I missili antiaerei del Califfo vengono dal Qatar
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I miliziani dello stato Islamico impiegano missili antiaerei di fabbricazione cinese per abbattere gli elicotteri iracheni, armi fornite dal Qatar ai ribelli siriani.Le immagini rese pubbliche dal Califfato e diffuse dal Jane’s Defence Weekly mostrano un miliziano dello Stato Islamico nella provincia irachena di Salah-al-Din sparare un missile antiaereo portatile cinese FN-6 contro un elicottero da combattimento MI-17 dell’esercito iracheno. Questi missili vennero forniti dal Qatar ai ribelli siriani per aiutarli a contrastare i jet e gli elicotteri delle forze di Damasco.
Non è chiaro a quali milizie siano stati forniti i missili ma è probabile che si tratti di quelle legate ai fratelli Musulmani (movimento sostenuto dal Qatar) le cui brigate sono confluite in gran parte nello Stato Islamico o nei qaedisti del Fronte al-Nusra come hanno fatto la gran parte delle unità combattenti dell’Esercito Siriano Libero.
Gli FN-6 hanno abbattuto in Siria elicotteri mI-8, aerei da trasporto e almeno un Mig-21 nel corso del 2013 (guarda i video) mentre negli ultimi mesi in Iraq hanno abbattuto elicotteri MI-17 multiruolo, MI-35 da attacco e Bell 407 scout. Il Jane’s sottolinea il mancato impiego o la scarsa efficacia delle contromisure presenti su alcuni elicotteri per difendersi dai missili a ricerca di calore.
Gli MI-35 di Baghdad, consegnati recentemente da Mosca, dispongono di un sistema di autodifesa Adron KT-01 AVE Adros con apparati di disturbo ed esche per ingannare i missili (flares).
Probabile però che i piloti iracheni non abbiano sufficiente addestramento per impiegare al meglio e con efficacia le dotazioni dei velivoli russi.
Alcune foto diffuse dal Ministero della Difesa di Baghdad mostrano gli elicotteri in volo seguendo le strade, procedura che facilita navigazione e orientamento ma rende molto più facile per i miliziani del Califfato organizzare trappole e imboscate impiegando artiglieria antiaerea a tiro rapido, lanciarazzi e missili portatili. Da più parti, soprattutto negli USA, venne lanciato l’allarme per queste forniture che rischiavano di “sfuggire di mano” equipaggiando gruppi terroristici.
Gli FN-6 non sono stati però gli unici sistemi missilistici antiaerei portatili forniti ai ribelli siriani che avrebbero ricevuto anche missili Stinger prodotti in Turchia e veicolati in Siria con il via libera della CIA. Armi in parte finite nelle mani dello Stato Islamico.
Foto AFP, Stato Islamico
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