dei veicoli protetti conhtro mine e ordigni imp’rovvisati (IED) La società statale serba Jugoimport SDPR ha infatti negoziato recentemente la vendita alle forze di sicurezza pakistane del Multirole Armored Combat Vehicle 8X8 Lazar II mostrandone direttamente le qualità ai potenziali acquirenti. Come scrive il quotidiano Belgradese Blic, per dimostrare la bontà del mezzo, i produttori hanno invitato gli ospiti a restare all’interno del veicolo mentre questo era bersagliato di colpi di armi automatiche e lancio di bombe. L’esibizione dal vivo ha entusiasmato gli esperti invitati dalla provincia del Sindh, che hanno quindi immediatamente confermato la volontà dell’amministrazione di Karachi di procedere all’acquisto di 20 mezzi. Secondo il quotidiano The Express Tribune, il costo complessivo dovrebbe attestarsi sul miliardo di rupie Pakistane, poco meno di 7 milioni di euro, mentre il quotidiano Serbo Kurir stima che la cifra si aggiri attorno agli 11 milioni di dollari.
Secondo fonti Pakistane, l’interesse per il blindato serbo (vfdeo) è diretta conseguenza delle grandi perdite subite dalla polizia locale nella lotta al terrorismo lungo il confine con l’Afghanistan. Fino ad ora, infatti, ai reparti impegnati in questo difficile compito è stato assegnato il Mohafiz, un mezzo protetto sviluppato dalla società HIT (Heavy Industries Taxila) e basato sullo chassis di un Land Rover Defender 110. Come riferito dal già citato Tribune, questo mezzo, ufficialmente in grado di resistere al calibro 7,62 mm, ha dimostrato di non essere sufficiente per le necessità delle Forze dell’Ordine. Nel maggio 2002, ad esempio, durante l’operazione Lyiari, ben 18 di questi esemplari furono distrutti dagli attacchi degli integralisti, mentre nel novembre 2013, un ufficiale di polizia rimase incredibilmente ucciso da dei colpi di armi leggere esplosi dagli insorti che perforarono la protezione del mezzo su cui si trovava in pattuglia. Dopo un periodo di stallo e forti attacchi provenienti da quotidiani come The Nation, i vertici politici del Sindh hanno iniziato a valutare la possibilità di procedere all’acquisto di altri prodotti locali, finendo poi per orientarsi su una soluzione estera. Esaminate le proposte avanzate da Turchia, Ucraina, Russia, Stati Uniti e Serbia, la scelta è ricaduta proprio sul Lazar II, che oltretutto può vantare un prezzo unitario decisamente inferiore a quello della concorrenza.
Oltre alla convenienza economica, il blindato della Jugoimport può vantare anche specifiche tecniche soddisfacenti per le necessità dell’amministrazione di Karachi. Si tratta, infatti, dell’ultima evoluzione del Lazar I, un ruotato a quattro assi prodotto a partire dal 2008 e in grado di trasportare 10 uomini (oltre ai 3 dell’equipaggio) e garantirne la protezione dall’esplosione di ordigni contenenti fino ad 8 chili di tritolo. Le innovazioni apportate, confluite appunto nel modello presentato l’anno scorso, rendono la nuova versione una combinazione fra i veicoli di classe MRAP (Mine Resistant Ambush Protected vehicle) e MRAV (Multi Role Armored Vehicle), con caratteristiche tendenti, secondo lo stesso produttore, verso la seconda, soprattutto vista l’introduzione delle sospensioni indipendenti. Al momento le informazioni circa le caratteristiche del mezzo sono molto scarse e provengono essenzialmente dal sito specializzato belga Army Recognition (AR), che ne fornisce una accurata descrizione, dal quotidiano Belgradese Kurir e dal sito www.Shakhty.su, che ne indicano solo i dati principali. Ciò considerato, tutti sembrano concordi nell’affermare che il nuovo modello misuri 7.82 metri di lunghezza, 2.85 metri di larghezza, pesi circa 28 tonnellate e che, grazie ai 500 cavalli del motore, riesca a raggiungere la velocità di 100km/h, potendo contare anche su un’autonomia di circa 800 chilometri.
Il Lazar II è dotato di una torretta remotizzata con cannone automatico da 30 mm (modello M86), di una mitragliatrice calibro 7,62 mm e di due lanciamissili anti-carro modello Maljutka. E’ importante sottolineare come la stessa Jugoimport evidenzi la possibilità di scegliere fra diverse configurazioni: per il primo modello, ad esempio, erano disponibili 6 combinazioni differenti. Sempre secondo il sito belga, la blindatura sarebbe di livello 2 (Stanag 4569) e la mine protection di grado 2a e 2b, con la possibilità di aggiungere una protezione balistica di livello 4 sul veicolo e 3a – 3b sullo scafo dello stesso. Si tratta comunque di informazioni diverse sia rispetto a quelle riportate sia dal Kurir, che riferiva la presenza di una generica blindatura “4+”, sia ai dati ufficiali pubblicati da Jugoimport in riferimento al modello precedente e, in teoria, inferiore. Il produttore serbo, infatti, riferiva che il Lazar I era dotato di una protezione di livello 3+ (Stanag 4569) per la parte frontale e di livello 2 per lo scafo e che con l’aggiunta di piastre in compositi si raggiungevano rispettivamente il 5° e 4° grado di protezione.
Luca SusicVedi tutti gli articoli
Triestino, analista indipendente e opinionista per diverse testate giornalistiche sulle tematiche balcaniche e dell'Europa Orientale, si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche all'Università di Trieste - Polo di Gorizia. Ha recentemente pubblicato per Aracne il volume “Aleksandar Rankovic e la Jugoslavia socialista”.