Assedio a "Fort Balad" per i contractors in Iraq
Nell’Iraq centro-settentrionale, mentre le forze armate e di polizia fuggono senza colpo ferire inseguite da insorti sunniti e jihadisti dell’ISIS, gli unici che non possono fare altrettanto paiono essere i contractors della base aerea di Balad, una novantina di km a nord di Baghdad. Parte del personale civile e di sicurezza occidentale, circa 300 persone tra cui tecnici della Lockheed Martin impegnati ad addestrare gli iracheni all’impiego di cacciabombardieri F-16, è stato evacuato tra martedì e mercoledì scorso.
La situazione, già tesa per l’indisturbata avanzata dei fondamentalisti, ha subito una drammatica escalation con la cattura di diplomatici turchi del consolato di Mosul. Azione che ha spinto Washington ad un’azione di riposizionamento del personale alle proprie dipendenze. Tuttavia, durante la settimana si è parlato di eccessiva cautela americana, se non addirittura di “abbandono” dei propri contractors; i funzionari del Dipartimento di Stato replicano dicendo che operazioni sono in corso, “allo stesso tempo, non intendiamo fare nulla di stupido”.
L’evacuazione di personale dalla regione, qualora la situazione dovesse ulteriormente peggiorare, desta infatti grandi preoccupazioni per la mancanza di punti di atterraggio sicuri: i jihadisti hanno preso particolarmente di mira aeroporti e piste d’atterraggio, minacciando con missili terra-aria qualunque velivolo si avvicini. Diverse migliaia di americani restano in Iraq, principalmente partecipanti a programmi di addestramento delle Forze Armate irachene all’uso di sistemi d’arma occidentali. Oltre a Balad, altra grossa concentrazione di contractors si trova acquartierata presso il centro di addestramento per carri armati e veicoli corazzati di Taji, appena a nord della capitale. Mentre la situazione ai vertici è ancora caotica e confusa con chiamata alle armi di volontari da parte di autorità religiose sciite e voci di un (ancora improbabile!) intervento irano-americano con 3 battaglioni di Pasdaran e appoggio aereo a Stelle e Strisce, si è vociferato anche su di un centinaio di contractors americani assediati dall’ISIS ed “abbandonati” dal proprio Governo.
Secondo il WebNetDaily (WND), controverso sito americano di stampo conservatore, uomini della sicurezza della compagnia americana Sallyport Global, dopo l’evacuazione dei civili, sarebbero stati abbandonati a Balad. All’ultimatum dei Jihadisti, le truppe irachene e le guardie private locali sarebbero fuggite lasciando gli americani a respingere continui attacchi.
Le richieste d’aiuto sarebbero rimaste inascoltate e le iniziative private di recupero non avrebbero ricevuto il via libera delle Forze Armate americane . All’articolo fa eco l’altrettanto controverso e cospirazionista conduttore radiofonico Alex Jones che lo commenta nel suo sito infowars. Un abbandono (in questo stile) da parte del Governo americano parrebbe però decisamente improbabile tant’é che, la stessa Sallyport dichiara che “attualmente, tutti (i propri) impiegati in I’Iraq stanno operando in zone sicure o sono stati trasferiti in altre località della regione”.
’assedio ricorda molto quello del quartier generale della Coalition Provisional Authority di Najaf, quando, nel 2004, uomini della Blackwater e Marines americani riuscirono a resistere all’assedio della milizia sciita fino all’arrivo dei rinforzi.
Sensazionalismo o meno, la situazione irachena è molto preoccupante e le società di contractors invitano il proprio personale ad abbandonare la prima linea sotto scorta di PSCs americane e curde. Intanto, il livello di sicurezza dell’ambasciata americana di Baghdad è stato rafforzato proprio in queste ore con l’invio di ulteriori 275 marines che vanno a sommarsi ai circa 200 già presenti e agli uomini delle compagnie militari e di sicurezza private che, sulla base di un contratto di protezione diplomatica globale da 10 miliardi di dollari, della durata di cinque anni, garantiscono servizi di sicurezza al Dipartimento di Stato.
Queste società sono: Aegis Defense Services (britannica), LLC; DynCorp International, LLC; EOD Technology Inc.; Global Strategies Group (Integrated Security) Inc.; International Development Solutions, LLC; SOC, LLC,; Torres International Services, LLC e Triple Canopy Inc.
Foto: IHS Jane’s/PA, Triple Canopy
Grafica: Institute for the Study of War
Pietro OrizioVedi tutti gli articoli
Nato nel 1983 a Brescia, ha conseguito la laurea specialistica con lode in Management Internazionale presso l'Università Cattolica effettuando un tirocinio alla Rappresentanza Italiana presso le Nazioni Unite in materia di terrorismo, crimine organizzato e traffico di droga. Giornalista, ha frequentato il Corso di Analista in Relazioni Internazionali presso ASERI e si occupa di tematiche storico-militari seguendo in modo particolare la realtà delle Private Military Companies.