Yemen: al-Qaeda al contrattacco dopo la morte di Sharif Shabwani

ANSA – Sanguinoso botta e risposta tra al-Qaeda e forze di sicurezza, oggi nello Yemen: in una giornata di violenze che ha attraversato tutto il Paese, fra bombe, agguati e uccisioni mirati, nel momento in cui le autorità di Sanaa hanno intensificato la loro offensiva contro alcune basi di al-Qaeda nel Paese, il capo locale dei terroristi islamici è stato ucciso in un conflitto a fuoco. E in serata è scattata la vendetta qaedista, con un tentato assalto al palazzo presidenziale in cui sono morte cinque guardie. La giornata si era aperta con un attentato: il ministro della Difesa Muhammad Ahmad e i responsabili dei servizi di intelligence Ali al Ahmad e della polizia militare Awad Awlaqi sono scampati a un agguato teso da miliziani qaedisti, che hanno aperto il fuoco sul convoglio governativo diretto dalla regione di Abyan verso quella di Shabwa.

I due attacchi sono avvenuti poche ore dopo un attentato dinamitardo, compiuto sempre a Sanaa ma nel quartiere delle ambasciate: sono rimasti feriti in modo grave una decina di agenti delle truppe speciali addette alla protezione delle sedi diplomatiche. In mattinata, il ministero della difesa aveva annunciato l’uccisione di un presunto capo locale di al-Qaeda, Sharif Shabwani, sospettato di attentati e sequestri di stranieri. Secondo la versione offerta dalle autorità di Sanaa – impossibile da verificare in maniera indipendente -, Shabwani era stato ucciso nella notte in scontri con le forze di sicurezza a Sanaa. In una nota ufficiale, si afferma che Shabwani era “uno dei membri di al-Qaeda più pericolosi e ricercati, e uno dei leader della rete, coinvolto in sequestri e omicidi di poliziotti e cittadini stranieri”.Le autorità di Sanaa hanno annunciato inoltre l’uccisione per mano delle forze governative di altri due affiliati al network fondato da Osama bin Laden, un daghestano e un saudita, oltre all’arresto di altri due miliziani estremisti di nazionalità francese ma di origini tunisine. Poi in serata è scattata la rappresaglia degli estremisti islamici: almeno cinque agenti della Guardia presidenziale sono stati uccisi in un agguato analogo a Sanaa da miliziani descritti come appartenenti ad al-Qaeda. Questi – secondo la ricostruzione del governo – hanno aperto il fuoco a un posto di blocco nei pressi del Palazzo presidenziale. Secondo le fonti, altre guardie sono state catturate dai miliziani ma su questo non si hanno maggiori dettagli.

Foto: Ministero difesa dello Yemen

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