Gli americani resteranno a Gibuti altri 10 anni (almeno)
Washington ha siglato un accordo con Gibuti per l’estensione per altri 10 anni (più altri 10 in opzione) dell’affitto della base di Camp Lemonnier che ospita truppe e velivoli impiegati nell’Operazione Enduring Freedom e nelle missioni contro terroristi e pirati in Somalia, Yemen e Oceano Indiano. Sede della Task Force Horn of Africa, Camp Lemonnier ospita circa 4 mila militari statunitensi inclusi Marines, forze speciali e unità della CIA. Il rinnovo dell’affitto della base, l’unica a essere ufficialmente occupata da forze statunitensi in Africa, è stato annunciato durante la visita alla Casa Bianca del presidente gibutino Ismail Omar Guelleh. Secondo l’Associated Press gli Stati Uniti sborseranno 63 milioni di dollari annui per l’affitto contro i 38 milioni pagati finora. L’eventuale opzione per un ulteriore rinnovo decennale dell’accordo dopo il 2024 comporterà un ritocco verso l’alto del prezzo d’affitto.
Per ampliarne e migliorarne le strutture il Pentagono sta spendendo oltre 800 milio9ni di dollari ma, oltre agli statunitensi, Camp Lemonnier viene utilizzato anche da giapponesi, spagnoli e italiani per il supporto alle forze impiegate nelle operazioni di contrasto alla periferia e per I consiglieri militari dislocati in Somalia nell’ambito della missione europea EUTM Somalia.
In seguito ai numerosi incidenti che hanno caratterizzato l’impiego dei velivoli teleguidati Predator, I cui decolli e atterraggi interferivano con l’attività dell’aeroporto internazionale di Gibuti, la flotta di droni statunitense è stata trasferita sul piccolo aerodromo di Chabelley, a 10 chilometri dalla capitale, per attrezzare il quale Washington ha speso 13 milioni di dollari. I droni statunitensi vengono rischierati per missioni operative anche sulla pista etiopica di Arba Minch e Niamey, in Niger.
Foto: US DoD
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