Rosoboronexport punta sull’America Latina

Alla vigilia dell’apertura del salone aeronautico cileno FIDAE-2014, il capo della delegazione di Rosoboronexport Sergei Ladigin aveva dichiarato che una delle principali sfide del gruppo che cura l’export militare russo sarebbe stato chiaramente il rafforzamento della Russia nel mercato latino-americano.

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Durante il salone cileno Rosoboronexport ha svolto circa venti incontri con i rappresentanti militari del continente, tra cui Brasile, Perù e Cile. “Non sempre i negoziati vanno a buon fine, ma il tono generale ci lascia sperare in una concretizzazione positiva degli stessi” – ha dichiarato successivamente Ladigin al quotidiano russo Kommersant. Per quanto riguarda lo specifico settore aeronautico infatti, gli incontri con i vertici militari cileni sono stati indirizzati verso gli aerei d’addestramento Yak-130, ed in tal senso i rappresentanti del Ministero della Difesa del Cile hanno promesso di inviare al più presto una richiesta ufficiale per avviare un negoziato sostanziale.Le parti sono interessate a riprendere inoltre i dialoghi sull’approvvigionamento di elicotteri in seguito al contratto siglato nel 2010 tra Cile e Russia per sei elicotteri Mi-17 (contratto successivamente sospeso a causa del grave terremoto accaduto il 27 febbraio del 2010 di intensità 8.8, che distrusse a seguito di uno tsunami oltre 220 mila case e uccise più di 500 persone).

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I cileni hanno dunque intenzione di riprendere i colloqui pur di rinsaldare la cooperazione economica con la Russia. Lo stesso desiderio è stato espresso in occasione della manifestazione aeronautica anche dal Perù; i precedenti tra i due paesi sono più che mai favorevoli dato che nel dicembre dello scorso anno Lima e Mosca firmarono un contratto del valore di circa 500 milioni di dollari per l’acquisto di 24 elicotteri Mil Mi-171Sh (come descritto su AD nr. 148 – febbraio 2014 – in “Contratto peruviano per 24 Mi-171Sh”); in occasione del FIDAE l’interesse del Perù pare sia stato monopolizzato esclusivamente dai carri armati T-90S.

Diverso è il discorso relativo al Brasile: benché più fonti parlino di complessi sistemi antiaerei “Armour C-1” pare certa la notizia che ci siano stati anche dei colloqui in merito all’aereo d’addestramento Yak-130, specialmente in considerazione del fatto che l’anno scorso in occasione del salone LAAD 2013 era stata addirittura proposta, secondo i media locali, la costruzione in licenza del suddetto.

Foto Russian Helicopters e Yak

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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