Un patto segreto russo-tedesco per la crisi ucraina?

Angela Merkel e Vladimir Putin starebbero negoziando in segreto un accordo che potrebbe porre fine alla crisi ucraina e allentare la tensione internazionale che ha ripiombato il mondo in un clima da nuova Guerra Fredda. In sintesi l’accordo prevedrebbe la rinuncia da parte di Kiev alla Crimea, annessa da Mosca dopo il referendum del 16 marzo scorso. Referendum che sarebbe a questo punto riconosciuto dalla comunità internazionale. In cambio la Russia interromperebbe gli aiuti ai separatisti delle regioni orientali ucraine di Donetsk e Lugansk, che avrebbero solo una maggiore autonomia ma non l’indipendenza. Kiev otterrebbe un accordo a lunga scadenza con Gazprom per ingenti forniture di gas ad un nuovo prezzo di favore per rilanciare l’economia. Questo l’accordo cui Berlino e Mosca starebbero lavorando secondo quanto riferisce l’Indenpendent britannico.

Putin otterrebbe anche che Kiev si impegnasse a non entrare nella Nato ma non si opporrebbe più all’accordo di associazione all’Ue. Previsto anche una sorta di ‘indennizzo’ con un pacchetto finanziario da un miliardo di dollari che Mosca pagherebbe a Kiev per il mancato sfruttamento dell’affitto per la flotta russa che staziona nel Mar Nero venuto meno dopo l’indipendenza della Crimea.
A mettere i bastoni tra le ruote all’intesa, in discussione da alcune settimane, l’abbattimento il 17 luglio scorso del Boeing 777 della Malaysia Airlines con 298 persone a bordo. Abbattimento attribuito da Washington e dall’Occidente ad un errore dei separatisti ucraini aiutati dai russi.

Mosca ha respinto le accuse e le rivelazioni dell’intesa segreta russo-tedesca aprono nuove inquietanti ipotesi circa le responsabilità di quella tragedia che potrebbe essere legata proprio alla volontà di far naufragare l’intesa. Fonti sentite dall’Independent ritengono che il negoziato fin qui svolto da Merkel e Putin potrebbe riprendere se la situazione riuscisse a stabilizzarsi.

Ad ostacolare l’intesa la contrarietà di Usa e Regno Unito, riferisce il quotidiano citando fonti delle due diplomazie, a riconoscere una Crimea russa. ”Se l’accordo della Merkel venisse accettato dai russi, la comunità internazionale dovrebbe riconoscere l’indipendenza della Crimea e la sua annessione da parte della Russia, una mossa che alcuni membri delle Nazioni Unite troverebbero difficile da digerire”, scrive il giornale britannico. Del resto i rapporti tra Washington e Berlino, già tesi per i dissidi sul fronte economico finanziario e per il Datagate, risulterebbero ulteriormente aggravati da un accordo russo-tedesco sull’Ucraina che farebbe tramontare il piano statunitense teso a indurre gli europei a rompere con Mosca.

L’intesa garantirebbe soprattutto agli interessi della Germania, di gran lunga il primo partner commerciale di Mosca, ma anche dell’Italia che è il secondo partner. Del resto Berlino, come Roma,  avrebbero molto da perdere dall’inasprimento delle sanzioni contro la Russia. Il negoziatore dell’accordo sarebbe Dmitry Firtash, uno degli uomini più ricchi dell’Ucraina che mediò il precedente maxi-accordo tra Gazprom e Kiev tra il 2006 ed il 2009. Firtash vive a Vienna inseguito da una richiesta di estradizione statunitense, è vicino al presidente ucraino Petro Poroshenko ed è anche accreditato di ottimi contati al Cremlino. Berlino ha smentito le rivelazioni del giornale britannico. “L’articolo è privo di ogni fondamento” ha detto la vice portavoce della cancelleria Chrstiane Wirtz.

(con fonti AGI e ANSA)

Foto: EPA, AP

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