News da Mosca

 La Repubblica Ceca pianifica l’acquisto di nuovi elicotteri
L’Esercito della Repubblica Ceca ha annunciato tramite un suo portavoce che tra il 2016 e il 2020 acquisirà 16 nuovi elicotteri che andranno a sostituire gradualmente sia gli elicotteri d’attacco Mi-24/35 che i PZL W-3 Sokol.A tal proposito il Capo di Stato Maggiore Tenente Generale Petr Pavel ha dichiarato infatti – “non vogliamo sostituire la flotta dei Mi-24/35 con piattaforme analoghe in quanto queste sono estremamente costose da gestire e mantenere; piuttosto preferiamo utilizzare un numero analogo di elicotteri multiruolo al fine di utilizzarli sia nel supporto armato al combattimento, sia nel trasporto truppe che nei ruoli MedEvac/SAR”. Il Capo di Stato Maggiore non avrebbe specificato quale sarebbe stata la piattaforma desiderata, ma ne avrebbe delineato la categoria, ovvero un elicottero di una classe leggermente inferiore al Sikorsky UH-60 Black Hawk; in tal senso sarebbero ben sei i produttori valutati che offrono un elicottero di questa classe.

L’Aviazione dell’Esercito ha in programma di mandare in pensione la sua flotta di elicotteri d’attacco russi Mi-24/35 nel biennio 2016-2018, proprio quando alcuni dei velivoli in questione raggiungerebbero la fine della loro vita operativa, mentre una rimanente parte richiederebbe onerosi programmi di aggiornamento di metà vita (MLU). Pavel avrebbe escluso la possibilità della sostituzione degli Hind con moderni elicotteri d’attacco della classe del Boeing AH-64 Apache per problemi di bilancio: – “acquisire elicotteri di questa categoria significherebbe sacrificare il nostro intero budget”. Stessa sorte per i PZL W-3 Sokol il cui costo di aggiornamento di una singola cellula sarebbe pari alla spesa sostenuta per la medesima operazione su due elicotteri da trasporto medio Mil Mi-17.Secondo quanto espresso dal locale Ministro della Difesa Martin Stropnicky, entro la metà del 2014 si saprà con esattezza se sarà scelto un elicottero specifico o diversamente se verrà annunciata una gara d’appalto al fine di rispettare i tempi del pensionamento della flotta dei Mi-24/35 entro il 2016.

Tre Mi-8T per l’Ungheria
Il Ministero della Difesa ungherese ha comprato tre elicotteri utility Mil Mi-8T per soddisfare un bisogno transitorio di velivoli ad ala rotante. I tre Mi-8T usati ma revisionati sarebbero stati forniti dalla società russa Rosoboronprom tramite un intermediario ungherese e sarebbero costati circa 9 milioni di euro ad esemplare. Gli elicotteri sono già stati trasferiti nella base aerea di Kecskemét in Ungheria con l’ausilio di un aereo da trasporto pesante An-124 e secondo quanto dichiarato dal Ministero ungherese saranno utilizzati per interventi di emergenza nel ruolo di ricerca e salvataggio (SAR).Attualmente le forze aeree ungheresi hanno in servizio una dozzina di elicotteri Mi-8/17, e dato che qualche mese fa sarebbe stato rinviato il programma del valore di 470 milioni di dollari relativo al rimodernamento della flotta ad ala rotante e fissa, questa scelta costituirebbe certamente un’operazione provvisoria in attesa della messa in opera del nuovo programma di acquisizione di velivoli moderni.

 Sviluppi per il Su-35
L’ulteriore sviluppo del caccia multiruolo Su-35S, secondo le parole del presidente della United Aircraft Corporation (UAC) Mikhail Pogosyan, sarà focalizzato sull’espansione delle capacità di combattimento del velivolo stesso.

“Nel 2013 – ha affermato Pogosyan – sono state integrate, dopo il completamento del loro sviluppo, un certo numero di armamenti e finora sono quattordici quelli efficacemente adattati con il Su-35S. Il nostro obiettivo è quello di continuare ad espandere queste capacità per mezzo delle integrazioni di nuove armi sviluppate dalla JSC Tactical Missiles Corporation”. Secondo le parole del Capo Designer Igor Demin a ITAR-TASS non esisterà invece una versione biposto del Su-35. “Durante lo sviluppo del Su-35 – ha riferito Demin – abbiamo fortemente scommesso sullo sviluppo di velivoli monoposto e il Su-35 è il prodotto di questa filosofia”. Ad integrazione di ciò, Pogosyan ha aggiunto infatti che la flotta di Su-35 opererà in sinergia con il Su-30SM biposto che può essere utilizzato anche come addestratore operativo; Pogosyan ha citato l’esempio di come oggi alcuni Su-30M2 siano usati come addestratori operativi per i piloti dei Su-27SM proprio per la mancanza di un numero adeguato di moderni velivoli d’addestramento. Per la cronaca sono 12 i Su-35S consegnati lo scorso febbraio al 23° reggimento della VVS; mentre quest’anno UAC consegnerà 90 nuovi aerei da combattimento tra cui 24 Su-35S.

