La minaccia terroristica in Italia
di Nina Fabrizio – ANSA – E’ allerta in Italia per le possibili infiltrazioni dell’estremismo antagonista di matrice anarco-insurrezionalista, capace di azioni violente nell’ambito di manifestazioni promosse dai movimenti per il diritto alla casa, al lavoro o a sfondo ambientalista, come quelle dei No Tav. Pericoli per il nostro Paese possono arrivare anche dall’estero con la globalizzazione che ci espone alla sfida della “cybersecurity” e il terrorismo jihadista che assume forme nuove con il fenomeno dei “foreign fighters”, terroristi arruolati alla “causa” che minacciano dall’interno il mondo occidentale. A rivelarlo e’ il sottosegretario ai servizi segreti, Marco Minniti (nella foto), che in un ampio articolo che sara’ pubblicato dalla rivista Italiani europei, diretta da Massimo D’Alema, traccia il quadro dei rischi che gravano sul nostro Paese, oltre che a livello internazionale.
Il primo fronte di preoccupazione, spiega Minniti, è quello delle manifestazioni di “dissenso” le cui motivazioni a favore dei diritti al lavoro, alla casa o all’ambiente possono subire “strumentalizzazioni” e le dimostrazioni trasformarsi in focolai “dell’eversione di matrice anarco-insurrezionalista, intenzionata a infiltrarle”. Minniti ipotizza il caso di mobilitazioni come quelle dei “No tav”.
Cala, invece, la minaccia di stampo brigatista. Nonostante la “situazione di disagio sociale” e la permanenza di “ristretti circuiti dell’estremismo marxista-leninista”, secondo il sottosegretario all’intelligence non ci sono infatti segnali di una “nuova linfa a progetti eversivi”. Le sfide, tuttavia, in epoca di globalizzazione arrivano da piu’ parti, minacciando anche “le prospettive di ripresa e crescita” del Paese. L’intelligence del nostro Paese e’ quindi sempre piu’ di tipo “economico-finanziario”, a tutela delle “realta’ economiche” e dei “nodi infrastrutturali” ritenuti “strategici”.
Da mettere al riparo ci sono “la competitivita’ tecnologica e infrastrutturale, la continuita’ degli approvvigionamenti energetici, la solidita’ del sistema creditizio e finanziario” con un’alta guardia sulle “forme di alterazione della libera concorrenza e le proiezioni criminali nel tessuto produttivo”. Lo straordinario sviluppo del Web, inoltre, irrobustisce il sistema di “cybersecurity”. I servizi segreti sono quindi fortemente allertati sul versante del terrorismo islamico
Non solo la sicurezza europea, per il sottosegretario Minniti, non puo’ trascurare quanto avviene negli altri continenti, in primis l’Africa, base cosi’ ‘pericolosamente’ vicina di organizzazioni come Boko Haram in Nigeria, al Shabaab nel Corno d’Africa, al-Qaeda nel Maghreb islamico, dal nord dell’Algeria al Mali. E dove preoccupa la grave instabilita’ crescente della Libia, ormai “disgregata e in preda all’anarchia”, e tuttavia primaria fornitrice di greggio e gas, oltre che base di partenza di ingenti flussi migratori verso l’Europa.
Ma il Vecchio continente, e anche l’Italia, sono oggi minacciati, per quanto riguarda il terrorismo di matrice jihadista, anche dall’interno. “Molta attenzione – fa saper Minniti – e’, al momento, rivolta al fenomeno dei cosiddetti ‘foreign fighters’ per il correlato rischio di reducismo”. Si tratta di “volontari”, spesso “indottrinati sul Web”, che si uniscono “alla causa”. Cittadini stranieri residenti nel Vecchio continente ma anche “cittadini occidentali convertiti all’islam radicale”. Dopo essere entrati in contatto “sul campo” con gruppi qaedisti, il rischio, sottolinea il sottosegretario, e’ che tornino in Occidente per “attuare attacchi o creare filiere radicali”.
Foto:TeleM
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