Costituito a Pisa il Comando Forze Speciali Esercito
Si è svolta ieri nella caserma “Gamerra” di Pisa, sede del Centro Addestramento Paracadutismo, la cerimonia per la costituzione del COMFOSE, il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito.
Alla cerimonia hanno presenziato il Segretario Generale/Direttore Nazionale degli Armamenti, Generale di Corpo d’Armata Enzo Stefanini, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano e numerose autorità civili e militari.
Il nuovo comando, fortemente voluto dall’attuale Capo di SME, era stato istituito nel settembre del 2013 nell’ambito della vasta riforma delle Forze Armate prospettata dal ministro Giampaolo di Paola ed aveva raggiunto un primo grado di capacità operativa nel febbraio di quest’anno.
Il Comando delle Forze Speciali dell’Esercito, affidato al generale di brigata Nicola Zanelli, ha il compito principale di provvedere all’addestramento ed alla validazione delle unità dipendenti, che sono il 9° Reggimento d’assalto “Col Moschin”, il 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi e dal 1°luglio il 28° Reggimento Comunicazioni Operative “Pavia” e il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti. Entro pochi mesi a questi si aggiungerà il 26° Reparto Elicotteri per Operazioni Speciali, destinato a trasformarsi già entro l’anno in 3° Reggimento Elicotteri per Operazioni Speciali “Aldebaran”.
A tal fine il comando coordina le specifiche esigenze in materia di reclutamento e formazione, pianifica ed organizza l’addestramento, ricerca ed individua i materiali peculiari per l’assolvimento dei compiti assegnati.
Il COMFOSE nasce infatti per garantire la disponibilità immediata di uno strumento idoneo ad assolvere l’intera gamma delle Operazioni Speciali e per razionalizzare e ottimizzare le esigenze peculiari delle unità della Forza Armata con spiccata specializzazione, da impiegare in compiti ad alta valenza strategica e con breve preavviso.
Tale obiettivo viene perseguito sia con il raggiungimento della piena interoperabilità tra i reparti del bacino FS/FOS e con la loro capacità di integrazione in ambito interforze, sia con la valorizzazione delle specificità dei singoli reggimenti assegnati, cui saranno assegnate missioni esclusive, anche se complementari, al fine di evitare costose ed inutili duplicazioni e sovrapposizioni. Grande attenzione sarà infine posta nel mantenimento di un collegamento costante con gli analoghi organismi alleati, soprattutto di Stati Uniti, Francia e Germania.
Purtroppo la cerimonia di costituzione è stata bruscamente interrotta durante l’intervento del Generale Zanelli da un forte temporale, che ha obbligato il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito a trasferirsi nei locali del Museo delle Aviotruppe, dove ha conferito la medaglia d’argento al valore dell’Esercito per fatti d’armi avvenuti in Afghanistan al Tenente Leonardo Piga del 9° Reggimento “Col Moschin” ed al sergente Mario Ferri del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti. Altro personale particolarmente distintosi in ambito internazionale e nazionale è stato poi insignito della Croce d’Oro al Merito dell’Esercito.
Il Generale Graziano, a margine della cerimonia, rispondendo ai rappresentanti degli organi di stampa sull’importanza della costituzione del nuovo Comando, ha sottolineato come questo avvenga in un momento di profonde trasformazioni e sia riconducibile sia a ragioni economiche che per il mutamento degli scenari internazionali e per garantire una maggiore efficacia delle forze.
Proseguendo l’alto ufficiale ha sottolineato come il COMFOSE rappresenti una scelta strategica che permette all’Italia di predisporre al meglio una componente che si è dimostrata fondamentale in tutte le missioni internazionali e la cui importanza sarà ulteriormente accresciuta attraverso una maggiore e più stretta collaborazione con le Forze convenzionali nazionali ed internazionali.
In un momento storico di grave crisi generale del Paese e con la Forza Armata in fortissima sofferenza per la scarsità di risorse assegnate, soprattutto quelle destinate all’esercizio in settori che includono l’addestramento e la formazione del personale, molte attese sembrano venire riposte sulle Forze Speciali e per Operazioni Speciali, chiamate indirettamente a supplire alle carenze sempre più vistose che investono le unità convenzionali.
Alberto ScarpittaVedi tutti gli articoli
Nato a Padova nel 1955, ex ufficiale dei Lagunari, collabora da molti anni a riviste specializzate nel settore militare, tra cui ANALISI DIFESA, di cui è assiduo collaboratore sin dalla nascita della pubblicazione, distinguendosi per l’estrema professionalità ed il rigore tecnico dei suoi lavori. Si occupa prevalentemente di equipaggiamenti, tecniche e tattiche dei reparti di fanteria ed è uno dei giornalisti italiani maggiormente esperti nel difficile settore delle Forze Speciali. Ha realizzato alcuni volumi a carattere militare ed è coautore di importanti pubblicazioni sulle Forze Speciali italiane ed internazionali.