Sukhoi Su-22 “intoccabili” per la Polonia
In controtendenza a quanto riportato dalle riviste specializzate del settore, che definivano alla fine della loro vita operativa la flotta di cacciabombardieri Sukhoi Su-22M4 polacchi senza possibilità di rimandi, il Ministro della Difesa Tomasz Siemoniak ha invece affermato che l’intero parco di velivoli Sukhoi Su-22 deve essere aggiornato al più presto. La Polish Air Force attualmente possiede 26 Su-22M4 (“Fitter-K” per la NATO) e 6 addestratori biposto Su-22UM3K, tutti gestiti dalla base aerea di Świdwin.
Le ipotesi al vaglio dell’aggiornamento sono due: la prima riguarda l’aggiornamento di tutti gli aerei destinati ad operare per i prossimi tre anni, mentre la seconda ipotesi riguarderebbe l’aggiornamento di uno squadrone di 16 Su-M4 con un operatività prevista di 10 anni. Il programma dell’aggiornamento non è stato rivelato ma è altamente probabile che questo preveda l’installazione di sistemi avionici aggiornati, una sostituzione nel cockpit della strumentazione analogica con display multifunzione LCD e una revisione strutturale della cellula.
La modernizzazione dei Su-22 darà certamente alla Polonia un po’ di tempo in più per decidere quale sarà il suo successore. Anni fa infatti, Varsavia aveva annunciato che un lotto di seconda mano di Lockeed Martin F-16 o gli F-35 sarebbero stati i sostituti ideali, ma la mancanza di fondi ha impedito la realizzazione di questo progetto. Attualmente le capacità di combattimento della Forza Aerea polacca sono riposte, oltre che nei Su-22, in 36 F-16C/D e 31 MiG-29 Fulcrum.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.