Curdi e americani riprendono la diga di Mosul
I peshmerga curdi, secondo indiscrezioni affiancati da consiglieri militari e forze speciali statunitensi, hanno riconquistato la diga di Mosul, strappata agli jihadisti con l’aiuto dei raid aerei Usa. Lo hanno annunciato una fonte anonima dei combattenti e due fonti politiche di Erbil, capitale del Kurdistan iracheno. Da sabato i curdi avevano lanciato l’assalto alla diga, che garantisce elettricità e acqua per l’agricoltura non solo alla provincia del Ninive ma a molte delle regioni circostanti. Si tratta senza dubbio del miglior risultato raggiunto contro i combattenti jihadisti sunniti dello Stato Islamico che avevano cominciato la loro ascesa il 9 giugno con la presa della città di Mosul, che si trova a 23 chilometri dalla diga e altrettanti dalla città curda di Dohuk.. Una volta conquistata la diga, lo Stato Islamico aveva minacciato di inondare le regioni vicine.
In appoggio all’operazione terrestre le forze aeree statunitensi (droni ed F/A-18 della portaerei George H. Bush) hanno effettuato 14 raid contro i jihadisti. Gli attacchi hanno consentito di distruggere o danneggiare dieci veicoli armati, tre veicoli blindati, un veicolo di difesa anti-area, un posto di blocco e una posizione con bombe artigianali secondo quanto riferito dal Pentagono.
La Casa Bianca riferisce che il presidente Barack Obama ha autorizzato i raid aerei vicino alla diga di Mosul per aiutare i peshmerga curdi a strapparla al controllo degli jihadisti sunniti dello Stato Islamico che intendevano utilizzarla come arma per inondare le zone non sotto il loro controllo. Un crollo o l”apertura incontrollata delle paratoie della diga avrebbe minacciato non solo i civili iracheni ma anche l’ambasciata Usa a Baghdad. Così la Casa Bianca ha “esteso” la giustificazione dei raid aerei sull’Iraq a protezione degli americani presenti nel Paese. Barack Obama ha interrotto le sue vacanze ed è tornato a Washington per un incontro fuori programma con il vice presidente Joe Biden ed il resto dello staff.
Foto: EPA, Reuters
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