Pressioni Ue: Parigi fermi l'export delle Mistral in Russia
Cresce la pressione della UE su Parigi per fermare la vendita delle 2 navi da assalto anfibio tipo guerra Mistral alla Russia. “E’ il momento di fermare la “mistralizzazione” della politica europea” ha dichiarato sul suo profilo Twitter la presidente lituana, Dalia Grybauskaite, da tempo in prima fila nel chiedere una linea più dura contro la Russia. “L’Europa deve osare di mostrarsi unita di fronte al terrorismo” ha aggiunto. “E’ arrivato il momento di dichiarare un embargo sulle armi e di svegliarsi un po’” ha rincarato la dose il suo ministro degli Esteri, Linas Linkevicius, arrivando alla riunione di Bruxelles. “Consegnare armi alla Russia è una posizione difficile da difendere” ha convenuto il collega svedese Carl Bildt. “Dobbiamo inviare un messaggio chiaro” ha detto il neo capo del Foreign office britannico Philip Hammond.
“Dobbiamo prevedere la messa al bando di tutte le vendite di materiale militare, di navi, di vari tipi di tecnologia, devono finire”. Ieri il premier britannico David Cameron ha chiesto alla Ue sanzioni economiche di “fase 3” contro Mosca e di fermare tutte le vendite di armi, puntando il dito proprio contro la Francia. “Francamente, sarebbe impensabile concludere un ordine come quello che hanno i francesi, ma dobbiamo mettere pressione su tutti i nostri partner per dire che non possiamo continuare a fare affari come se nulla fosse” ha detto Cameron. Il contratto sulle due Mistral, concluso nel 2011 per un valore di circa 1,2 miliardi di euro, è nel mirino fin dall’inizio della crisi ucraina. Anche il presidente Usa Barack Obama aveva espresso al sua “preoccupazione” a giugno. Ma l’abbattimento di un Boeing della Malaysian Airlines, che ha ucciso 298 persone per il quale Stati Uniti e Ue hanno messo sotto accusa russi e separatisti ucraini (prima ancora di una pur minima inchiesta) ha accresciuto la pressione su Parigi. La consegna della prima unità, battezzata Vladivostok, è prevista per questo autunno. Ieri sera, il presidente francese Francois Hollande ha detto che questa avverrà, perché la Russia ha “pagato”. Ma la consegna della seconda unità (Sebastopol) “dipenderà dall’atteggiamento” di Mosca nel conflitto ucraino.
A inizio giugno il presidente russo Vladimir Putin aveva messo in guardia Parigi contro un annullamento del contratto, affermando che Mosca avrebbe chiesto un risarcimento e che avrebbe messo a rischio l’intera cooperazione militare tra i due paesi. La Francia ha poi garantito il rispetto del contratto e 400 marinai russi sono arrivati nel paese per un corso di formazione. La “fase 3” delle sanzioni europee comporta misure in grado di influire pesantemente sull’economia russa: oltre alle vendite di armi che riguarderebbero le Mistral, potrebbero riguardare anche le attività finanziarie degli oligarchi russi alla City di Londra e le aziende tedesche che hanno messo radici in Russia.
(con fonte TMNews)
Foto World Maritime News, DCNS
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