Esercitazioni russe sull’Artico
Quattro bombardieri strategici russi Tu-95MS del 182° TBAP (Reggimento Aviazione Bombardieri Pesanti) decollati dalla base aerea di Ukrainka sita nella regione orientale dell’Amur, hanno eseguito delle missioni di pattugliamento e contestuali operazioni di rifornimento in volo a latere della ben più importante esercitazione delle truppe aviotrasportate della 98^ divisione di Ivanovo. Secondo quanto dichiarato dal Comandante in capo della VVS Tenente Generale Viktor Bondarev, si è trattata di una missione della durata di 12 ore, prolungata dopo le operazioni di rifornimento in volo di altre 14 ore per la durata di un’intera giornata; alla fine i Tu-95MS sono rientrati alla loro base. La missione della 98^ divisione forze aviotrasportate di stanza a Ivanovo ha invece visto per la prima volta nella storia della Russia il lancio nella zona artica di un battaglione di 350 paracadutisti da velivoli Ilyushin Il-76MD diretti su una zona dell’isola di Kotelny dell’arcipelago di Novosibirsk. Giunti a terra i paracadutisti russi hanno poi simulato un combattimento contro un nemico che occupava la base aerea locale facendo uso di equipaggiamenti speciali per l’impiego artico e veicoli cingolati. Successivamente, una volta liberata la base, la divisione ha predisposto la stessa all’accoglienza delle forze aeree da trasporto militare con relative truppe, armamenti ed equipaggiamenti pesanti. I numeri dell’esercitazione parlano di un coinvolgimento di soldati di poco superiore alle 4000 unità, di 36 velivoli della VVS ed elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito e di 500 unità di equipaggiamenti e armamenti vari.

 Equipaggiamenti speciali per il T-50
Sarà la Stavropol radioplant Signal JSC a consegnare la suite EW (Electronic Warfare) denominata “Himalaya” per il caccia di quinta generazione Sukhoi T-50/PAK-FA.

Le forze aeree russe si aspettano di prendere in consegna la prima serie dei caccia T-50 entro la fine del 2016 e in tal senso la suite EW è uno degli elementi chiave per lo sviluppo e la contestuale operatività del caccia russo. A proposito del nuovo sistema “Himalaya” l’amministratore delegato della Stavropol R.S. Alexander Logvinov ha dichiarato: “La produzione delle prime suite EW “Himalaya” è in corso di realizzazione; questo sistema sviluppato appositamente per il PAK-FA è molto più piccolo del suo predecessore ed è dotato di tecnologie differenti”. Ancora una volta si osserva come per il T-50 si stia puntando all’uso di attrezzature di pesi e dimensioni ridotte rispetto a quelle utilizzate dai caccia di generazioni precedenti; il tutto al fine di diminuire il peso complessivo della cellula e aumentarne al contempo la vita operativa. Sempre per il T-50 sarà invece la NPP Zvezda con sede a Tomilino la società incaricata di sviluppare un nuovo casco per i  suoi piloti. La NPP Zvezda, famosa al mondo per i suoi seggiolini eiettabili definiti dagli analisti militari tra i migliori al mondo, si occupa anche dello sviluppo di abbigliamento protettivo per i piloti militari e per i cosmonauti oltre che di equipaggiamenti specifici per il settore aereo e civile. Il Capo designer del Su-35 Igor Demin ha affermato a tal proposito che – “è estremamente importante in questo lavoro unire tutti gli sforzi della rete di sviluppo del nuovo casco; non possiamo infatti oggigiorno separare lo sviluppo di sistemi di visualizzazione delle informazioni dallo sviluppo del casco stesso come avvenuto fino ad ora in Russia.” L’obiettivo è quello di allinearsi alle recenti ricerche statunitensi dove il casco è un oggetto di in grado di aumentare la “situation awareness” ma al contempo diventare un strumento in grado di analizzare lo stato fisiologico del pilota.

Mi-171Sh per il Bangladesh
In occasione del salone militare DSA Defence Services Asia 2014 tenutosi a Kuala Lumpur (Malaysia), il direttore della delegazione russa della società di esportazione Rosoboronexport Nikolay Dimidyuk ha dichiarato che Russia e Bangladesh hanno concluso un accordo per la fornitura di cinque elicotteri da trasporto utility Mi-171Sh. Secondo gli analisti militari anche questo contratto sarebbe frutto del credito accordato nel gennaio 2013 dalla Russia al paese asiatico per un importo pari ad  1 miliardo di dollari. Importo che, per la cronaca, è servito tra l’altro all’acquisto di 24 aerei d’addestramento avanzati Yak-130 (Codice NATO “Mitten”). Secondo Dimidyuk sarebbero diversi i paesi della regione Asia Pacifica interessati a ottenere elicotteri Mi-171Sh, tra questi in particolare la Malesia e il Nepal che in occasione del suddetto salone hanno intavolato delle discussioni tramite loro delegati. Il Mi-171Sh è un derivato da esportazione del Mi-171; è alimentato da due motori turboalbero Klimov TV3-117VM ed è utilizzato per il trasporto merci e per il trasporto aereo delle forze d’assalto; una volta convertito per tale compito può trasportare infatti un massimo di 32 soldati completamente equipaggiati per un carico massimo di 4000 kg. L’elicottero può essere configurato per eseguire fuoco di supporto alle truppe, scorta delle colonne militari, operazioni MedEvac e per le operazioni generiche in tutte le condizioni climatiche “hot and high”. Attualmente sono due gli stabilimenti Russian Helicopters addetti alla produzione del Mi-171Sh: Kazan Helicopters e Ulan Ude Aviation Plant.

