I turchi entrano in Eurosam per acquisire il SAMP/T?
Dopo molti rinvii Ankara si appresterebbe ad annullare la gara T-LORAMIDS per l’acquisizione un sistema di difesa contro i missili balistici di teatro in cui era stato selezionato il cinese HQ-9. L’antimissile offerto da Pechino ha conseguito un risultato senza precdenti in uno Stato membro della NATO ma è risultato poi non integrabile nella rete di difesa aerea alleata. L’Alleanza Atlantica aveva infatti minacciato di interrompere i collegamenti tra le sue reti digitali e quelle militari turche se Ankara avesse acquisito il sistema cinese: un rischio che ha reso impossibile per Ankara stipulare il contratto con la China Precision Machinery Import-Export Corporation (CPMIEC) che produce l’HQ-9. Secondo fonti ben informate il governo turco intenderebbe quindi chiudere la competizione a cui prendeva parte anche il sistema statunitense Patriot PAC-3, il russo S-300 e l’italo-francese Eurosam SAMP/T con missile Aster 30 per passare a negoziati esclusivi con il costruttore europeo.
Una delegazione di tecnici ed esperti legali turchi del Dipartimento per l’industria della Difesa, il Savunma Sanayii Mustesarligi (SSM), avrebbe avviato a Parigi già a metà settembre per negoziati con le aziende del consorzio italo francese Eurosam (MBDA e Thales) e con la Directione Generale de l’Armement (DGA) del Ministero della Difesa francese.
Nonostante le offerte di Raytheon e Lockheed Martin a sostegno del Patriot, Ankara ha preferito rivolgersi a Eurosam, il cui sistema antimissile si sarebbe classificato al secondo posto nella competizione garantendo rispetto al Patriot una copertura maggiore con un minor numero di batterie.
La Turchia punterebbe a chiudere entro la fine dell’anno un accordo che definisca l’ingresso delle sue aziende Roketsan, Havelsan e ASELSAN nella produzione in comune del sistema antimissile e nello sviluppo del missile Aster 30 nella versione antimissili balistici (Block 2 BMD) con ampio trasferimento di tecnologie nell’ambito del contratto di acquisizione del valore di 3 miliardi di dollari.
Foto MBDA
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