Olanda, Polonia, Bulgaria e baltici aumentano le spese per la Difesa

Dopo 24 anni di declino delle spese militari e a tre anni dai drammatici tagli del 2011, il governo olandese ha deciso di cambiare rotta e tornare ad aumentare i fondi per la Difesa. Lo ha annunciato il ministro della Difesa olandese, Jeanine Hennis-Plasschaert, che alla stampa ha precisato i tempi e le cifre del piano. Nel 2015 verranno assegnati 50 milioni di euro in più portando il bilancio della difesa a 7,3 miliardi mentre nel 2016 verranno stanziati 150 milioni in più con un trend di crescita previsto negli anni successivi di ulteriori 100 milioni annui.
Insieme alla riduzione di personale (14.000 posti di lavoro tagliati nel 2011) e alla chiusura di numerosi basi, la partecipazione alle missioni nei teatri internazionali – Bosnia, Kosovo, Iraq e Afghanistan – hanno messo a dura prova le scorte delle Forze armate olandesi.  L’allarme è tale che l’Aja, pur impegnata a inviare 6 F-16 in Giordania nella Coalizione contro lo Stato Islamico,  ha annunciato il ritiro anticipato delle batterie missilistiche Patriot (nella foto d’apertura) schierate nei pressi di Adana, in Turchia, nel gennaio 2013 nell’ambito del dispositivo Nato teso a prevenire attacchi missilistici dalla Siria.

Secondo le informazioni pubblicate dalla rivista specializzata IHS Jane’s, oltre all’acquisizione di munizioni, missili e pezzi di ricambio, l’Olanda prevede di finanziare l’aggiornamento delle reti informatiche della Difesa, l’acquisto di equipaggiamenti militari supplementari e nuovi sistemi di protezione da eventi CBRN (Chimici, Biologici, Radiologici, Nucleari).

Il governo  sta valutando inoltre l’acquisto di 20 Bushmaster, veicoli protetti da mine e IED costruiti da Thales Australia, di tre elicotteri Boeing CH-47D Chinook  per rinforzare la flotta di questi velivoli utilizzata attualmente nella missione Onu in Mali (MINUSMA). Infine, lo Stato maggiore olandese potrebbe optare per l’acquisizione di un numero imprecisato di elicotteri Eurocopter AS532 U2 Cougar e di un ulteriore lotto di droni ScanEagle (nella foto).

Aumento delle spese militari anche in Bulgaria dove la crisi nella vicina Ucraina e le sue ripercussioni sul Mar Nero hanno indotto i principali partiti politici ad approvare un incremento degli investimenti nel settore compreso tra il 15 e il 20 per cento. Come ha riferito in agosto il ministro della Difesa ad interim  Velizar Shalamanov, Sofia ha approvato l’incremento del bilancio della Difesa fino al 2 per cento del PIL, standard richiesto dalla NATO ma raggiunto da pochissimi partner. Delle risorse dedicate alla Difesa il 15/20 per cento sarà dedicato agli investimenti hi-tech.

La Bulgaria aveva annunciato all’inizio del 2013 un piano di rinnovamento dei mezzi ed equipaggiamenti da 1,4 miliardi di dollari. Non sono stati resi noti dettagli ma è probabile che Sofia punti ad acquisire capacità di difesa contro gli attacchi informatici (cyber) e a  rimpiazzare gli ultimi cacciabombardieri di origine sovietica Mig 21 (nella foto a sinistra) e Sukhoi Su- 25 ancora in servizio

La crisi ucraina ha influito anche sulle spese militari polacche, già da tempo in rialzo e che raggiungeranno nel 2015 il 2 per cento del PIL contro l’1,95 di quest’anno. Si tratta di un aumento di circa 260 milioni di dollari su un bilancio che quest’anno ha raggiunto i 32 miliardi di zloty (10,4 miliardi di dollari) con un incremento del 2 per cento rispetto al 2013. Il governo ha deciso di stanziare nei prossimi anni fondi speciali per complessivi 28 miliardi di dollari che entro il 2022 dovranno consentire l’acquisto di moderni sistemi d’arma incluso un sistema di difesa contro i missili balistici (Programma Wisla) il cui costo è valutato 5 miliardi di dollari.
Più fondi per la Difesa anche in Repubblica Ceca (incremento del bilancio dall’1 per cento del Pil all’1,4 ) e in Lituania e Lettonia dove i governi hanno deciso di raddoppiare entro il 2020  le spese militari oggi pari a meno dell’1 per cento del Pil.
Foto Ministero Difesa olandese, France Presse,

Foto Ministero Difesa olandese, France Presse, Aeronautica Bulgara

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