TRA SPENDING REVIEW E LIBRO BIANCO

Quello che è accaduto nelle settimane scorse nel nostro Paese sui temi legati alla Difesa ha destato una certa impressione.

Soprattutto in alcuni particolari frangenti, l’attenzione generale di gran parte dell’opinione pubblica, quella della pressoché totalità dei mezzi d’informazione (dalla carta stampata alla televisione, passando per internet) nonché della stessa politica è stata infatti catalizzata dal dibattito su di una singola e specifica questione; quella dei possibili tagli a tale comparto.

Un dibattito che, nella sua pochezza intellettuale, ha però ben presto finito con il confermare la (netta) sensazione di come nel nostro Paese manchi ancora quella necessaria maturità rispetto a temi la cui trattazione avrebbe invece bisogno di poter poggiare su delle solide basi fatte di competenza, lucidità e razionalità; il tutto non disgiunto da una mente liberata da qualsiasi pregiudizio ideologico e da un’adeguata capacità/profondità di analisi.

Tutti elementi che, sia pure in misura variabile, sono per l’appunto mancati; restituendoci quindi un quadro desolante per una vicenda che, nata sotto pessimi auspici, ha finito poi con il confermare in pieno tutte le peggiori previsioni.

Nel cercare di ricostruire dunque quanto successo in quest’ultimo periodo, non si può non cominciare dalla miccia che ha in qualche nodo acceso le polveri: le proposte elaborate dal Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica (da attuare nel triennio 2014÷2016) e rese note nei primi giorni di marzo.

In assenza della loro immediata diffusione, ci aveva pensato lo stesso Presidente del Consiglio ad anticipare che il comparto Difesa sarebbe stato toccato, anche in maniera importante. Dopo un iniziale balletto di cifre, si è dovuto comunque attendere che il documento del Commissario Cottarelli fosse reso disponibile; è solo a quel punto che si è avuta contezza di quanto si prospettava.

Nel dettaglio, quelli prospettati sarebbero interventi davvero importanti; a fronte di una spesa complessiva del comparto Difesa (quasi) correttamente indicata in 18 miliardi di euro (sommando la Funzione Difesa inserita nel bilancio del medesimo Dicastero, i fondi provenienti dal Ministero dello Sviluppo Economico e quelli del Ministero dell’Economia e delle Finanze per le missioni all’estero), le proposte del Commissario prevedevano un taglio pari a 100 milioni nel corrente anno, 1,8 miliardi nel 2015 mentre dal 2016 il taglio (strutturale) avrebbe dovuto salire a 2,5 miliardi di euro.

Per completare poi il quadro delle indicazioni fornite dal Dott. Cottarelli, nel medio periodo i tagli a carico della Difesa dovrebbero raggiungere i 3,2 miliardi di euro.

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Giovanni MartinelliVedi tutti gli articoli

Giovanni Martinelli è nato a Milano nel 1968 ma risiede a Viareggio dove si diplomato presso l’Istituto Tecnico Nautico per poi lavorare in un cantiere navale. Collabora con Analisi Difesa dal 2002 occupandosi di temi navali in generale e delle politiche di Difesa del nostro Paese in particolare. Fino al 2009 ha collaborato con la webzine Pagine di Difesa.

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