 

Mi-26 per il Pakistan?
Secondo quanto dichiarato da una fonte militare all’agenzia di stampa russa ITAR-TASS, il Pakistan avrebbe mostrato un interesse nell’espansione della cooperazione tecnico-militare con la Russia e nello specifico sarebbe intenzionata a acquistare circa 10 elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26 (Codice NATO “Halo”). B Allo stato attuale i maggiori fornitori di attrezzature militari di Islamabad sono la Cina e gli Stati Uniti; la Russia vanta esclusivamente la consegna (tra il 1996 e il 2010) di una cinquantina di elicotteri da trasporto Mi-8/14/17/171 attualmente così ripartiti tra le forze pakistane: 6 Mi-8/171 all’Aeronautica, 46 Mi-8/17/171 all’Esercito e 2 Mi-14 alla Marina.

 

Proseguono le consegne di MiG-29K/KUB a Russia e India
Sergey Korotkov CEO di RAC MiG ha dichiarato a ITAR-TASS che quest’anno verranno consegnati 10 caccia imbarcati MiG-29K/KUB alla Marina russa e 6 velivoli dello stesso tipo alla Marina indiana; nel 2013 le forze aeronavali dei due paesi hanno preso in consegna rispettivamente quattro e sette MiG-29K/KUB.

Rammentiamo per dovere di cronaca che il Ministero della Difesa russo ha firmato nel febbraio del 2012 un contratto per la fornitura (da ultimarsi entro il 2015) di venti caccia imbarcati MiG-29K e quattro MiG-29KUB biposto d’addestramento.  Tutti i MiG-29K, secondo quanto stabilito, saranno presi in carico dal 279° reggimento della Marina russa di stanza a bordo della portaerei Admiral Kuznetsov. Attualmente il reggimento in questione opera con 19 caccia imbarcati Su-33, che verranno dismessi per l’appunto nel 2015 con l’ingresso dei MiG-29K, e 2 Su-25UTG. Secondo Sergey Mamaev (vice di Korotkov), l’obiettivo perseguito da RAC MiG è quello di raddoppiare il flusso di aerei prodotti in uscita, da 16 velivoli (cifra attuale) a 30 (previsione per l’anno 2017).

 

 Prossima apertura per il Centro d’assistenza MiG in India

Un centro di servizio per la manutenzione dei caccia MiG-29 sarà aperto in India il prossimo anno, così ha riferito all’agenzia ITAR-TASS il CEO di RAC MiG Sergey Korotkov.  “Quest’anno – ha dichiarato Korotkov – procederemo alla consegna di attrezzature al centro di assistenza che verrà aperto ufficialmente l’anno prossimo in conformità con gli obblighi contrattuali siglati da RAC MiG e alcune imprese indiane.” Nel dettaglio sono due gli accordi firmati con Basant Aerospace Private Limited nella rete di un contratto siglato con le Forze aeree indiane in occasione del MAKS 2013 e valutati all’incirca 55 milioni di dollari. Il primo contratto, del valore di 43 milioni di dollari, è relativo alla costituzione di un centro servizio responsabile per la riparazione e la manutenzione dei radar Zhuk-ME prodotti da Phazotron-NIIR. Il secondo, del valore di 12 milioni di dollari, è relativo invece alla riparazione e manutenzione delle apparecchiature di bordo dei MiG-29UPG aggiornati; in questo modo i centri riusciranno ad operare sinergicamente sui radar e sulle apparecchiature dei MiG-29UPG e MiG-29K/KUB, oltre alla possibilità di offrire consulenze al personale delle Forze aeree indiane dedicate alla manutenzione. Secondo Korotkov infine, il passo successivo di quest’impresa sarà la creazione in India di un magazzino adibito al deposito di ricambi originali per i caccia MiG locali; misura che servirebbe a contrastare il sempre crescente utilizzo di pezzi d’importazione di scadente qualità che in più contesti avrebbe pregiudicato la reputazione degli aerei da combattimento russi.

 

Iniziano le consegne dei Su-30MK2 per il Vietnam

A seguito del contratto firmato ad agosto dello scorso anno dal Vietnam relativo ad un ordine di 12 cacciabombardieri Sukhoi Su-30 MK2 del valore di 600 milioni di dollari, la UAC (United Aircraft Corporation) avrebbe dichiarato l’intenzione di fornire i primi 4 esemplari entro la fine del 2014. Questa prima consegna al paese asiatico, secondo quanto affermato dalla fonte vicina al settore, farebbe però slittare di un anno le consegne dei 18 caccia Su-30K ordinati dall’Angola nell’ottobre del 2013.

Foto: Itar TASS/RIA Novosti

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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